Foggia, 250 fogli di via di Anna Langone

Foggia, 250 fogli di via Foggia, 250 fogli di via Lavoravano 12 ore per settantamila lire Ma le retate non fermano né loro né i caporali FOGGIA. Gli ultimi sono ripartiti ieri mattina: destinazione Ghana e Tunisia. A strapparli ai loro sogni di guadagno i carabinieri di Ascoli Satriano, che li hanno sorpresi nelle campagne del piccolo centro del Subappennino a raccogliere pomodori senza ingaggio, e sprovvisti di permesso di soggiorno. Con loro sale a 250 il numero dei braccianti neri rispediti a casa dal Foggiano nell'ultima settimana. Tutti clandestini e qualcuno recidivo che, invece del foglio di via obbligatorio, si è visto, scattare le manette ai polsi. Ma i blitz a ripetizione non servono a molto: secondo fonti sindacali sono 4000 i nuovi arrivi in Capitanata per la raccolta dell'oro rosso e, per ogni cento nordafricani rimpatriati, altri cento sono pronti a rimpiazzarli. Un mare di persone che non si lascia spaventare dai sacrifici, dalla sporcizia e dalla fatica. Ragazzi altissimi che fino a due mesi fa studiavano e vivevano in famiglia, racimolano le 700 mila lire per il viaggio fino a Napoli. ' La Capitanata, con i suoi 27 mila ettari coltivati a pomodo¬ ro e fra poco con la vendemmia, li attira come una calamita. Da S. Severo e Torremaggiore nell'Alto Tavoliere a Cerignola, Orta Nova, Stornara e Stornarella, i negri spargono i loro giacigli, preferendo le case diroccate, i cantieri abbandonati, in campagna e periferia. Chi se lo può permettere affitta un paio di stanze, ma il «buon cuore» dei proprietari dimentica allora leggi ed equo canone e pensa solo ad incassare parte dei soldi che questa gente guadagna lavorando sodo. Alcuni di loro sono capaci di restare nei campi anche 12 ore, per portare a casa 70 mila lire. Vengono pagati a cassetta, 1000 lire per 23-24 chili di prodotto e comunque le tariffe sono molto lontane dalle 52 mila lire giornaliere, per 6 ore di lavoro, stabilite quest'anno da sindacati e produttori. La giornata di queste macchine da fatica comincia all'alba, sulle piazzette dei paesi o nella periferia dei centri più grandi: qui il bisogno di denaro si incontra con facce senza scrupoli. Nella provincia da anni ai primi posti per le denunce di assunzione illegale di mano d'opera, di «caporah» ne vengono pizzicati continuamente: l'altro ieri è toccato a tre persone di Stornarella, il coltivatore diretto Nicola Golia, 26 anni; il commerciante Riccardo Masciavè, 52, e il bracciante Antonio Troito, 33, che avevano assunto «braccia nere» senza passare per l'Ufficio di collocamento. Ma anche loro, i «caporali», ci hanno fatto il callo alle denunce. E le cose non cambiano, da un anno all'altro. L'alternativa alla raccolta di pomodori e uva, per i neri che si sono già spezzati la schiena nei campi, è vendere collanine. A farsi portavoce di questa realtà da due anni c'è l'Acsi, l'Associazione delle comunità-straniere in Italia. Il suo presidente, Ben Habib, un professore marocchino giunto a Foggia con grandi speranze, ora è deluso e amareggiato. «Dagli amministratori solo promesse e belle parole», ha detto ad Orta Nova una settimana fa, quando sono stati fermati 153 immigrati in un colpo solo. Anna Langone

Persone citate: Antonio Troito, Nicola Golia, Riccardo Masciavè