Un assente per il Papa

Un assente per il Papa SPAGNA Le Asturie ultima tappa in Spagna (con polemiche) Un assente per il Papa // cardinale che lottò contro Franco ha evitato tutte le cerimonie L'ala progressista della Chiesa insoddisfatta del messaggio di Wojtyla COVADONGA DAL NOSTRO INVIATO Quattordici minuti di preghiera silenziosa, in ginocchio davanti alla statuetta della «Madonna di Covadonga»: Giovanni Paolo II ha reso omaggio in questo modo a «una delle prime pietre dell'Europa, le cui radici cristiane affondano nella sua storia e nella sua cultura». Covadonga, una grotta e un santuario fra i monti cantabrici, segna la prima vittoria cristiana contro gli arabi, e la nascita della monarchia locale. Era l'ultima tappa del «blitz» spagnolo di Giovanni Paolo II. Un viaggio nella tradizione, più vicino alla sensibilità della «vecchia» Spagna, mentre la «nuova» ha accolto in maniera non sempre favorevole alcune parti del messaggio papale. Lo «scontro» fra le due mentalità si è sviluppato dietro i sorrisi e gli applausi. Così alcuni settori cattolici integralisti hanno criticato le scene del balletto offerto dai giovani al Papa, la sera di sabato: troppo at¬ tillati i costumi, troppo eloquenti i gesti e gli atteggiamenti dei protagonisti che mimavano l'erotismo e la lussuria; per di più durante la rappresentazione davano le spalle al pontefice. «L'incontro di Santiago può considerarsi un successo del settore più moderato e conservatore della Curia», scriveva ieri l'«Independiente», un giornale decisamente laico. E di sicuro, con le sue valanghe di giovani, ha segnato anche il successo della gestione attuale della Chiesa spagnola, orientata in senso conservatore. Un'assenza di rilievo ha pesato però sul viaggio: quella del card. Enrique Tarancon, già presidente dei vescovi del Paese, e conosciuto per le sue posizioni progressiste. Il porporato, antifranchista, uno dei principali protagonisti dello «strappo» fra Chiesa e regime ai tempi del «Caudillo», non è stato visto né a Santiago, dove erano presenti tutti i cardinali spagnoli, né a Oviedo (di cui era stato arcivescovo), né a Covadonga. Nessuna spiegazione ufficiale dell'assenza, da parte della conferenza episcopale spagnola, i cui responsabili dopo una prima reazione di imbarazzo apparivano interessati a sminuire l'importanza del problema; ma la circostanza è stata interpretata come una forma diplomatica per prendere le distanze. , In maniera pubblica invece hanno disertato le cerimonie i vari gruppi di cristiani di base. E non è mancato chi, in un momento di relazioni non sempre facili fra Chiesa e governo, ha voluto vedere una coincidenza fra la visita del Papa e il prossimo appuntamento elettorale, imminente, ma la cui data verrà decisa nei prossimi giorni. I temi di politica interna però non sembrano aver avuto posto nel dialogo finale fra Giovanni Paolo II e Felipe Gonzàles, all'aereoporto di Oviedo. Il Libano («Il Papa è molto preoccupato» ha detto il premier) ha fatto premio su tutto. Marco Tosarti L/L Il principe ereditario spagnolo Felipe accoglie Giovanni Paolo II a! santuario di Covadonga

Persone citate: Enrique Tarancon, Felipe Gonzàles, Giovanni Paolo Ii, Oviedo, Wojtyla

Luoghi citati: Europa, Libano, Santiago, Spagna