Un partner europeo per l'Ansaldo

Un partner europeo per l'Ansaldo La società trasporti dell'Iti intanto mette ordine nelle sue attività ferroviarie Un partner europeo per l'Ansaldo Tre i possibili soci: Abb, Aeg edAlsthom ROMA. Adesso è pronta per trovare un alleato internazionale: l'Ansaldo Trasporti è convinta di essere più appetibile, dopo il piano di riorganizzazione deciso ieri. I partner potenziali sono tre fra i maggiori gruppi europei attivi nell'industria ferroviaria: la svedese Asea Brown Boveri, la tedesca Aeg e la francese Alsthom-Gec. Per il momento, non ci sarebbero favoriti. «Stiamo considerando la possibilità di allearci con uno di questi tre gruppi e sceglieremo quello con il quale sarà possibile spuntare le condizioni migliori», dice Emilio Maraini, amministratore delegato dell'Ansaldo Trasporti. Fra i big continentali, è esclusa dai colloqui solo la tedesca Siemens, molto più guardinga in materia di alleanze. Le formule tecniche dell'intesa in cantiera sono varie: «Si può partire da un discorso industriale, ma non escluderei scambi di azioni» afferma Maraini. La riorganizzazione è stata concepita nel pomeriggio di ieri, provocata dal fatto che nell'ultimo anno la casa madre, l'Ansaldo, è cresciuta in fretta nell'industria ferroviaria attraverso alcune acquisizioni orchestrate con la Finmeccanica, la finanziaria manifatturiera dell'Iri di cui fa parte. Le diverse presenze rischiavano di essere slegate. L'Ansaldo, guidata da Bruno Musso, ha perciò individuato nell'Ansaldo Trasporti la capofila del settore cui affidare il controllo delle aziende ferroviarie. L'operazione è stata avviata ieri a Napoli, con l'assemblea dell'Ansaldo Trasporti chiamata a riunire attorno a sé attività con un fatturato stimabile per il 1989 in circa 800 miliardi (che dovrebbero fruttare il settimo posto nel mondo). L'assemblea ha deciso l'aumento di capitale da 60 a un massimo di 100 miliardi, concedendo così le risorse per po ter procedere all'accorpamento. Obiettivo della ristrutturazione interna all'Ansaldo non è tanto quello di spostare da una parte all'altra alcuni pacchetti di controllo, ma di rendere visi bile il processo di internazionalizzazione già avviato nel settore ferroviario attraverso la progressiva ramificazione della presenza all'estero. E' un mes saggio di cui dovranno tener conto i possibili alleati futuri, cioè Abb, Aeg e Alsthom. Si tratta di una specie di biglietto da visita, come osserva Maral ni: «Diventa più facile indivi duare chi siamo in termini di fatturato e di addetti e questo ci consente di trattare in condì zioni rispettabilissime con gli altri gruppi europei». Con la designazione di una società capofila, si legge in un comunicato dell'Ansaldo Tra sporti, verrà «consentito, sia sul mercato nazionale, sia so prattutto su quello internazionale, uno sviluppo comune e in tegrato del comparto trasporti in grado di consolidare il ruolo della società quale leader mondiale nel mercato del segnalamento» (cioè regolazione, controllo e automazione della circolazione). Il passaggio delle azioni all'Ansaldo Trasporti sarà graduale: «entro breve» verrà trasferito l'intero pacchetto di controllo della Wabco Westinghouse e le quote mancanti della Transcontrol e della Transystem; «successivamente» verranno dirottati la statunitense Union Switch & Signal e il 49% della francese Csee (Compagnie de signaux ed equipment electroniques) che fanno capo ad altre società Finmeccanica. C'è quindi un discorso operativo immediato: «Si cerca di dare unicità — spiega Maraini — alla presenza dell'Ansaldo nei trasporti. Con il controllo diretto delle attività affidato all'Ansaldo trasporti si crea un gruppo molto più omogeneo per le strategie, la gestione e la ricerca». E' un'opportunità in più per il dialogo con Abb, Gec e Alsthom: «Pensiamo di trattare su un piano di parità, grazie al fatto di essere primi nel segnalamento e di poter mostrare che all'interno del gruppo disponiamo di tutte le competenze necessarie». Finora, dei tre gruppi candidati all'alleanza, solo l'Asea Brown Boveri ha fatto sentire la sua voce. Il vicedirettore Bert Olof Svenholm ha dichiarato infatti che «indubbiamente ci sono molte diverse combinazioni possibili nello scenario dei rapporti con l'Ansaldo». Con il gruppo italiano, l'Asea è già alleato per il settore termoelettromeccanico (cioè la costruzione di centrali elettriche). Questo legame potrebbe rappresentare un punto di vantaggio, ma finora non lo è stato, visto che Ansaldo e Abb nei mesi scorsi hanno già scartato l'ipotesi di un'intesa globale che riguardasse sia le centrali che il ferroviario. La Finmeccanica e l'Ansaldo avrebbero voluto avviare il confronto internazionale dopo la razionalizzazione nazionale. Ma la progettata acquisizione della Fiat Savigliano (che opera nel settore meccanico dell'industria ferroviaria, mentre l'Ansaldo è specializzata in quello elettronico) si è arenata per i contrasti politici e le dispute nelle partecipazioni statali. Formalmente, nonostante la ricerca di partner esteri, il discorso non è chiuso: «Una cosa — precisa Maraini — non esclude l'altra. Comunque, l'accordo internazionale ci consente di affrontare il mercato in condizioni di maggiore competitività». In realtà l'amministratore delegato dell'Ansaldo Trasporti ammette che ormai non ha più nemmeno più un briciolo di speranza per rilevare la Savigliano: «Personalmente non ne ho. Ci stiamo pensando sempre meno». Roberto Ippolito ANSALDO ■■■■■■ LLi-i f^>/5f ■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■■ SIEMENS r ! _ ALSTHOM_SEL GEC m i i i i i i r HAWKER SIDDELEY 111 ii i li i n i m mnn I MAGNIFICI SETTE DEL SEGNALAMENTO FERROVIARIO [VOLUME DI AFFARI DEL 1988 IN MILIARDI DI LIRE] GRS NIPP0N SIGNAL ■ ■■■■■■■■■■ ERICCS0N rm ■ i ■ i ij fcgg^g;

Persone citate: Ansaldo, Bert Olof Svenholm, Bruno Musso, Emilio Maraini, Maraini, Maral, Roberto Ippolito

Luoghi citati: Napoli, Roma