Vai, Antibo di Giorgio Barberis
Vai, Antibo ATLETICA A Bruxelles l'obiettivo sono i 27 Vai, Antibo Dieci km per il record Oggi può essere il grande giorno di Salvatore Antibo : tra le 21,40 e le 22,10 sulla pista del tristemente noto Heysel di Bruxelles tenterà di battere il record dei 10.000 metri, stabilito appena una settimana fa dal messicano Arturo Barrios che, a Berlino, ha corso in 27'08"23. Chi si interessa di atletica sa bene quanto, in sfide al cronometro, nulla sia scontato. Le lunghe distanze presentano incognite molteplici, climatiche e personali, perché correre per 10 chilometri vuol dire rischiare crisi improvvise o momenti di black-out brevi ma decisivi. Eppoi mentre un velocista in un paio di giorni può ritentare se qualcosa è andato storto, per un fondista i tempi di recupero sono ben differenti. Antibo ha incominciato a preparare questo tentativo la sera del 29 giugno a Helsinki, dopo aver corso la distanza in 27'16"50 mancando di un soffio il record che allora apparteneva a Mamede con 27'13"81. All'arrivo della gara in cui era stato condizionato dall'ombra dell'etiope Abebe, si rese conto che il mondiale era nelle sue gambe: «Tenterò a Bruxelles, il 25 agosto» disse. E da allora la sua preparazione è stata rivolta a questo impegno preso. Adesso il fatto che Barrios abbia cancellato Mamede rendendo più difficile la sua impresa non lo spaventa, anzi lo stimola e lo sprona, oltreché al record, a un altro obbiettivo ancor più ambizioso: essere il primo uomo a correre i 10.000 in meno di 27'. Le cadenze ideali, 65" per ciascuno dei 25 giri per un totale di 27'05", danno il senso del traguardo minimo che il ventisettenne corridore di Altofonte si pone. L'organizzatore Meert, anche se il campo dei partenti (ventotto) appare troppo folto, ha curato i particolari garantendo tre buone lepri (il canadese Williams e gli statunitensi Plasencia e Nenow) e due validi avversari, l'olimpionico marocchino Boutayeb (elemento più da vittoria che da tempo) e il kenyano N'Gugi, a sua volta primo a Seul sui 5000, gran talento del cross ma poco dotato per mantenere ritmi costanti. Anzi, può rappresentare uno dei «pericoli» della gara, magari con qualche «strappata» improvvisa che fa saltare ritmi accuratamente studiati. «So che non posso fidarmi dell'aiuto altrui, eccetto di quello delle lepri che mi paiono buone» ammette Antibo, quasi incurante di un leggero raffreddore che lo affligge. E continua: «Barrios a Berlino ha fatto cinque chilometri da solo: un certo aiuto, almeno nella prima parte della gara, è indispensabile, ma poi è quanto si ha nelle gambe a fare la differenza. E così sarà anche sulla pista dell'Heysel». Concentrato, deciso, convinto, Antibo sa di giocarsi anche una fetta di futuro: per il suo tentativo gli è stata garantita una cifra tutto sommato ridicola (6000 dollari), che raddoppierà in caso di successo. Ma è il dopo, se il record cioè arriverà, che porterà giusti riconoscimenti al siciliano, ovunque egli decida di andare a correre. Quello che ci auguriamo sia l'Antibo-day, ci sarà un'altro grande, Said Aouita, a cercare di farlo suo: il marocchino attaccherà infatti il record del miglio che appartiene a Cram (3'36"42). E ancora, per una serata di grande atletica, Tilli (200) cercherà di non sfigurare contro Lewis e Da Silva, Barrios (5000) misurerà Ondieki e Castro, Coe (1500) tenterà l'ennesimo rilancio contro Bile e Kip Rono, Jackson e Nehemiah (110 hs) rinnoveranno l'attacco a Kingdom, mentre Bubka e Gataullin si sfideranno nell'asta. Giorgio Barberis Boutayeb e Antibo a Seul
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