E' sangue quello di S. Gennaro

E' sangue quello di S. Gennaro Le analisi a Torino confermano i dati del 1902, i risultati finali a novembre E' sangue quello di S. Gennaro Test anche sulle ossa: sono di un uomo TORINO. Nuove reliquie all'esame della scienza: per sapere se c'è o no inganno. E che reliquie! Nientemeno che il sangue di S. Gennaro e quel che rimane (ben poco) delle ossa del popolare patrono di Napoli: frammenti altrettanto venerati sottoposti ad ispezione scientifica. Il tutto sotto la regia del professor Pier Luigi Baima Bollone, docente di medicina legale a Torino e del clinico medico, il professor Felice D'Onofrio di Napoli. E' storia lunga. Comincia tre anni fa quando il cardinale di Napoli, Michele Giordano, incarica i due ricercatori di dare una risposta ad un quesito parzialmente risolto: è o non è sangue quello che due volte l'anno si scioglie davanti ai fedeli riuniti in preghiera? E se sangue non è, dicano gli esperti cosa contengono le antiche ampolle. Compito non facile: non si può estrarre neppure una briciola di materiale a meno di non rompere irreparabilmente i contenitori. Allora? «Allora si è rifatto con maggior attenzione l'esame spettroscopico già eseguito nel settembre del 1902». Altro Baima Bollone non aggiunge: «Ho giurato di mantenere il silenzio fino a novembre». A metà di quel mese si tiene a Napoli un convegno per celebrare i seicento anni della prima «liquefazione del sangue» di S. Gennaro. Quale esito ha dato la spettroscopia eseguita lo scorso settembre? I collaboratori di Baima Bollone, pur mantenendo il riserbo sui risultati, manifestano soddisfazione: «E' andata più che bene. La risposta è netta: quel materiale ha caratteristiche ematiche certe». Un cacciatore di misteri che la sa lunga in proposito, il saggista Michele L. Straniero, esprime qualche perplessità: «Che quello sia sangue lo sappiamo da tempo. Perchè non se n'è prelavato un campione? Per alcuni secoli piccole quantità venivano regalate ad illustri visitatori tant'è che un'ampolla è semivuota. Una di queste minuscole reliquie, ad esempio, conservata nel Palazzo Reale di Madrid, si scioglie quando av¬ viene la liquefazione a Napoli». Più complessa l'indagine sui residui delle ossa. Sia Baima Bollone che D'Onofrio hanno interpellato decine di specialisti ed ora stanno redigendo la relazione finale. Anche su questo punto, bocche cucite: «Possiamo soltanto dire che si tratta di ossa di persona maschile». Sembra una battuta, è invece la risposta al primo di una lunga serie di interrogativi. Perchè questa nuova ricognizione? Per dare una patente di garanzia, forse, alle misteriose «liquefazioni» alle quali la tradizione popolare assegna il marchio del «miracolo». Chiarito che il materiale contenuto nelle due piccole ampolle ha «caratteristiche ematiche» (in altre parole, che c'è del sangue) bisognerebbe accertare se vi sono sostanze in grado di scatenare una reazione tale da trasformare la materia raggrumata e allo stato solido in qualcosa di diverso. La questione è stata presa in esame? Il prof. Baima Bollone non risponde. Ancora Straniero: «Non si tratta comunque di un trucco perchè nulla di simile è stato finora artificiosamente riprodotto in laboratorio». E racconta una esperienza personale: «Sempre a Napoli, un busto di San Gennaro, custodito da una signora, si è messo improvvisamente a stillare sangue. Ne ho raccolte alcune gocce che si sono raggrumate cìopo un paio d'ore. Il giorno seguente a Salerno quel sangue si è nuovamente liquefatto. L'ho portato in laboratorio: la risposta "è sangue umano"». Bisognerebbe domandarsi inoltre come mai l'attenzione popolare e le cronache esaltino soltanto quanto avviene nel Duomo di Napoli. A 300 metri nella chiesa di San Gregorio Armeno, ogni martedì mattina si liquefa il sangue di Santa Patrizia. Nel santuario di Ravello sulla costa amalfitana ogni 27 luglio si scioglie il sangue di San Pantalone. La letteratura infine segnala centinaia di casi simili, ugualmente inspiegabili. Pier Paolo Benedetto Analisi. Un'ostensione della teca con il sangue di San Gennaro a Napoli

Persone citate: Baima Bollone, D'onofrio, Felice D', Michele Giordano, Michele L. Straniero, Pier Luigi Baima Bollone, Pier Paolo Benedetto Analisi