Delitto su commissione

Delitto su commissione E' la tesi degli inquirenti per l'omicidio di Champoluc Delitto su commissione L'assassino non ha agito come un rapinatore: è stata un'esecuzione Ora si indaga sul passato del ristoratore alla ricerca del movente AOSTA. «Non si è trattato di una sbaglio. L'uomo che ha ucciso Maurizio Alinovi con un colpo di pistola in piena faccia, sapeva chi aveva di fronte e non ha esitato a sparare. Ora si tratta di scoprire il movente di un assassinio che appare inspiegabile». I carabinieri di Brusson e Saint-Vincent che indagano sull'omicidio di Maurizio Alinovi, ristoratore di Champoluc, in Valle d'Aosta, freddato sabato notte sulla sua auto sotto casa, non forniscono altri particolari sull'inchiesta limitandosi ad affermare «non escludiamo nessuna ipotesi, ma propendiamo per l'omicidio su commissione». I sospetti degli inquirenti sorprendono se si pensa che la vittima non aveva alcun precedente penale e conduceva da sempre una vita «irreprensibile». La gente di Champoluc dove Maurizio Alinovi era arrivato sedici anni fa da Milano e dove aveva gestito prima un bar, poi un albergo e da un anno e mez¬ zo il ristorante «Le Sapin», è sgomenta. Tutti ricordano la vittima come «un uomo per bene, dedito soltanto al lavoro e attaccatissimo alla famiglia», in particolare ai due figli, Marco, 25 anni, laurendo in ingegneria a Torino e Nadia, 20 anni, estetista a Milano. Finora le indagini dei carabinieri confermano. L'obiettivo dell'assassino poteva essere l'incasso del fine settimana che il ristoratore aveva con sè: diversi milioni (gli inquirenti non precisano la somma) che l'Alinovi stava portando a casa, per depositarli il giorno dopo nella banca di fiducia, a Verrès. L'assassino però non si è comportato come un rapinatore. Quando Alinovi, arrivato sotto casa, ha aperto la porta della sua «Montego», gli si è messo davanti e senza alcuna esitazione (questo particolare è stato fornito dalla moglie del ristoratore, Maria Luisa Girodana, e dal loro lavapiatti, Andrea Orni, 18 anni, che erano sull'auto) ha sparato un solo colpo di pi¬ stola calibro 7,65, ed è subito fuggito. Maurizio Alinovi aveva una doppia vita? A Champoluc tutti rispondono di «no». I carabinieri sono ora alla ricerca di un filo logico che porti ad una spiegazione. «L'omicidio di una persona al di sopra di ogni sospetto non è normale — dicono gli inquirenti —. Il passato di Maurizio Alinovi sarà esaminato nei minimi dettagli, nulla verrà trascurato». Tengono però a precisare, per smentire voci che ieri si sentivano in paese: «Debiti o storie di donne non c'entrano. Amava giocare a carte con gli amici, ma non scommetteva e non era neppure un frequentatore di case da gioco». Stamane la salma di Maurizio Alinovi sarà sottoposta ad autopsia. L'esame necroscopico consentirà di accertare a che distanza sia stato sparato il colpo mortale e di ricostruire meglio la dinamica dell'esecuzione. Beatrice Mosca

Luoghi citati: Aosta, Brusson, Milano, Saint-vincent, Torino, Valle D'aosta, Verrès