La Romania
La Romania La Romania «f un leader pericoloso» VIENNA. La svolta a Varsavia ha provocato reazioni contrastanti nei Paesi dell'Est. La Romania ha denunciato il rischio che un governo polacco a guida non comunista metta in pericolo le radici del comunismo nell'Est e persino l'alleanza militare del Patto. L'organo ufficiale del partito comunista romeno, «Scinteia», ha scritto che la nomina di Mazowiecki a primo ministro «va contro gli interessi del popolo polacco», e descrive l'attivista di Solidarnosc come una persona «conosciuta per le sue posizioni antisocialiste, collegata con i circoli imperialisti e reazionari». Secondo «Scinteia», «l'opinione pubblica romena ha buon diritto di essere preoccupata per la piega presa dalla situazione in Polonia». L'articolo è la critica più dura espressa finora da un Paese del blocco comunista. La stampa di regime ha di fatto ignorato la nomina di Mazowiecki in Germania Orientale, Cecoslovacchia e Bulgaria. Per contro, l'agenzia sovietica Tass ha riportato senza commenti la risoluzione del corni¬ tato centrale del partito comunista polacco: «Nessuna delle principali forze politiche del Paese, né il partito comunista né Solidarnosc, è in grado da sola di far fronte ai pericoli o di tirar fuori il Paese della crisi, specialmente se si scontrano. Un accordo tra queste due forze, libero dai rispettivi pregiudizi, può diventare un fattore qualitativamente nuovo nella storia polacca». La «Pravda» ha dedicato agli avvenimenti polacchi una corrispondenza da Varsavia in cui si afferma che il poup «sta attraversando uno dei periodi più diffìcili della sua storia». Il quotidiano del comitato centrale del pcus scrive che, a Varsavia, «oggi, come mai prima, è necessario stringere le fila del partito, e occorre consolidare tutte le forze interessate al rinnovamento radicale della società polacca, il cui promotore è sempre stato il poup». Il giornale nota che, «al momento, diventa sempre più concreta la nascita di una nuova coalizione, con la partecipazione del partito dei contadini, di Solidarnosc e del partito demo¬ cratico polacco che hanno dichiarato la disponibilità a partecipare al nuovo governo». Per dare un'idea delle difficoltà in cui si trova il poup, la Pravda cita il segretario Rakowski che al gruppo parlamentare del partito ha detto: «Siamo entrati in una fase di lotta aperta per il potere, la situazione è davvero grave ma non dobbiamo arrenderci». L'agenzia ufficiale jugoslava Tanjug ha scritto invece che con la nomina di Mazowiecki la crisi del governo polacco naviga in «acque più calme», mentre la stampa ungherese ha ripreso ampiamente tutti gli sviluppi della situazione in Polonia. Secondo «Scienteia» invece, «il popolo romeno crede debba essere fatto tutto il possibile affinché sia formato in Polonia un governo dal partito comunista, anche per assicurare la collaborazione con gli altri Paesi comunisti, e crede che il partito comunista polacco sia in grado di superare le difficoltà lavorerando con fermezza per il trionfo dell'ideologia socialista». [Ansa] li neopremier Mazowiecki mentre pronuncia il suo primo discorso pubblico
Persone citate: Mazowiecki, Rakowski
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