/ «pomak» contro Sofia

/ «pomak» contro Sofia QUINDICI MORTI / «pomak» contro Sofia VIENNA. Durissimi scontri, avvenuti a Ferragosto tra i reparti antisommossa della polizia bulgara e decine di migliaia di dimostranti appartenenti alla minoranza pomak, avrebbero provocato quindici morti e un numero imprecisato di feriti. Teatro della protesta sfociata nel sangue, a quanto riferito ieri da diplomatici accreditati a Sofia, sono stati i villaggi di Dobnitsa, Kornitsa e Lazhnitsa nella regione di Blagoevgrad. Ma vittime si sono avute in almeno una decina di altri villaggi, il che fa ritenere che il bilancio delle manifestazioni di piazza a sfondo etnico sia decisamente più alto. In molti centri, per aver ragione della popolazione, sono dovuti intervenire i soldati ed i carri armati dell'esercito. I pomak, una etnia bulgara di fede musulmana, sono scesi in piazza per rivendicare il loro diritto ad emigrare in Turchia. I disordini che hanno coinvolto la comunità — circa duecentomila persone — sono iniziati ai primi di agosto nella Bulgaria nordorientale, estendendosi poi a Sud. II nuovo, difficile contenzioso, si aggiunge al braccio di ferro tra Sofia e Ankara sulla «bulgarizzazione» dell'etnia turca: nei giorni scorsi la Turchia ha deciso di chiudere la frontiera bloccando temporaneamente l'esodo dei turchi provenienti dalla Bulgaria. Il governo di Ankara la riaprirà soltanto quando avrà raggiunto un formale accordo in materia di emigrazione con le autorità marxiste di Sofia.