Anche la bicicletta ha la sua Parigi-Dakar

Anche la bicicletta ha la sua Parigi-Dakar In sette giorni la carovana percorrerà cinquecento chilometri: «Per noi è una gara di sopravvivenza» Anche la bicicletta ha la sua Parigi-Dakar Sessantasei concorrenti al Giro delle Alpi, primo tour per mountain-bike VIOLA 8T-QREE DAL NOSTRO INVIATO Nebbia lungo i sentieri, come in novembre sulle strade della Pianura Padana, e una pioggia cottile e fredda che attacca le maglie sudate alla schiena e non abbandona quasi mai i valichi. Di notte il vento che tira da Ovest spazza le vette. Urla minaccioso, mentre i ghiacciai s'illuminano e la poca vecchia neve rimasta dalla stagione fredda si alza e crea coreografi ci mulinelli. Uno spettacolo ri servalo a pochi temerari, amanti dell'avventura, che da l'altro ieri (e fino a martedì) stanno sfidando le Alpi con le mountain-bike. Valle dopo valle, colle dopo colle, dai boschi d'abete ai prati stracolmi di stelle alpine delle alte vie. Ieri la prima sorpresa: a Cava di Miroglio, tra Franosa e Pratonevoso, è stalo riscoperto e percorso un antico sentiero che serviva cento e cento anni fa per il traffico del sale tra il Piemonte e la Liguria. Immersi nelle «gallerìe» dei boschi, lungo i costoni, tra roccce a strapiombo e una vegetazione ricca di felci e mirtilli, le mountainbike si sono aperte la strada. E' una gara entusiasmante, la prima in Italia, la prima in Europa. All'appuntamento con la Trans Alp Adventure si sono presentati 66 concorrenti provenienti da tutta Italia, e una coppia della vicina Francia. In sette giorni copriranno tutte le vallate delle Alpi Marinine per poi arrivare sulle Cozie, ai piedi del Monviso. Da Viola St-Gree a Roccaforte, dalla Certosa di Pesio a Vernante, e Valloriate, Bellino, Revello. Dall'Alta Valle Tanaro Tino alla Valle Po, 500 chilometri sui versanti alpini francesi e piemontesi. L'idea è del gruppo monregalese di appassionati di mountain-bike, guidati da Pierangelo Destefa- nis, che ha al suo attivo ia scalata dei quattro vulcani più ahi del mondo, un viaggio fra i fiordi della Norvegia eTattraversamento del Tibet. La Trans Alp Adventure è stata ribattezzata la «ParigiDakar» delle due ruote e, in effetti, i rischi sono davvero notevoli e la formula usata è molto simile a quella del raid africano. I concorrenti sono stati divisi in coppie («In montagna e meglio non avventurarsi mai da soli», dice Destefanis) e dotati di bussola e cartina militare. Tutti i giorni vengono consegnate le «razioni k», simili a quelle in dotazione negli eserciti di tutto il mondo. E si deve sopravvivere per una settimana, cercando 1 acqua alle fonti o nei crepacci di roccia e allestire il bivacco nelle zone più riparate. Nessuno aveva mai organizzato competizioni dove alla ca- {>acità di pedalare, di scoprire a montagna viaggiando in mountain-bike, e stata abbinata l'avventura, l'abilità di orientarsi e cavarsela in situazioni di emergenza. Pierangelo Destefanis può ben dire: «Senza dubbio coloro che riusciranno a concludere questi sette giorni affascinanti potranno ritenersi veri esperti di avventura e sopravvivenza, oltre a seri atleti di mountain-bike». Chi sono i protagonisti del Trans Alp Adventure? E perché lu fanno.'1 Risponde Destefanis: «bona giov^ i e meno giovani, di tutte i». 'niegorie soc. di, amanti della jioicletta e dei 'siria aperta. Hanno accettalo i gara per conoscere fino a eh»; punto possono sfidare la montagna. Per molti di loro sopravvivenza non voleva dire niente. Adesso stanno soffrendo, senza tv, senza radio, senza comodità Ma stringono i denti e vanno avanti Credo che al termine della fatica riusciremo a trarre valide considerazioni sul comportamento umano in un raid molto duro e selettivo». Anche per gli organizzatori questa competizione con oltre 60 mountain-bike serve da test: in questi giorni si stanno sperimentando la resistenza, la "ersatilità e l'agilità dei ranr .:iini costruiti da Case diverse. La difficoltà maggiore? «Ieri i partecipanti — dice ancora Destefanis — hanno dovuto portare le bici in spalla per tre ore. Non si poteva passare il colle in sella, anche se avevano le mountain-bike. Stanchezza? Direi di no, anche perché tutte le sere trovano ancora la forza di fare scherzi e cantare». Un altro obiettivo è stato raggiunto: questa gente, così diversa, ha imparato a convivere non solo con le difficoltà portate all'esasperazione, ma con un compagno che prima della gara non conoscevano. E non è poco. Fiorenzo Panerò

Persone citate: Bellino, Cava, Destefanis, Fiorenzo Panerò, Pierangelo Destefa, Pierangelo Destefanis, Revello