«Così salverò la Polonia»
«Così salverò la Polonia» POLONIA Nel discorso programmatico i punti chiave della storica sfida di Mazowiecki «Così salverò la Polonia» «Libero mercato contro penuria e inflazione» VARSAVIA DAL NOSTRO INVIATO Nel discorso programmatico Mazowiecki ha elencato i punti salienti del programma del governo che spera di formare entro il 31 agosto. Sulla complicata distribuzione dei portafogli ministeriali non ha voluto fornire anticipazioni, ma il portavoce di Solidarnosc Janusz Onyszkiewicz ha precisato l'entità dell'offerta di partecipazione al partito comunista. Due dicasteri, Interni e Difesa, «e nulla più». L'ampiezza del sostegno che Mazowiecki ha ricevuto dal poup ha sorpreso in ogni caso gli ambienti dell'opposizione. «Ottimo segno — dice Onyszkiewicz — di sicuro promettente per un buon inizio di cooperazione» anche se a detta del deputato comunista Czseslaw Kosinki «permangono molti dubbi e vaste zone d'ombra». Ecco i punti salienti del discorso programmatico del nuovo premier: Matrice politica. «Il governo nasce dall'iniziativa proposta da Lech Walesa e dall'alleanza stipulata con i due ex alleati del partito comunista, i contadini ed i democratici. Però resta aperto alla collaborazione di tutte le forze riformiste presenti in Parlamento, comunisti compresi, ma non lo definirei quadripartito, piuttosto la grande coalizione di unità nazionale. Esso agirà per riformare radicalmente le istituzioni statali in quanto la nostra società non è più disposta a vivere come in passato. Per oltre quattro decenni i meccanismi di funzionamento della cosa pubblica erano alterati da chi voleva occuparsi di tutto. Benché il passaggio si prospetti difficile noi dobbiamo spalancare le porte al concorso della gente indipendentemente dalle loro opinioni». Politica estera. «Rispetterò gli accordi internazionali sanciti dall'appartenenza al Patto di Varsavia. Per quanto concerne i rapporti con l'Unione Sovietica è la prima volta che si dischiude la possibilità di instaurarli non sulla base di relazioni interpartitiche ma di collaborazione amichevole e fraterna fra due società. Gli amici della Polonia debbono capire che la nostra esperienza si pone al servizio dell'Europa, al di là delle divisioni fra Est ed Ovest». Politica interna. «Basta con i privilegi senza tuttavia cadere nella pericolosa tentazione della caccia alle streghe e della resa dei conti. Non assumeremo la responsabilità di quanto è accaduto in passato per dedicare invece ogni sforzo alla costruzione dell'avvenire. Ma è nel presente che bisogna agire in tempi immediati. Ci servono elementi validi, competenti i quali sappiano occupare i vari livelli dell'amministrazione pubblica senza badare agli interessi di partito ma per dedicarsi invece al bene dello Stato. Porremo l'accento della partecipazione sul pluralismo, sulla libertà di espressione, sullo svincolamento da qualsiasi ingerenza censoria sugli organi d'informazione. Per 45 anni sono stati negati ai cittadini i diritti primari, sottomessi ai voleri della politica, da oggi essi sono espressione della legge conforme alle norme internazionali. I membri dell'esercito e della polizia dovranno avere la consapevolezza di servire la società». Economia. «E' la nòta dolente, la nostra maggiore preoccupazione. Rimborseremo, perché così dev'essere, i debiti contratti con l'estero (40 miliardi di dollari) senza chiedere favori particolari eccetto il dilazionamento dei pagamenti dovuti alla Banca mondiale, al Fondo monetario internazionale ed al pool di Parigi di 17 banche occidentali. Non siamo comunque condannati alla solitudine, puntiamo ad agganciare il modello dei Paesi sviluppati. Non sarà facile, tuttavia occorre ripristinare nei polacchi la perduta coscienza del senso morale e remunerativo del lavoro. Combatteremo la doppia piaga dell'inflazione e del malfunzionamento dell'approvvigionamento dei generi alimentari di prima necessità concedendo nuovi spazi ed appoggi all'iniziativa privata. E favoriremo innanzitutto il libero mercato». Rapporti con la Chiesa cattolica. «Essa era ed è il cardine che rafforza la stabilità interna, era e rimane al nostro fianco. Affronteremo assieme in una cornice costruttiva i problemi irrisolti, dall'aborto all'educazione parallela». Jaruzelski. «Osserverò rispettosamente le prerogative della Presidenza della Repubblica ma chiedo al capo dello Stato di rispettare in maniera analoga quelle del. capò dei governo». | [p. d. g.]
Persone citate: Janusz Onyszkiewicz, Jaruzelski, Lech Walesa, Mazowiecki, Onyszkiewicz
Luoghi citati: Europa, Parigi, Polonia, Unione Sovietica, Varsavia
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