Ligat ucciso dalla 'ndrangheta di Giuseppe Zaccaria

Ligat ucciso dalla 'ndrangheta L'ex-presidente Fs costretto alle dimissioni dallo scandalo delle «lenzuola d'oro» Ligat ucciso dalla 'ndrangheta Appalti per 600 miliardi sullo sfondo del delitto REGGIO CALABRIA DAL NOSTRO INVIATO La Grande Spartizione comincia da un morto eccellente: Lodovico Ligato, 50 anni, già presidente delle Ferrovie travolto dagli scandali, è stato assassinato l'altra notte, massacrato da 22 colpi di pistola, schiacciato dai feroci registi del colossale giro di appalti che sta per abbattersi su questa provincia. In quarant'anni non era ancora accaduto che la «'ndrangheta» puntasse le sue armi contro personaggi di tanto rilievo. Succede adesso, mentre gli oltre 600 miliardi del «decreto Reggio» stanno per scatenare la corsa alla convenzione, alla delibera, al progetto che riesca a mutare il volto della città. Due giovani hanno atteso l'altra notte dinanzi alla villa del più potente uomo politico di Reggio, lo hanno affrontato con spietatezza, hanno infierito sul suo corpo quasi a sottolineare il valore intimidatorio, a suo modo «esemplare» dell'esecuzione. Poi sono scomparsi nel nulla. Comunque si voglia inquadrare quest'omicidio, un elemento è chiaro: le cosche calabresi hanno compiuto un passo decisivo. Reggio, d'ora in poi, rischia di avvicinarsi sempre più a Palermo. Nella villetta di Bocale, in una periferia sommersa da aranceti e case abusive, Lodovico Ligato («Vico», lo chiama¬ vano gli amici) si trovava da poco più di un mese. Con lui la moglie, Eugenia Mammana, 47 anni, e i tre figli Enrico, Alberto e Maurizio. Una vacanza tranquilla: quasi le ferie di un politico in disarmo. Poche uscite pubbliche ma molte serate in casa, a riprendere contatti, ritessere le fila di un discorso che qui, nella sua città, tra i suoi amici, non poteva interrompersi. Era così anche l'altra sera: quattro amici fidati (Raffaele Simonetta, agente di viaggio; Ninni Rogoli- no, medico; Cataldo Peiretti, funzionario al provveditorato; Pino Gentile, ex assessore de all'urbanistica), le loro mogli, una chiacchierata tirata un po' per le lunghe. Poi qualcuno aveva cominciato ad andar via. Erano quasi le 2 quando la moglie di Gentile, Maria Grazia Bottari, un avvocato, ha detto che forse si era fatto tardi anche per loro. La villa dei Ligato è la prima di un complesso chiuso da un grande cancello grigio. Pochi metri più in là c'è la casa in cui Giovanni Palamara, socialista, già assessore regionale all'Agricoltura, da qualche mese è agli arresti domiciliari. «Vico» Ligato e la moglie escono per accompagnare gli ospiti all'auto, ma il discorso continua anche sul cancello. «Dopo qualche minuto sono rientrata in casa», racconta adesso Eugenia Ligato, una bella signora bruna. E' vestita di nero, lo sguardo è velato da un paio di occhiali scuri. Nella vil- Giuseppe Zaccaria CONTINUA A PAGINA 3 1a COLONNA Reggio Calabria. Lodovico Ligato, ex presidente delle FS. Un lenzuolo ricopre la salma nell'atrio dove è stato ucciso

Luoghi citati: Palermo, Reggio, Reggio Calabria