Per la casa un autunno caldo

Per la casa un autunno caldo Scarsa l'offerta, sempre più richiesti gli immobili di rappresentanza Per la casa un autunno caldo Iprezzi dovrebbero salire ancora ROMA. Saliranno ancora i prezzi delle abitazioni a settembre ed ottobre. Colpa della domanda, destinata ad aumentare ancora, mentre l'offerta non riesce a soddisfare che in parte le richieste. La «fame» di case nei centri storici da parte di associazioni, enti, istituzioni, società, la ricerca di appartamenti di sempre maggiore qualità anche nelle zone periferiche ed in provincia, sono altri elementi che fanno prevedere un «autunno caldo» per le prime case, il cui prezzo dovrebbe aumentare almeno del 5%. Alla principale società immobiliare italiana, la Gabetti, non nascondono la soddisfazione per come sta andando ormai da circa due anni il mercato, con una forte ripresa che durerà almeno per un altro anno. «Ci aspettiamo un autunno vivace, — dice Alessandro Ghisolfi, responsabile dell'ufficio studi della Gabetti — anche se nei prossimi mesi la domanda subirà inevitabilmente un assestamento fisiologico se non un calo, rispetto alla sua abnorme crescita degli ultimi tempi. Assestamento che riguarderà però anche i prezzi, anch'essi cresciuti molto dopo anni di sostanziale stabilità». I dati stimati dalla Gabetti per i primi sei mesi dell'anno sono eloquenti. I prezzi sono cresciuti mediamente del 25%, la domanda ha superato ogni record, l'offerta è restata debole. La città più vivace è stata Roma, ma anche grossi centri come Genova e Torino, tradizionalmente fiacchi, tendono al rialzo. Al Sud si è segnalata per un mercato della compravendita su livelli molto alti, Bari. Anche Milano non è stata a guardare, dando un grosso contributo alla ripresa generale del mercato. Ma è interessante guardare anche all'interno della domanda per capire il feno¬ meno. «C'è una fortissima richiesta di case al centro — dice Ghisolfi — che pure arrivano a cifre proibitive, fino a 8-10 milioni a metro quadro. E se non si trova ciò che si vuole o si preferisce aspettare o ci si orienta per case sempre di qualità nei comuni dell'hinterland, dove difficilmente si superano i 2 milioni a metro quadro.» A complicare le cose per le società immobiliari e per il privato cittadino sono i grandi enti, che posseggono o aspirano a farlo grossi complessi proprio nei centri storici. Tutti ormai vogliono un ufficio di rappresentanza al centro, dopo che la politica del decentramento ha allontanato dalla parte antica della città i ministeri, gli uffici e le sedi principali delle società. E' nato perciò un florido mercato che compra, ristruttura e affitta palazzi in centro e che si muove a latere dei centri tradizionali di compravendita.

Persone citate: Alessandro Ghisolfi, Gabetti, Ghisolfi

Luoghi citati: Genova, Milano, Roma, Torino