Su Togliatti Natta sgrida il pci di Alberto Rapisarda

Su Togliatti Natta sgrida il pci E alla Festa dell'Unità Veltroni difende il partito: De Giovanni ha parlato per sé Su Togliatti Natta sgrida il pci «Non può finire in soffitta» GENOVA DAL NOSTRO INVIATO «Con Togliatti non si scherza, e non lo si può mettere in soffitta». Secca e senza perifrasi arriva la reprimenda del professor Natta ai suoi dirigenti del pei. Il tam-tam della vecchia guardia pensionata lo aveva preannunziato: vedrete che Natta dirà al Festival dell' Unità quello che tanti comunisti pensano a proposito del saggio di Biagio De Giovanni sul quotidiano del partito. Invano Achille Occhetto aveva inviato in mattinata a Genova Valter Veltroni per tentare di parare il colpo, precisando che l'articolo di De Giovanni su Togliatti era solo opera di uno storico e non certo frutto di una qualche scelta politica della segreteria. Natta ha ascoltato le spiegazioni, poi ha riconfermato parola per parola il testo che aveva già scritto per inaugurare in serata la Festa nazionale dell' Unità. Una festa carica di simboli del nuovo pei, che dai padiglioni e dai tendoni della Fiera guarda l'orizzonte libero del Mar Ligure pronto a salpare con navicelle agili e leggere verso lidi tutti da scoprire. Si parta pure, è il messaggio che la vecchia guardia ha dato ieri attraverso Alessandro Natta, ma a patto che i giovani esploratori dell'ignoto portino a bordo le immagini sacre degli dei penati. Non possono, cioè, lasciare a terra Palmiro Togliatti. «L'eredità che conta è questa, e può valere è dare impulso e attendibilità al corso nuovo della vita e della politica del nostro partito», ha avvisato Natta. Natta-Occhetto. L'ex segretario apre la Festa e il nuovo segretario la-concluderà tra 17 giorni. L'ex segretario se ne sta arroccato sui monti della terraferma dell'entroterra ligure e il nuovo veleggia in mare aperto. Due personaggi e due storie che segnano i confini temporali della Festa e indicano anche le spinte contrastanti, tra la ricerca del nuovo senza legami paralizzanti e le frenate che arrivano da chi ha paura di lasciare la terraferma. Alessandro Natta era sceso dalla sua casa in montagna alle 9,30 di mattina con l'aria dura e determinata di un torero pronto ad entrare nell'arena. A mezzogiorno aveva mandato a battere a macchina le 19 pagine del suo discorso inaugurale, mentre sotto un tendone della Festa, Veltroni spiegava ai giornalisti quel che avrebbe poco dopo npetuto all'ex segretario, durante una colazione in albergo. «Su materie come il giudizio su Togliatti non esiste una opinione di partito e non esistono da molto tempo intellettuali organici, che il gruppo dirigente usa per esprimere opinioni proprie. Nessuno nasce dal nulla e noi non nasciamo dal nulla. Ci sono stati errori anche gravi del pei, ma è una storia intrecciata con quella di questo paese». Quel che ha scritto De Giovanni è parto delle sue riflessioni e basta. Ma De Giovanni è anche membro della direzione, gli si fa osservare. «Non c'è stata alcuna decisione della segreteria in proposito», risponde. Intanto, sarà un caso, Biagio De Giovanni è scomparso dal programma della Festa. Seconde le previsioni, avrebbe dovuto partecipare ad un dibattito proprio ieri sera, assieme all'economista americano James O'Connor. Ma il suo nome, sul programma ufficiale degli incontri, non è comparso. Natta arriva ai padiglioni della Festa alle 17, gira per gli stand e appena gli vien chiesto cosa ne pensa del dibattito su Togliatti non esita un attimo, come se attendesse ansioso la domanda. E dice molto più di quello che poco dopo avrebbe letto alla cerimonia ufficiale, invano tirato per la giacca dalla moglie, la signora Moretti, che lo segue vigile e protettiva. «Quando si discute di Togliatti a 25 anni dalla morte, intanto bisogna dire che si tratta di una grande personalità», è la premessa. «E ritengo che per i comunisti, al di là dei giudizi storici, l'eredità che conta è quella delle idee grandi che dalla resistenza al memoriale di Yalta hanno contribuito a creare la democrazia e la Repubblica in Italia. Comunque, non mi pare che nel pei e nel suo gruppo dirigente vi sia un contrasto di valutazione su Togliatti», aggiunge apparentemente accomodante. E poi riparte polemico: «Si possono anche fare battaglie politiche con dei riferimenti al passato, ma non credo che sia un buon metodo. Se c'è da discutere di scelte politiche non c'è bisogno di mascherarsi die¬ tro Togliatti». Al festival non era previsto alcun dibattito sul «Migliore», ma ora forse ci sarà. Intanto, chi vuol far sentire la sua opinione lo potrà fare via computer collegandosi con la «Bacheca elettronica» della Festa. Raccoglitore senza censure degli umori della base del partito. Alberto Rapisarda Alessandro Natta e Valter Veltroni all'inaugurazione della Festa dell'Unità

Luoghi citati: Genova, Italia, Yalta