Ma in Libano si spara ancora

Ma in Libano si spara ancora Attacco degli «hezbollah» contro un gruppo di sfollati dalla capitale Ma in Libano si spara ancora E Jumblatt mobilita tutti i suoi uomini BEIRUT. Mentre le navi da guerra francesi proseguono la loro rotta verso il Libano, l'eco del nuovo appello al cessate-ilfuoco del Papa non produce effetti significativi. L'«Organizzazione per la giustizia rivoluzionaria» ha minacciato ieri infatti di rivalersi contro gli ostaggi statunitensi nelle sue mani se gli Stati Uniti non impediranno alla Francia di «commettere una stupidaggine» in Libano. In un comunicato giunto ad un'agenzia di notizie occidentale a Beirut l'«Ogr» precisa: «L'America, che manipola la Francia, deve sapere che qualsiasi stupidaggine commessa dalla flotta francese porrà in gioco la vita degli ostaggi americani». La «Ogr» dalla fine dell'86 tiene prigionieri due americani: Joseph James Cicippio e Edward Austin Tracy. Nel comunicato della «Ogr», che è stato recapitato anche al quotidiano di Beirut «An-Nahar», accompagnato da una foto in bianco e nero di Austin Tracy, si afferma inoltre: «Non permetteremo alla Francia di intervenire nella Regione, sotto qualsiasi copertura». L'organizzazione terroristica si era fatta viva l'ultima volta il 6 agosto proponendo ^immediata» rimessa in libertà di Cicippio in cambio della liberazione da parte di Israele dello sceicco Abdel Karim Obeid, sequestrato dagli israeliani il 28 luglio nel Libano Meridionale, e del rilascio di 450 prigionieri palestinesi o libanesi. E frattanto il leader druso Walid Jumblatt, principale alleato di Damasco, ha chiamato alle armi tutti gli uomini validi fra i 16 e i 40 anni della comunità drusa dello Chouf. La polizia della milizia ha perlustrato nelle scorse settimane tutta l'enclave, dove vivono 200.000 persone, e ha dato ordine a tutti gli uomini di presentarsi negli uffici del partito socialista progressista di Jumblatt. Questo mentre lungo la linea che divide i due settori della capitale, le artiglierie siriana e cristiana hanno continuato a affrontarsi, anche se con meno violenza rispetto ai giorni scorsi. Il bilancio è di due morti e nove feriti. Scontri vengono segnalati anche intorno alla cittadina di Souk El-Gharb, 24 chilometri a Nord-Est di Beirut, sul ponte del fiume Madfoun, all'ingresso settentrionale dell'enclave cristiana, e nella località di Douar. I guerriglieri sciiti «hezbollah» da parte loro hanno aperto il fuoco ieri contro un gruppo di cittadini libanesi sfollati da Beirut mentre attraversavano a Bayt Yahun il posto di blocco che da accesso alla cosiddetta «striscia di sicurezza» creata da Israele in territorio libanese a ridosso del confine. La radio militare israeliana ha detto che nell'attentato sono rimasti feriti due sfollati sciiti e due miliziani del filo-israeliano «Esercito del Libano sud» (Els). Tre bimbi in un appartamento colpito dai recenti bombardamenti a Beirut Est

Persone citate: Abdel Karim Obeid, Austin Tracy, Cicippio, Edward Austin Tracy, Joseph James Cicippio, Jumblatt, Walid Jumblatt