«Ultima carta per la dc» di Alberto RapisardaRenato Altissimo

«Ultima carta per la dc» Il segretario pli dice addio al polo laico per le elezioni di Roma «Ultima carta per la dc» Altissimo: se Andreotti fallisce, si vota ROMA. Per il segretario del pli Renato Altissimo, la de con il governo Andreotti è alla sua ultima spiaggia. Il segretàrio liberale vede come inevitabili le elezioni politiche al termine dell'esperimento. Sarebbero elezioni anticipate, nel caso le cose andassero male. «Se la de dovesse fallire anche con Adreotti, dopo i governi Goria e De Mita, non vedo perché, prima di fare altre ipotesi, i partiti che hanno lanciato per primi l'allarme non possano ricevere un più adeguato consenso elettorale». Intanto, per le elezioni comunali a Roma, Altissimo propone di farle slittare a febbraio, dopo avere approvato la riforma dei meccanismi elettorali negli enti locali e una legge per le aree metropolitane. Onorevole Altissimo, anche lei come Giorgio La Malfa crede che sia ormai «inevitabile un processo alla de»? «Io ho ben chiare le responsabilità che hanno portato alla attuale situazione. Per anni si è portata avanti in Italia la democrazia consociativa tra de e pei, che va avanti ancora oggi, malgrado le affermazioni di Occhetto». Lei pensa che siano uguali tra de e pei le responsabilità per il dissesto economico del Paese? «Certamente il pei oggi è poco utilizzabile grazie alle votazioni a scrutinio palese. I problemi sono ora tutti interni alla mag¬ gioranza, e vedo come assai difficile una maggioranza diversa dall'attuale. Per questo mi auguro che Andreotti ce la faccia. Questo è un governo che è condannato a riuscire». La de è il maggiore attore nel governo che si sta impegnando nel risanamento della finanza pubblica. Alla de, che cosa chiede? «Di realizzare quello che ha annunciato Andreotti in una intervista in tv. Un'opera di risanamento con scelte anche dolorose per una parte dell'elettorato democristiano. Ad Andreotti chiedo quando vuol convocare la promessa riunione periodica della maggioranza». Se fallisce Andreotti si vota, lei fa capire. E dopo? «Sino ad oggi in Italia condizioni per realizzare l'alternativa non ci sono state. Lo stesso Craxi ha detto che queste condizioni non esistono e mi pare difficile che possiamo creare noi una cosa verso la quale gli stessi protagonisti non spingono. Il nostro compito è richiamare la de alle sue responsabilità, facendole capire che si sta giocando il suo ruolo di guida del Paese». A quando la prima prova? «Entro il 30 settembre il governo dovrà presentare la legge finanziaria in Parlamento. Questa sarà la grande verifica, e la de deve sapere che prove di appello non ce ne saranno». Tra poco si voterà per il Comune di Roma. Voi rifiuta¬ te la proposta di Palmella per una grande lista laica e di sinistra? «Non c'è ancora nulla di ufficiale, perché deciderà la direzione. Ma così come è, il sistema elettorale è punitivo per le aggregazioni di liste. Il che non significa che a Roma non si debba fare una cosa diversa. Pensiamo a una lista liberale cercando però un programma comune con le altre liste dell'area laica e radicale. Ma preferiremmo che le elezioni slittassero a febbraio, per dar modo al Parlamento di approvare prima la riforma delle autonomie locali. Si giocherebbe così con regole nuove». L'ex segretario liberale Zanone è preoccupato per il futuro del pli al punto di parlare di ultima spiaggia. «Credo che dopo l'ultimo risultato elettorale negativo sarebbe irresponsabile non preoccuparsi. La polarizzazione dc-psi non ha aiutato». Il suo è un eufemismo. Il psi non pare proprio che abbia aiutato a rafforzare voi laici. Quali sono ora i rapporti con i socialisti? «Oggi c'è un quadro politico diverso da quello dell'autunno del 1988. C'era un dato di diversità nella politica italiana ed era la crescita elettorale del psi. Ma le elezioni europee sembrano averlo congelato in qualche misura. E quindi, vedremo». Alberto Rapisarda Renato Altissimo

Luoghi citati: Altissimo, Comune Di Roma, Italia, Roma