Al top-casinò gettone da 200 milioni

Al top-casinò gettone da 200 milioni Inaugurato a Cannes il Cartoon Club, nell'albergo omonimo: regole ferree per i clienti Al top-casinò gettone da 200 milioni Spesi 30 miliardi per ristrutturare la sala in stile Luigi XV PARIGI NOSTRO SERVIZIO E' l'unico casinò europeo dove si può giocare a rilanci di duecento milioni per volta. Una placchetta speciale reca la scritta «10.000.000». Franchi. Il che significa al cambio attuale 212 milioni di lire. Ma non illudetevi, anche se siete miliardari, di poter assaporare facilmente questa emozione, davanti alla roulette del Carlton Casinò Club di Cannes. Inaugurata martedì sera, la nuova caja da gioco al settimo piano dell'hotel Le Carlton — uno dei più lussuosi alberghi internazionali —r è il top in fatto di gioco. La sala più esclusiva del Vecchio Continente. E quindi del mondo. Non si entra se non si è ben conosciuti dal personale inglese che dirige i giochi, se non si indossa un impeccabile abito da sera di gran classe (che non ha nulla a che vedere col prez¬ zo) e infine se non si può dimostrare di avere un solido conto in banca almeno da un paio di generazioni. Il settimo piano del Carlton, quello delle mansarde, è stato preso d'assalto lo scorso inverno dalla squadra di ingegneri, tecnici e «croupiers» della LCL, la London Clubs Limited, leader del settore che gestisce sei casinò londinesi. Con nove mesi di lavori e trenta miliardi di lire di spesa l'ultimo piano dell'albergo, prima inutilizzato, è divenuto per metà un casinò di gran lusso, per l'altra metà una «suite» imperiale che sarà affittata al modico prezzo di sette milioni di lire la notte. La LCL ha grandi progetti per Cannes. Vuole rilanciare il gusto del gioco al massimo livello, che soprattutto i clienti americani vogliono praticare nella superba cornice della Costa Azzurra illuminata da mille luci, a mezzanotte. Esattamente ciò che si può ammirare attraverso le vetrate panoramiche del nuovo casinò e del suo ristorante quattro stelle, dal nome quasi banale: «La bella Otero», che — inutile dire — era la signora che all'inizio del secolo passeggiava seminuda in questi paraggi, d'estate. La regola francese dell'ingresso libero nelle sale da gioco, all'ultimo piano del Carlton non vale. Qui vige l'altra regola, non scritta, di matrice britannica: il casinò è considerato un club per «soci» abituali, facoltosi e bene educati. Quindi non si entra senza aver superato un silenzioso esame di ammissione, sguardi severi ed esperti che vi scrutano fin da quando mettete piede nella hall. Diretto da David Paker (il più inflessibile di tutti i controllori), il casinò del Carlton dovrebbe rinverdire una lunga tradizione di sale da gioco a Cannes che recenti compromissioni con la malavita avevano non poco offuscato. Il celebre Ruhr era stato chiuso su ordine del ministro dell'Interno, Joxe. Discrezione e intimità sono le regole di base del Carlton Casinò Club. Non sono ammessi, — orrore! —, gli atteggiamenti rumorosi o gli sbalzi di tono dovuti ad eccesso di alcool, peraltro servito con moderazione, come si conviene ai gentlemen. Al centro c'è il tavolo della roulette francese, nella grande sala decorata in stile Luigi XV (soffitti bassi affrescati e moquette rossa sul pavimento) nella quale si affannano a turno i 103 croupiers, metà inglesi, metà francesi con una buona rappresentanza femminile. Attorno sono posti i 15 tavoli degli altri giochi: black-jack, roulette inglese, punto-banco. Nessuna slot-machine, evidentemente. Troppo volgari. Paolo Potetti

Persone citate: David Paker, Joxe, London, Luigi Xv, Otero, Paolo Potetti

Luoghi citati: Cannes, Parigi, Ruhr, Vecchio Continente