Giordano si vendica dei fischi

Giordano si vendica dei fischi Il Bologna passa a Roma nei supplementari con l'attaccante e Marronaro, inutile gol d'Amarildo Giordano si vendica dei fischi Una intervista scatena la contestazione dei tifosi laziali ROMA. Cronaca di una partita esagerata. Esagerano i tifosi della Lazio nell'accogliere un vecchio feticcio come Giordano con fischi e borbottìi. La sua colpa? Aver dichiarato ad un quotidiano sportivo della capitale che la sua ex squadra, con tutto il rispetto, non può guardare più in là della salvezza. Ha esagerato il barbiere di Di Canio, menando colpi di fendente sulla testa del suo cliente, fino a ridurla a una palla di biliardo, con tanto di sfumatura vagamente "nazi" sopra le orecchie. E continua ad esagerare il cassiere del "Flaminio", ben imitato d'altronde dai suoi colleghi degli altri campi, imponendo ai frequentatori dei distinti centrali un prezzo oscillante fra le 100 mila lire di domenica scorsa e le 50 mila di ieri. E così il settore più capiente finisce con l'essere anche il più sgombro, tanto che al 20' del primo tempo vi vengono fatti affluire gli spettatori eccedenti delle curve. Ma ad esagerare più di tutti è lo stratega laziale Pippo Mate- razzi, che non riesce a spingere la sua immaginazione tattica oltre lo stucchevole schema dei traversoni dal limite dell'area, sui quali fanno bellissima figura le difese avversarie e si dan¬ nano inutilmente i centravanti come Amarildo, la cui formidabile testa ha fame di cross veri, in arrivo dalla linea di fondo. Nel silenzio del collettivo, strilla la voce di un solista di genio quale Paolino Di Canio: dai suoi piedi ispirati partono le uniche scosse di un attacco a encefalogramma piatto. Il Bologna, compassato e sornione, mastica calcio con l'apparente lentezza dei veri intenditori. Poi cambia ritmo e si produce in folate improvvise, davanti alle quali le dighe difensive approntate da Materazzi hanno modo di esibire tutta la loro preoccupante precarietà: al 33' capitan Stringara si presenta al tiro e la libertà di cui gode gli permette persino di prendere la mira. Fiori deve volare per schiaffeggiare il pallone lontano dal gol. Con una cocciutaggine che le fa onore, la Lazio si tuffa nella metà campo del Bologna, occupandola in forze: ne escono un paio di azioni accettabili, concluse da Marchegiani e Di Canio addosso a Cusin. La ripresa riesce noiosa, l'impotenza della squadra di casa sposandosi con l'indolenza degli ospiti, che evidentemente si conservano per i supplementari. E difatti: già al 1' Giordano va in gol dopo un veloce scambio con Marronaro. Cinque minuti più tardi restituisce il favore al collega ed è un 2-0 che annichilisce gli ultras laziali, alla disperata ricerca di un capro espiatorio: lo trovano nell'innocuo arbitro D'Elia, colpito al collo da un oggetto. La partita si ferma per alcuni minuti: la mannaia della squalifica del campo scatterà sicuramente. Consumata la prima parte della vendetta all'urlo becero di "Violenza finché ci pare", gli inveleniti sostenitori biancocelesti cominciano ad insultare Materazzi. Al di là dell'incivile reazione dei teppistelli, il tecnico imposto dal presidente Calieri non è certo immune da colpe: i due contropiede del Bologna hanno tagliato la difesa come fa il grissino con il tonno della pubblicità. A calmare le acque arriva il gol della speranza, confezionato da Amarildo. Il finale è un assedio alla porta di Cusin. Non servirà a nulla: la Lazio è fuori dalla Coppa Italia. Massimo Gramellini LAZIO ?m BOLOGNA FIORI 6 || CUSIN 6 BERGODI 5 LUPPI 7 BERUATTO 6 VILLA 6 PIN 6 STRINGARA 6,5 GREGUCCI 6 DEMARCHI 6 SOLDA' 5,5 CABRINI 5,5 DICANIO 6,5 POLI 6 (96' MANETTI) s.v. (80' GALVANI) 6 MARCHEGIANI 6,5 BONINI 6 (105'ICARDI) s.v. GIORDANO 6 AMARILDO 6 BONETTI 5,5 SCLOSA 6 MARRONARO 6 BERTONI 5,5 (110'ILIEV) s.v. Allenatore: MATERAZZI 5 Allenatore: MAIFREDI 6 2 Arbitro: D'ELIA 6 Reti: 91' Giordano, 96' Marronaro, 107' Amarildo. Ammonito: 13' Di Canio, 119' Luppi.

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