Tra una nuvola e Poltra Berger vola al vertice di Cristiano Chiavegato
Tra una nuvola e Poltra Berger vola al vertice FORMULA 1 In Belgio nella prima giornata di prove l'austriaco davanti a Senna, Mansell è terzo e Prost quinto Tra una nuvola e Poltra Berger vola al vertice La Ferrari sfrutta con astuzia i caprìcci della pioggia e doma la McLaren SPA DAL NOSTRO INVIATO «Aiutati che il ciel t'aiuta» dice il proverbio. E la Ferrari, approfittando d'un cielo grigio che ha scaricato sul circuito di Spa-Francorchamps acqua a ritmo alternato, a volte fitta, a volte rada, ha ingabbiato la McLaren nel primo turno di qualificazione del Gran Premio del Belgio. Gerhard Berger, udite udite, al top davanti a Senna, già mago della pioggia, e poi Mansell a seguire, con Prost quinto, preceduto da Patrese. Sarà il caso, sarà la fortuna o la bravura dei piloti aiutati da un telaio che concede qualche vantaggio (e non dimentichiamo il cambio a controllo elettronico che permette di guidare con due mani sul volante), ma questa Ferrari ormai insidia la McLaren. Oggi, con il sole oppure con un temporale, potrebbe anche cambiare tutto, ma in- tanto Maranello è al vertice. In effetti, più che la competitività delle vetture (Berger miglior giro in 2' 11 "102, media 190,569 km/h, con un distacco di 69 millesimi su Senna), stavolta ha reso una buona strategia. Con la qualificazione iniziata già sotto una pioggerellina fastidiosa, l'austriaco e Mansell si sono precipitati subito a cercare il risultato men¬ tre Senna si è fatto cogliere di sorpresa, uscendo un po' più tardi, quando l'intensità dell'acqua era maggiore. Berger, autore anche di un innocuo testa-coda, ha detto: «Comunque, il nostro telaio è leggermente migliore di quello delle vetture di Senna e Prost. Ecco perché sono davanti». L'impressione è stata confermata da Mansell, il quale pur masticando amaro (nessun pilota accetta volentieri di essere superato dal compagno di squadra), ha ribadito: «Non c'è più una gran differenza fra noi e le McLaren, credo anche sull'asciutto. Ho fatto un paio di giri dietro a Senna quando tirava e ho dovuto rallentare leggermente. Siamo sulla buona strada». Ha concluso Cesare Fiorio, responsabile del team: «Mi pare che, al di là di tutto, i nostri rivali comincino a sentire un po' di pressione addosso. Que¬ sto non significa che siamo i più forti, ma è una bella iniezione di fiducia». E di fiducia ce ne vuole, perché la McLaren non solo non ha intenzione di mollare, ma sta facendo intensi programmi per il futuro. ((Abbiamo 35 persone addette all'elettronica — ha detto Ron Dennis, manager del team inglese — e 160 lavorano nella costruzione delle vetture. Prenderemo altri ingegneri e, finita la stagione, vogliamo fare moltissimi test». Con il responsabile della McLaren non era possibile evitare il discorso sul futuro di Prost. «Gli ho detto di fermarsi un anno, di stare su una spiaggia. Non voglio comunque dire nulla sui suoi eventuali contatti con la Ferrari. Gli pagherei persino l'ingaggio purché si riposi per dodici mesi». Ma Dennis non ha specificato se spenderebbe la bella cifra (6-7 milioni di dollari) per evitare che il francese salga su una vettura rivale o per averlo in forma nel 1991. Prost, interrogato a proposito, ha risposto: «Tutte le ipotesi sono possibili. Avrete notizie precise fra 15 giorni». Per il resto la giornata ha riservato una sorprendente prestazione di Warwick con l'Arrows (sesto), qualche difficoltà per Nannini, alle prese con una Benetton che sull'acqua lo fa dannare, problemi di tenuta per le vetture gommate Pirelli (con poca acqua non tengono mentre sono molto buone quando pieve a dirotto: ma si va più forte con la pista asciutta). Nelle prequalificazioni spazio solo per le due Onyx di Johansson e Gachot e per le Lola di Alboreto e Alliot. Gli altri sono già tornati a casa, compresi Larini e Ghinzani con le Osella, primi degli eliminati e quindi ancora più demoralizzati. Cristiano Chiavegato • Gerhard Berger è ritornato al vertice con la Ferrari nelle prime prove del Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps
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