I PIÙ' VENDUTI DA NEW YORK A PARIGI

I PIÙ' VENDUTI DA NEW YORK A PARIGI I PIÙ' VENDUTI DA NEW YORK A PARIGI OSA leggono quest'estate americani, inglesi, francesi, tedeschi? Diamo uno sguardo alle classifiche dei libri più venduti pubblicate da: The New York Times Hook Rewiew. The Sunday Times Books, L'Express, Der Spiegel. Gli americani spiano Le Carré NEW YORK. A John Le Carré giova aver sottoposto a un bagno di glasnost le sue ineffabili spie. «The Russia House» guida da sette settimane — e tra i consensi della crìtica — la classifica dei libri di narrativa più venduti negli Stati Uniti. In Italia arriverà in autunno, tradotto da Mondadori. Ancora il confronto EstOvest sul campo degli armamenti e dei segreti strategici nel libro che insegue Le Carré: «Polar Star», di un altro pezzo da novanta della «fiction» per grandi platee: Martin Cruz Smith. Al terzo posto nei gusti estivi dei lettori è «While my pretty ono sleeps», l'ultimo lavoro di una popolarissima scrittrice di «chilling storìes», l'americana (di orìgine irlandese) Mary Higgins Clark. Un'altra donna occupa il quarto posto. E' la californiana di origine cinese Amy Tan. Con il suo primo romanzo, «The Joy Luck Club», tradotto in Italia da Rizzoli con il titolo «Il circolo della fortuna e dela felicità». Sul versante della saggistica spopolano i soliti generi di libri. Autobiografie e guide a superare il più grave problema della vita: la vita stessa. Domina "li':, always something», dove l'attrice Gilda Radner ha raccontato se stessa. Domina la biografia di Jacqucline Kennedy, «A woman named Jackie», scritta da David Heyman. E' in ascesa un libro dal titolo che suona: «Tutto quello che dovevo sapere l'ho imparato all'asilo», già uscito in Italia da Sperling fr Kupfer. Gli inglesi 'ono Barnes legge LONDRA. Per trovare un autore non di lingua inglese nella classifica dei romanzi best seller pubblicata dal «Times» occorre scendere al decimo posto. Marquéz, con il suo «Amore al tempo del colera». Nei primi tre posti, due maestri di spie e thriller con i loro ultimi lavori. E' «The Russia House», il nuovo e applauditissimo romanzo di John Le Carré, a dominare le letture di luglio. Al terzo posto il meno politico e con più colpi di scena «The Negotiator» di Frederick Forsyth (già tradotto in Italia da Mondadori). Tra i due giganti internazionali s'infila un nome strettamente inglese e in rapida ere-' scita: Julian Barnes. Dopo aver raccontato un piccolo mistero letterario nel «Pappagallo di Flaubert», descrìtto i sogni e i miraggi di un aviatore in «Guardando il sole», ha conquistato i lettori inglesi con un libro dal titolo che dice: «Una storia del mondo in dieci capitoli e mezzo». E in questa storia entrano Cernobil, 1 Amazzonia, Géricault. E Rushdie? Dopo aver guidato le vendite per decine di settimane, ora è settimo. Ma difficilmente scenderà. L'Islam non ha ancora perdonato i «Versi satanici». Il pianeta della saggistica è ancora di Hawking. Il libro di astrofisica facile scrìtto dallo scienziato inglese, «Dal big bang ai buchi neri», è ancora secondo dopo 57 settimane. Lo supera «Citizens», un'analisi della Rivoluzione francese scrìtta dallo storico di Harvard Simon Schama. Si fanno onore il terzo volume dell'autobiografia dell'attore Terence Stamp («Doublé feature») dopo i successi dei libri introspettivi di Olivier e Bogarde e le brevi storie del vasto mondo attraversato prima di morire da Bruce Chatwin, raccolte ora sotto il titolo «What am I doing here». Per i francesi arriva Rushdie PARIGI. «Quest'estate bisogna leggere Irving», intimava «Lire» a luglio, recensendo Preghiera per un amico. «Non sbagliate bestseller, il migliore è Philip Roth», replicava «Le Nouvel Observateur», consigliando La controvita. A dirimere ogni dubbio è arrivato Rusdhie e subito I versi satanici