«Le ipocrisie sui soldi ai partiti»

«Le ipocrisie sui soldi ai partiti» Giacomo Mancini «Le ipocrisie sui soldi ai partiti» ROMA. Giacomo Mancini, ex segretario del partito socialista, in un'intervista all'Espresso esprime il proprio «riconoscimento nei confronti di Craxi, che, con tutti i suoi errori, ha esaltato la funzione dinamica del psi, ridimensionando il peso dei due partiti maggiori che mirano alla nostra subalternità». Nell'intervista Mancini affronta la questione dei legami tra partiti e potere economico. «In linea generale devo dire che Craxi innova positivamente rispetto ad una pessima eredità socialista, che invece purtrop po io avevo fatto mia, questa specie di ipocrisia per cui era possibile intrattenere rapporti e, parliamoci chiaro, chiedere finanziamenti ai dirigenti delle partecipazioni statali, che io ricordo con nessuna simpatia, considerando invece peccato mortale parlare con le forze dell'industria privata». «Al momento dell'unificazione con il psdi - ricorda — venne fuori da tanassi che loro prendevano 30 milioni al mese dalla Fiat, quando noi ne prendevamo in tutto una ventina da Iri ed Eni. Ci pareva una cosa inconcepibile». «Certo, non era come oggi, allora vivevamo di cifre miserande. Preparando la campagna elettorale del '70, mi accorsi come i papaveri delle partecipazioni statali ci maltrattavano rispetto alla de. Litigai con il presidente e il direttore generale dell'Iri, Petrilli e Medugno, che ci offrivano una miseria ed alla fine strappai in tutto 300-400 milioni». Sui rapporti tra Craxi e De Benedetti e le polemiche con i giornali Mondadori, Mancini afferma: «Io capisco che la persistenza dell'attacco può essere noiosa ed insopportabile, ma Bettino fa male. Se anche ci fosse davvero questa campagna d'odio bisognerebbe saper reagire in modo non diretto. Siamo al governo, possiamo determinare condizioni di favore o di non protezione. Non si tratta di nuocere ai nemici che ci attaccano ma di fare opera da socialisti in ministeri, come il Tesoro o le Finanze, dove prima i socialisti non erano mai stati. Dovrebbe riflettere, il psi, sul fatto che la forza dei gruppi industriali e finanziari sia cresciuta tanto proprio nel momento in cui noi avevamo responsabilità di governo. Agendo con le leve giuste, forse avremmo potuto limitarne non i profitti, che sarebbe ingiusto, ma lo strapotere». |Ansa|

Persone citate: Craxi, De Benedetti, Giacomo Mancini, Mancini, Medugno, Petrilli

Luoghi citati: Iri, Roma