Milan che vince, tutti assolti

Milan che vince, tutti assolti Il trionfo di Cesena fa scordare problemi d'infermeria e critiche alla preparazione Milan che vince, tutti assolti Gullit: «Ilginocchio? E' colpa dell'Olanda» MILANO. Gullit accusa la nazionale olandese: «Il dolore al ginocchio l'ho avvertito quando giocai ad Helsinki, non a Belgrado». E Arrigo Sacchi rialza la cresta dopo la bella vittoria di Cesena: «Non è colpa del sottoscritto se ci sono stati tanti infortuni, quasi sempre si è trattato di traumi subiti in campo». La debolezza del Cesena, parso in condizioni penose, ha contribuito a nascondere alcuni peccatucci dei ^campioni d'Europa ma è indubbio che questo Milan sembra intenzionato a recitare alla grande, soprattutto ora che sta ritrovando protagonisti come Donadoni ed Evani, avendo già trovato ragazzi in gamba come Stroppa e Borgonovo. Il Milan che fa gioco, che spezza le gambe all'avversario a suon di ritmo, che possiede alcuni giocatori ineguagliabili e che, per ora, può accontentarsi di un solo straniero, Rijkaard: ecco il verdetto della prima di serie A. Oltretutto c'è stato l'intervento, salutare e tempestivo, di Berlusconi: è intervenuto e ha difeso Sacchi mentre Galliani, dicendo la verità, aveva un po' spiazzato il tecnico accennando ai suoi duri metodi di allenamento. Un intervento che non è piaciuto a Sacchi ma poi il risultato e Berlusconi l'hanno confortato dall'amarezza patita: «Che c'entro con Van Basten? La tendinite è conseguenza dell'intervento chirurgico alla caviglia. Adesso si sta esa- gerando. Ad ogni modo la migliore risposta ancora una volta è venuta dal campo: i ragazzi hanno fatto vedere quanto valgono realmente». Oggi dal Belgio dovrebbe arrivare il professor Maertens, o almeno la sua relazione scritta sul ginocchio di Gullit: prima di esprimersi ufficialmente lo specialista belga ha voluto controllare a fondo le radiografie effettuate dall'equipe del professor Perugia. Ieri Gullit era in un posto insolito, almeno per un calciatore rossonero: come trovare il Diavolo in paradiso. Ruud era ad Appiano Gentile e la sua apparizione ha creato un certo trambusto. Nessun proposito di cambiare maglia: Gullit, assie¬ me a Vialli, Cabrini, Zavarov e Tacconi, è stato ingaggiato da un'industria dolciaria per uno spot sul calcio e le prime riprese sono state effettuate appunto nel covo dell'Inter, che è piaciuto molto all'olandese. Anche Trapattoni gli ha fatto i suoi auguri un po' speciali: «Torna presto ma non nel derby». Gullit ha risposto alle immancabili domande sulle sue condizioni di salute: «Adesso dovrò restar fermo sei settimane, poi si vedrà. Quasi quasi vado in vacanza». Magari negli Stati Uniti, ha alluso qualcuno e Ruud: «Là fa caldo, però potrebbe essere una vacanza diversa». In effetti l'olandese è tentato di farsi visitare privatamente da uno specia- lista americano, le diverse «versioni» europee non l'hanno del tutto convinto: «Fortunatamente ora so quello che ho, non vado più alla cieca. Ho bisogno però di stare tranquillo, Milano sotto questo proposito non è la città migliore, non mi lasciano mai in pace. Ecco perché vorrei farmi una vacanza, star lontano dal clamore del calcio». Tutti danno la colpa al Milan della tua situazione: ricordano Belgrado o Barcellona. Quando hai avvertito i primi dolori? «E' stato in Finlandia, con la nazionale olandese. Poi li ho avvertiti nuovamente dopo la partita di Barcellona ma non prima della finale. Ad ogni modo non c'entrano i contrasti del campionato, il menisco nasce da altre situazioni». Come ti è sembrata la prima giornata di campionato? «Non so, non ho visto nulla. Sono contento per il Milan, per la sua bella vittoria. Sono contento anche per i giovani rossoneri che hanno la possibilità di mettersi in mostra. Tipo Stroppa, ad esempio». Certo che Berlusconi è stato un mago nell'impostare due squadre: altrimenti a quest'ora sareste sommersi dai guai. «Non so se il presidente è anche un mago, ma è indubbio che la squadra ha avuto un contributo importante da questa panchina lunga. Un'intuizione davvero geniale». Giorgio Gandolfì