Ucciso mentre fugge il ladro disarmalo di Marco Raffa
Ucciso mentre fugge il ladro disarmalo Lavagna, il pregiudicato tentava un furto in un appartamento; il complice si è costituito Ucciso mentre fugge il ladro disarmalo Un agente gli ha sparato nel buio, dopo aver intimato l'alt LAVAGNA (Genova). Un pregiudicato di 32 anni, Giuseppe Parco, originario di Catania ma residente a Tivoli, è rimasto ucciso la notte scorsa a Lavagna, raggiunto da due colpi di mitraglietta esplosi dall'equipaggio di una pattuglia di carabinieri. I militari erano stati avvertiti da una telefonata anonima, che segnalava un tentativo di furto in un appartamento di via Sanguineti, una strada nei pressi del centro cittadino. Una pattuglia era subito intervenuta sorprendendo i due ladri sul terrazzo dell'appartamento, al piano ammezzato. Nell'alloggio, ignare di quanto stava avvenendo, dormivano quattro persone: la proprietaria Franca Stefani, la figlia Simona Sinigaglia ed i due bambini di quest'ultima. Durante la fuga, uno dei due ladri si era rifugiato in un giardino, non illuminato, ed è stato qui che, dopo aver intimato più volte l'alt, uno dei militari che lo stavano inseguendo ha lasciato partire una raffica colpendo l'uomo all'addome. La particolare conformazione del luogo, e la posizione da cui il carabiniere ha sparato fa ipotizzare che il militare volesse colpire il fuggitivo alle gambe, ma l'uomo stava scendendo una scaletta, sottostante al giardino, ed è stato quindi raggiunto in parti vitali restando ucciso sul colpo. Si è accertato, poco dopo, che la vittima era disarmata. E' la prima volta che nel Levante ligure un malvivente resta ucciso in un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine; in passato si erano avute alcune sparatorie, come quella, nel pieno centro di Chiavari, avvenuta il 13 agosto dell'87 in seguito alla rapina alla sede centrale del Banco di Chiavari. In quell'occasione, però, non vi furono vittime, e carabinieri e polizia aprirono il fuoco soltanto in risposta ai colpi sparati dai banditi in fuga. L'identificazione della vittima è stata possibile solamente nel tardo pomeriggio, quando il complice di Parco, Michele Giampaolo, 23 anni, residente a Guidonia Montecelio (Roma), con precedenti per furto e associazione per delinquere, si è costituito al comando della stazione dei carabinieri di Lavagna. Nei suoi confronti è stata emessa una denuncia a piede libero per il reato di tentato furto. Con lui si è presentata anche la moglie della vittima: il terzetto era giunto da qualche giorno in Riviera a bordo di un vecchio camper, e forse non era la prima volta che Parco e Giampaolo si «arrangiavano» con furti in appaitamenti: nel veicolo sono stati infatti rinvenuti oggetti di provenienza sospetta, forse frutto di altri furti nel Ponente ligure. Le generalità del militare, un appuntato, che ha aperto il fuoco contro il ladro non sono state rese note; per tutta la mattinata di ieri la versione ufficiale dei fatti fornita dai carabinieri non confermava che i colpi fossero stati esplosi dal personale della pattuglia, e neppure le circostanze che avevano provocato l'intervento dei militari Soltanto dopo la confessione da parte di Michele Giampaolo, che ha deciso di costituirsi dopo aver saputo del decesso del complice, la dinamica dell'episodio si è delineata con più chiarezza. Sull'accaduto, intanto, sono state aperte due inchieste: una da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Chiavari, Filippo Gebbia, e una seconda, militare, sull'operato della pattuglia. Marco Raffa
Persone citate: Filippo Gebbia, Franca Stefani, Giuseppe Parco, Michele Giampaolo, Simona Sinigaglia
Luoghi citati: Catania, Chiavari, Genova, Guidonia Montecelio, Lavagna, Roma, Tivoli
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