Si riapre la guerra tra Usa e Panama di Andrea Di Robilant

Si riapre la guerra tra Usa e Panama Noriega fa eleggere Rodriguez Poveda Presidente, ma Washington accusa: «Ecco il dossier contro il generale» Si riapre la guerra tra Usa e Panama Oggi si insedia il nuovo governo: «Tra sei mesi rifaremo le elezioni» Washington: «E'illegale, il dittatore mantiene il potere, deve andarsene» NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO L'amministrazione Bush ha presentato ieri a Washington quelle che considera nuove prove schiaccianti del coinvolgimento del generale Noriega nel narcotraffico, durante una riunione dei Paesi dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa) convocata proprio alla vigilia dell'insediamento del nuovo governo a Panama. Qualche ora dopo, Francisco Rodriguez Poveda, un economista di 50 anni, già presidente della Corte dei conti, è stato designato a ricoprire la carica di Presidente del Paese centramericano (suo vice sarà Carlos Ozores Typaldos). Il mandato del nuovo capo dello Stato è stato fissato in sei mesi. In questo periodo l'esecutivo, la cui composizione sarà resa nota oggi, cercherà di creare le condizioni per indire nuove elezioni. Ma per gli Usa, chiunque sia il Presidente, il governo resta illegale fino a quando a tirare le fila resterà Noriega. Secondo Washington, il generale mantiene stretti rapporti con i boss colombiani della cocaina ricercati dalla giustizia americana e alcuni di loro hanno trovato rifugio a Panama. «Noriega è coinvolto fino al collo in questa vicenda», ha detto il vicesegretario di Stato Lawrence Eagleburger, aggiungendo che la riunione di ieri è stata convocata «per illustrare questo fatto con chiarezza». Il generale panamense è già stato incriminato dalla giustizia americana per traffico di droga. Ma tutto sembra indicare che Noriega non abbia alcuna intenzione di rinunciare al potere e che il nuovo governo sarà semplicemente uno strumento del generale per rimanere alla guida del Paese. Oggi, al posto del governo pro-Noriega, avrebbe dovuto insediarsi quello di Guillermo Endara, il candidato che secondo gli osservatori internazionali presenti alle elezioni del 7 maggio scorso risultò vincitore. Ma Noriega annullò quelle elezioni, sostenendo che gli Stati Uniti ne avevano influenzato l'esito. Nei quattro mesi successivi, la guida nominale del Paese è passata a Manuel Solis Palma, un presidente ad interim scelto da Noriega, il cui mandato scadeva appunto ieri. Sono diciotto mesi che gli Usa cercano invano di rimuovere Noriega; la settimana scorsa una delegazione dell'Osa, incaricata di trovare uno sbocco diplomatico alla crisi, ha rinunciato al tentativo facendo capire che il generale non ha nessuna intenzione di abbandonare il potere. L'amministrazione Bush, del resto, non ha veramente incoraggiato questa missione diplomatica perché si rendeva conto che era una perdita di tempo. Anzi, secondo alcuni Paesi dell'Osa, ha complicato ancora di più le cose tenendo grosse manovre militari a Panama allo scopo di aumentare la pressione su Noriega. Esaurita l'opzione diplomatica, fallite le pressioni militari, Bush sembra comunque deciso a contrastare Noriega fino in fondo. La riunione di ieri aveva lo scopo di galvanizzare l'opposizione al generale in seno all'Osa. Finora l'atteggiamento dell'organizzazione verso Noriega è stato molto cauto. Il vicesegretario di Stato Eagleburger, mvece, non ha esitato a paragonare Noriega a Hitler la scorsa settimana. Successivamente l'ambasciatore panamense a Washington, Romulo Escobar Betancourt, ha sfidato Eagleburger a mostrare le prove del coinvolgimento di Noriega nel traffico di droga. E l'avvocato del generale, Raymond Takiff, ha chiesto all'Osa «l'opportunità di dimostrare che le accuse a Noriega sono motivate politicamente». A Panama, intanto, alcuni partiti di opposizione appoggiati dagli Stati Uniti si sono lamentati di Bush: «Noi siamo contro Noriega perché vogliamo democratizzare il Paese — ha detto Ricardo Arias Calderon, leader del partito democristiano —. Ma gli Usa vedono le cose in modo diverso». Andrea di Robilant Il generale Manuel Antonio Noriega, uomo forte di Panama, accusato dagli Usa di essere un trafficante di droga