Perché al Trap piace la roulette

Perché al Trap piace la roulette L'allenatore dell'Inter sponsorizza la nuova Coppa Italia a elimiiiazione diretta Perché al Trap piace la roulette «Ce più spettacolo, la formula va confermata» COSENZA DAL NOSTRO INVIATO Questa coppa così concepita, cioè con l'eliminazione diretta, «ha un fascino antico» secondo Giovanni Trapattoni. «Diciamo pure che è un calcio divertente e non l'affermo perchè noi dell'Inter siamo andati avanti. I supplementari, i rigori, l'incertezza che va oltre ogni gara — guardate il 10 a 9 della Fiorentina — ha creato un interesse mai registrato da questa manifestazione. Penso che valga la pena di insistere. Si potrebbe cominciare ogni stagione con questo tipo di Coppa e poi più avanti, con le escluse, varare una manifestazione analoga». Trapattoni è soddisfatto: nonostante assenze importanti come quelle di Serena e Matthaus, ha avuto conferma della qualità dell'Inter campione. Il fatto di vincere puntualmente alla distanza denota già una buona condizione, lo sprint adatto. «Non ho anticipato la nostra preparazione. Sarebbe una pazzia rischiare di rovinare tutta una stagione per un appuntamento in Coppa Italia. Noi abbiamo 10 mesi di attività da gestire e pertanto la squadra va portata in forma quando è il momento». Al suo fianco, Arcadio Venturi, il suo vice, annuisce dall'alto della sua esperienza. «La verità — aggiunge il tecnico — è che abbiamo la mentalità giusta per adeguarci all'avversario. Però è importante sbloccare subito la situazione e così si spiegano le nostre partenze veloci: se non ci riusciamo, anche a Cosenza abbiamo sprecato due palle-gol in pochi minuti, dobbiamo aspettare l'occasione propizia, a costo di arrangiarci coi supplementari. La bontà di questa Inter sta anche nell'arrivare alla fine con la lucidità necessaria per decidere la partita. E' stato così con la Cremonese e col Cosenza. Non mi si venga a dire che con la Cremonese abbiamo rubato il risultato: la moviola ha fatto vedere alla Domenica sportiva quello che gli faceva comodo, perché non hanno mostrato Serena che è stato strattonato al¬ meno tre volte in area, steso senza tanti complimenti? La moviola è importante però è altrettanto pericolosa se gestita da certe mani. La verità è un'altra: i nostri arbitri sono bravi, sbagliano poco». Dunque, la Coppa Italia. «Senza sorprese perché tutte le grandi sono rimaste in ballo; domenica qualcuno pagherà i supplementari, per fortuna mal comune, mezzo gaudio nel senso che anche i nostri avversari bolognesi hanno dovuto ricorrere ai tempi extra. Siamo tutti in ballo alla stessa maniera: Inter, Sampdoria, Milan, Napoli, Roma, sino ai primi di ottobre saremo impegnatissimi, giochiamo 5 partite, possono lasciare il segno in chi è meno preparato. Una cosa è certa, noi siamo pronti e uno come Klinsmann sarà ancora più forte contro difese di maggior calibro. Il pericolo per il campionato arriverà proprio dalla... Germania: domenica riavremo Matthaus e con lui sicuramente un maggiore equilibrio a centrocampo. Avevo in mente di fare riposare Bianchi, Berti e qualcun altro ma ci sono riuscito soltanto in parte. Con Matthaus potrò avere la rotazione giusta, trovare l'equilibrio. Berti non è favorito da questa situazione, causa le sue caratteristiche tecniche: Morello è una bella realtà della nostra squadra, sapevo di potere contare su di lui. La regolarità di Klinsmann non ci stupisce: è un grande giocatore». Poi si concede un intermezzo e parla di Brehme, l'ineguaglia bile Brehme. Domenica ha cai ciato un rigore di destro, lui che è mancino. A Cosenza ha calcia to i corner sia di destro che di sinistro, a seconda della posi zione. «Confesso di avere visto in passato soltanto un giocatore che passava tranquillamente da un piede all'altro e cioè Pelé» osserva Trapattoni. «Quando con la Cremonese l'ho visto partire di destro mi sono messo le mani nei capelli chiedendo mi: ma è matto? Grande giocatore, grande personaggio». Giorgio Gandoifi Trapattoni promuove l'Inter

Luoghi citati: Cosenza, Germania, Italia, Napoli, Roma