«Casiraghi e Stroppa, è la vostra ora»

«Casiraghi e Stroppa, è la vostra ora» Bearzot e Vicini, et di ieri e di oggi, ripassano la prima giornata ed esaltano due giovani «Casiraghi e Stroppa, è la vostra ora» «E Cerezo, che esempio» Sono prudenti, per esperienza personale e per ruolo pubblico. Ma dalle impressioni di Enzo Bearzot ed Azeglio Vicini sulla prima giornata di campionato escono giudizi e appunti in sintonia. E tre menzioni particolari. Un omaggio comune a Toninho Cerezo, 34 anni compiuti, giocatore dal rendimento esemplare. Auguroni per Giovanni Stroppa, 21 anni, primo goleador di stagione, e Pierluigi Casiraghi, ventenne. Stanno cercando strada nel calcio dei grandi. A Vicini la prima battuta, ha visto dal vivo gli sfracelli rossoneri. Già gloria per il Milan, già sulla strada giusta il ventunenne Stroppa, primo gol dell'anno all'esordio in serie A? «Critiche a Parma, poi osanna a Cesena per la squadra di Sacchi. Ma i giudizi saranno possibili fra tre o quattro settimane. Troppe, ora, le differenze di forma. Comunque Stroppa è interessante. Non conta il gol quanto la personalità. Sarà più facile per un giovane esordire in una squadra forte, ma se non hai personalità svolgi solo il tuo compitino. Questo ragazzo invece dimostra già di avere qualcosa di suo...». Bearzot, il Milan malgrado molte assenze è partito di slancio. Ce la farà Sacchi ad amministrare nella stagione, recuperati gli infortunati, l'ampio parco giocatori? «Un chiaro discorso ai suoi Sacchi l'avrà già fatto. La stagione è lunga. Anche dividendo lo sforzo restano una trentina di partite a testa. E se la squadra avanza sui vari fronti arrivano soldi per tutti...Così la Nazionale. Bene voler entrare nel gruppo, male pretendere di essere fra gli undici. Chiaro? Bicordate Graziani. Perse il posto a fronte di Bossi in Argentina, ma accettando la situazione ci ha guadagnato. In tutti i sensi». Le grandi sono partite di slancio, meno la Juve. Zoff sembra avere problemi in attacco. La ciambella di salvataggio sarà il pivello Casiraghi? Azeglio Vicini in proiezione futura tifa per il ragazzo: «La squadra è rinnovata, eventuali situazioni da limare chiedono riflessioni. Casiraghi comunque è un elemento di grandi qualità. L'ho fatto seguire spesso, ha suscitato negli esperti notevole interesse. Lo vedono sulla strada di Vialli. Se ha possibilità di giocare...». Bearzot tifa Zoff, uno dei suoi fedelissimi: «Dino se ha problemi li saprà risolvere. Fortunato è un giocatore intelligente, ha il passo di Mauro ma sa stare in campo. Barros non può aver successo come punta, deve partire alle spalle di chi è in possesso del pallone. Casiraghi?. L'ho visto andar dentro di testa, e tirare, con disinvoltura. Ha coraggio e grinta. Le carte giuste». L'Inter ha faticato, dubbi sul rigore che Brehme ha trasformato. La coesistenza Klinsmann-Serena è un handicap? «Non credo proprio — reagisce Vicini, difendendo uno dei suoi azzurri —, Serena è intelligente e lo dimostra anche la presenza nel consiglio dell'Aie, è esperto. Ha spirito di adattamento. Sa quando deve spostarsi e lasciare spazio al tedesco. Ha vinto l'ultima classifica cannonieri ma non è egoista, ha dimostrato anche in Nazionale di privilegiare gli interessi di squadra». E Bearzot: «L'Inter con i panzer ha fatto una scelta. I giocatori potenti sono più lenti a entrare in forma. Klinsmann è il meno abituato al nostro calcio, Serena torna anche in difesa a lottare sui palloni alti. Sono diversi, quindi compatibilissimi». Sivori in tv ha sollecitato gli azzurri del Napoli a pensare alla squadra, non a Maradona... Bearzot e Vicini in perfetta sintonia: «Intanto hanno già vinto fuori casa, senza gli stranieri. I giocatori difendono il gruppo. Il passato ' insegna che l'unione dello spogliatoio conta. Aspettando Diego, Alemao e Careca fanno bene a non creare situazioni antipatiche. Non è negli interessi di nessuno». La Samp è partita di slancio. E' finita l'eterna primavera? Vicini ha giocato in blucerchiato, ma cerca di lasciar da parte il sentimento e la stima per Vialli: «Prima Dossena e Victor, adesso Katanec e Attilio Lombardo. Il blocco matura, gli arrivi portano esperienza e forza. Può arrivare il salto di qualità. Mi stupisce che Lombardo arrivi in A a ventitré anni. E' bravo da tempo. Ma i club guardano solo all'estero...». Bearzot: «Un anno in più per Vialli e Mancini. Il mondiale davanti. Stimoli che anche la Samp avvertirà». Victor, Katanec. Ma il leader è ancora Cerezo. Come sfondare una porta aperta. Vicini: «Toninho non è un miracolo. E' un campione che sa sacrificarsi e condurre una vita molto seria. Non ci sono segreti, il brasiliano è un esempio per il nostro calcio». Bearzot, che aveva «sofferto» Cerezo avversario in Spagna: «Un campione molto amato dai compagni, è importante. Intelligenza di gioco, qualità tecniche, continuità. Un uomo chiave. Contano il suo equilibrio e l'impegno. Ma non scordiamo l'importanza, per lui e tutti, del giocare in Italia. Anche Falcao e Platini hanno portato molto, sui nostri campi, ma hanno ricevuto moltissimo. Lo sappiano gli ultimi arrivati». Giocatori come Gallego e Victor sono venuti in Italia solo per raccogliere gli ultimi soldi? Vicini è realista: «Non sono giocatori finiti, ma costavano poco e hanno trovato una montagna di soldi». Bearzot è a metà strada: «Hanno trovato ingaggi che a fine carriera fra Beai Madrid e Barcellona non avrebbero più incassato, ma penso che cercassero serenità. Se la Samp è un'oasi, Gallego scegliendo il Friuli ha fatto bene...». Bruno Perucca Enzo Bearzot e Azeglio Vicini. L'uomo che ha vinto il Mondiale '82 in Spagna e quello condannato a far bene nel '90

Luoghi citati: Argentina, Barcellona, Cesena, Friuli, Italia, Madrid, Parma, Spagna