DOMANI NETTUNO SI SVELA

DOMANI NETTUNO SI SVELA DOMANI NETTUNO SI SVELA Un bacio, messaggio agli alieni DA dodici anni e tre giorni la sonda «Voyager 2» solca lo spazio interplanetario e finalmente domani arriverà al suo ultimo appuntamento: quello con Nettuno, pianeta misterioso, che anche nei più potenti telescopi si presenta come un dischetto blu con un diametro di appena 2 secondi d'arco: una moneta da 100 lire a due chilometri di distanza. Le ultime istruzioni per l'incontro ravvicinato, che avverrà alle 6 (ora legale italiana) di venerdì, sono state impartite al computer della sonda il 13 marzo. Le osservazioni per calibrare gli strumenti sono inziate il 4 giugno e dal 7 agosto le telecamere del «Voyager» esplorano il pianeta e i suoi dintorni con riprese a lunga posa. In tutto sono attese 20 mila immagini, che verranno immagazzinate nella memoria di bordo e poi inviate a terra un po' per volta: l'incontro con Nettuno e i suoi satelliti si svolge infatti in poche ore, mentre la sonda sfreccia alla velocità di 27 chilometri al secondo. «Voyager 2» è come un vascello che si porta addosso i segni delle tempeste affrontate nella lunga navigazione. La PREM piattaforma girevole che orienta le telecamere si bloccò per un difetto di lubrificazione dopo l'incontro con Saturno (26 agosto '81) e ora ha una mobilità estremamente limitata. Di conseguenza la sonda deve volare capovolta e il sensore stellare che ne mantiene la rotta non è più puntato sulla stella australe Canopo ma su Deneb, nella costellazione del Cigno. Il ricevitore radio principale è fuori uso fin dal 5 aprile 1978, e quello di riserva ha subito un guasto che ne ha ridotto la larghezza di banda in ricezione. Anche il computer principale è in avaria, e quello secondario ha perso ampie zone di memoria. Nonostante ciò, i 200 ingegneri e scienziati del Jet Propulsion Laboratory del California Institute of Technology di Pasadena sono fiduciosi: «Voyager 2» se la caverà, e se avrà fortuna potrà ancora trasmettere dati fino al 2017, quando i tre generatori elettrici al plutonio (potenza 400 watt) saranno quasi completamente esauriti. A quell'epoca la sonda sarà ben al di là del sistema planetario (almeno di quello conosciuto) ma potrà ancora darci informa¬ I SCOPERTE DELLA SONDA zioni molto interessanti sui campi magnetici e sul «vento solare» (un flusso di particelle atomiche soffiato tutt'intorno dalla nostra stella), individuando l'«eliopausa», cioè la regione, tuttora ignota, dove il «vento solare», ormai senza energia, si confonde con il «mezzo interstellare». «Voyager 2» pesava alla partenza 825 chilogrammi, di cui 105 costituiti dal carico scientifico. Nel suo viaggio punta costantemente verso la Terra un'antenna a parabola che misura 3,7 metri di diametro, e in direzione di Nettuno due antenne a stilo. La prima serve per mantenere il dialogo con la sala di controllo, le altre due captano segnali provenienti dai pianeti: Giove, prima tappa del «Voyager», è infatti una forte sorgente di onde radio, e così pure, in misura minore, Saturno, Urano e Nettuno, gli altri pianeti incontrati dalla sonda. La trasmittente ha la potenza di un radiotelefono della polizia e la massima velocità di trasmissione dati è di 115.000 bit al secondo. Tutte le operazioni necessarie durante l'incontro ravvicinato sono già memorizzate da un computer di bordo: dato che la sonda si trova a circa 4 ore-luce dalla Terra, passerebbero 8 ore tra un segnale trasmesso e la risposta, un tempo che evidentemente non permetterebbe di modificare la rotta in base a eventuali imprevisti. Intorno a una struttura a 10 lati larga 178 centimetri, la sonda porta le apparecchiature di servizio e la maggior parte degli strumenti (rilevatore di raggi cosmici, misuratore di plasma, spettrometri, fotopolarimetri eccetera). Un magnetometro si trova invece all'estremità di un braccio lungo 13 metri, mentre un altro braccio di 7 metri sostiene le telecamere, una a largo campo e una con un potente teleobiettivo. Ma il bagaglio più singolare del «Voyager 2» è un disco plac¬ Insieme a Titano (una luna di Saturno) Tritone viene considerato dagli astronomi uno dei satelliti più interessanti e curiosi del sistema solare. Grande all'incirca come la nostra Luna, Tritone possiede un'atmosfera di metano e, forse, di azoto. Sulla superficie di questa grande luna di Nettuno fa abbastanza freddo perché l'azoto rimanga liquido. Il «Voyager» potrebbe quindi trasmetterci le immagini di grandi laghi o addirittura di mari di azoto, circondati di coste e rive di metano ghiacciato. Non tutti gli scienziati ritengono proba¬

Persone citate: Giove, Nettuno, Saturno

Luoghi citati: California, Nettuno, Pasadena, Titano