hanno conquistato, anche in Francia, il vertice delle classifiche: le prime 65 mila copie si sono vendute in 48 ore. Dopo l'edizione pirata di due mesi fa, il romanzo è uscito solo ora da Burgois, «con il sostegno del ministero della Cultura e l'appoggio amichevole di 21 editori*. Per non correre rischi il traduttore si firma Alcofribas Nasier, psudonimo usato da Rabelais, quando fu inquisito dalla Sorbona, i critici letterari mettono da parte lo «scandalo» e sottolineano «l'energia visionaria», persino «eccessiva», di Rusdhie: un «vulcano» scrìve «L'Express»; una «scrittura incandescente», dice «Le Monde» e cita Celine e Genet. Due scrittori francesi contendono a Rusdhie i favorì del pubblico, Francgise Sagan e Alain Peyrefìtte. La Sagan è seconda in classifica, con «La Laisse», un romanzo sul rapporto tra il denaro e i sentimenti: un musicista sposato e mantenuto dalla figlia di un banchie."., vince una forte somma al gioco e comincia finalmente una vita «senza guùizaglio». Al terzo posto c'è Alain Peyrefìtte, l'ex ministro del generale De Gaulle, con «L'Empire immobile», un saggio sulla Cina degli imperatori Manciù nel '700: un mondo chiuso in sé, in un «autismo collettivo» lo definisce l'autore, proprio mentre 1' Europa viveva le sue più grandi rivoluzioni, economiche e politiche. Tra i dieci più venduti, se condo «L'Express», figurano anche il saggio sul big bang e i buchi neri di Hawking, le memorie della scrittrice russa, emigrata negli Stati Uniti, Nina Berberova, «Il corsivo è mio», edito in Italia da Adelphi, e la biografìa di Jackie Kennedy, scritta da David Heyman. All'undicesimo posto il caso letterario più prezioso dell'estate, l'edizione integrale dal «Manoscritto trovato a Saragoza» di Potocki, che da noi Guanda pubblicherà entro l'anno dopo essersi aggiudicata i diritti sull'Adoni. Non c'è in classifica nessun italiano, nonostante ogni settimana i giornali continuino ad annunciare la «scoperta» di un nostro talento. Per i tedeschi l'eros è donna BERLINO. Un'estate di bestseller all'insegna del femminile. I tedeschi leggono con gusto particolare libri scritti da donne. Bozzetti di vita quotidiana, ricordi sfumati, figure sfuggenti. Oppure, storie di sesso urlato in una scrittura fatta di sapori, odori, ricognizioni corporali, orgasmi infelici. Il vero fenomeno editoriale di quest'anno è stato Elfriede Jelinek. Austriaca, 42 anni, di lei si sono occupati tutti, mass media e critici. L'hanno paragonata a Henry Miller, accostata a Erika Jong e Anais Min. Ma lei difende la sua originalità. Ha inventato una scrittura di successo mescolando una prosa raffinata e complessa con istantanee quasi pornografiche. Nel romanzo, «Lust», ha raccontato la cronaca del disgusto erotico di Gerii, divisati^ amanti rozzi e un marito perennemente eccitato. Altri bestseller si muovono nei meandri dell'erotismo declinato al femminile: ai primi posti della classifica stilata dal settimanale «Der Spiegel» oscilla «I vascelli del cuore» della francese Benoit Groult, tradotto in Italia da Longanesi; successo hanno avuto «Il macellaio» di Alina Reyes (ai vertici anche delle nostre classifiche, nell'edizione Guanda) e «Commedia» di Lilian Faschinger. Si continua a vendere, a cinque anni di distanza dal suo lancio (è saldamente stabile al secondo posto), il delicato romanzo «Latte d'autunno», dell'anziana contadina bavarese Anna Wimschneider. Resistono anche «Eva Luna» di Isabella Alieiule, «Il quinto figlio» di Doris Leasing, e «Maharani» della scrittrice indiana Gita Menta. Nella saggistica, oscilla tra il primo e il secondo posto, il libro di Hawking, «Dal big bang ai buchi neri». In omaggio alla Ostpolitik, si leggono a tutto spiano due libri di Gorbaciov, «Perestrojka» e «Glasnost, il nuovo pensiero». 'iry dry Libri e l'acanzi': un disegno diSteiger