L'ottimismo di Fascetti carica il Toro
L'ottimismo di Fascetti carica il Toro Neppure la presenza a Reggio Emilia dell'arbitro Ceccarini (che un anno fa lo espulse) turba il tecnico granata L'ottimismo di Fascetti carica il Toro ESkoro non sa segioca SALSOMAGGIORE DAL NOSTRO INVIATO Potrà sembrare strano ma anche le sconfitte hanno un aspetto dolce, suggestivo. L'importante è saperle interpretare nel modo giusto. La lezione la si apprende parlando con quelli del Toro, ma soprattutto ascoltando quello che profetizza Fascetti il quale tratteggia il difficile esordio di Reggio Emilia con un ottimismo che deriva — a parer suo — proprio dall'inopinata eliminazione in Coppa Italia. Mentre il direttore generale Casasco, pensoso lì a un passo, riflette le preoccupazioni della società considerando la battuta d'arresto infrasettimanale essenzialmente sotto il profilo economico («La campagna abbonamenti, che stava procedendo bene, si è immediatamente bloccata»), l'allenatore osserva: «Dopo quello che ho visto a Messina sono più ottimista di prima perché la squadra ormai si muove bene e il rammarico causato dal risultato è senza dubbio attenuato dai progressi manifestati». Ma se la trasferta siciliana si è conclusa negativamente, ci sarà pure qualcosa che il tecnico oggi, sul campo della Reggiana, non vorrà più vedere. «Certo, e cioè tutti quegli errori al momento di concludere. E' già tanto difficile creare occasioni ma se poi, con raro autolesionismo, le si sprecano tutte...». Fascetti confessa di non avere ancora deciso quale formazione mandare in campo e tantomeno se quello che cercherà di strappare i primi punti della stagione sarà un Toro da carica, fortemente spregiudicato. Due sole certezze: Rossi e Benedetti, quest'ultimo per contendere palloni alti a Silenzi, un saltatore formidabile stando alla descrizione del tecnico granata, capace addirittura di sfruttare i lanci lunghissimi del portiere. Ci sarà Skoro? Possibile, a dimostrazione che il caso che in settimana ha avuto per protagonista lo slavo è virtualmente risolto. Il Torino potrebbe dunque schierare Marchegiani; Mussi, Rossi; Enzo, Benedetti, Cravero; Skoro, Romano, Pacione, Policano e Muller, con in panchina Martina, Farris, Sordo, Venturin e Lentini. Oggi dunque, il Toro respirerà per la prima volta l'aria cadetta. Se la circostanza è abbastanza abituale per Fascetti, rappresenta una novità per Cravero (i cui ricordi cesenati sono ormai lontani), ma il capitano nega nostalgie: «Ormai ci siamo abituati all'idea della B e voltarci indietro non servirebbe a nulla». Il difensore, come tutti, è ottimista. «La squadra è buona — afferma — e se ribadirà sul terreno le qualità che le vengono accreditate, non fallirà l'obiettivo. D'altra parte ha dimostrato anche a Messina la stoffa di cui è fatta». Fiducia, consapevolezza dei propri mezzi e sogni di promozione: si basano su che cosa? Prosegue Cravero: «Le mie considerazioni si ispirano al fatto che il nuovo Torino rappresen- ta un collettivo completo. C'è un forte tasso tecnico in giocatori come Romano e Muller; Ferri, Enzo e Rossi provvedono ad assicurare la grinta necessaria; non manca neppure chi corre mentre Pacione è un attaccante capace di restare anche isolato eppoi spuntare nel momento meno prevedibile per azzeccare il colpo vincente». A Reggio Emilia arbitrerà Ceccarini, presenza nuova per il Toro ma non per Fascetti, il quale proprio l'anno scorso venne espulso dal direttore di gara livornese durante il match tra Avellino e Sambenedettese. L'aveva combinata proprio grossa? «Ma no — replica il tecnico con aria candida portando l'indice destro sotto l'occhio — mi limitai semplicemente a fargli cenno di prestare più attenzione a quello che stava avvenendo in campo». Piercarlo Alf onsetti Imam ÈWmÉWM Mi mr Luca Marchegiani. Il ventitreenne portiere granata torna in serie E dove giocò una gara col Brescia prima di salire in A col "
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