«Rapite il Papa è nostro nemico»

«Rapite il Papa è nostro nemico» Anche il leader sunnita ora minaccia «Rapite il Papa è nostro nemico» BEIRUT. «Se il Papa viene in Libano, e noi riusciamo a sequestrarlo per il bene e la salvezza della Palestina, io non mi. oppongo di certo», ha dichiarato lo sceicco Said Shaaban, leader dei fondamentalisti sunniti libanesi, al quotidiano «Ad-Diyar». Anzi, le parole dell'autorità religiosa sunnita, l'unica in Libano ad essere su posizioni filo-iraniane, sono suonate come un'esortazione ai suoi seguaci a rapire Giovanni Paolo II e non solo lui, ma anche George Bush e il presidente francese Frangois Mitterrand, per porre fine all'aiuto che la Francia fornirebbe ai cristiani del Libano e agli israeliani. «E' nostro dovere sequestrare quanti hanno a che fare con Stati che riconoscono Israele», ha spiegato il leader libanese. Ieri anche il patriarca cristiano maronita libanese, Nasrallah Sfeir, si è unito al coro di coloro che non vedono di buon occhio il viaggio del Papa: «Le condizioni attuali in Libano non permettono una visita del Papa», ha dichiarato in un'intervista. Il Vatica¬ no, dal canto suo, ha fatto sapere che la decisione finale sulla visita papale in Libano dipenderà dall'affidabilità delle misure di sicurezza messe a disposizione del Pontefice. Per alleviare le sofferenze alla popolazione civile, la Cee ha annunciato ièri che aiuti di emergenza per quasi 13 milipni di ecu (20 miliardi di lire) verranno inviati al Libano: 8,6 milioni verranno prelevati dal bilancio Cee, il resto verrà donato da Italia e Lussemburgo. Gli aiuti verranno forniti senza discriminazione, a tutti i libanesi. I combattimenti in tutto il Paese sono ripresi con rinnovata violenza: le forze siriane e quelle dell'esercito cristiano sono state impegnate ieri in uno dei più intensi duelli d'artiglieria delle ultime due settimane. Le case di Beirut, la Valle della Bekaa, le montagne druse dello Chouf, la strada costiera meridionale ed il Nord del Paese sono stati sottoposti a una vera e propria pioggia di obici. Almeno 8 persone sono morte e 70 sono rimaste ferite. [Ansa]

Persone citate: George Bush, Giovanni Paolo Ii, Mitterrand, Nasrallah Sfeir, Said Shaaban