Rafsanjani silura il falco Mohtashemi
Rafsanjani silura il falco Mohtashemi Nonostante 138 deputati avessero chiesto la sua conferma a ministro dell'Interno Rafsanjani silura il falco Mohtashemi // leader dei radicali di Teheran escluso dal nuovo governo IRAN TEHERAN. Il presidente iraniano Ali Akbar Hashemi Rafsanjani ha presentato ieri al Parlamento il suo governo che, rispetto al precedente, è rinnovato in 12 dei 22 ministeri, compreso quello degli Interni: la carica prima ricoperta dal «falco» Ali Akbar Mohtashemi viene assegnata, nel nuovo governo, ad Abdollah Nouri. L agenzia ufficiale iraniana Ima dice anche che 138 dei 270 deputati del «Majiis» avevano inviato, ieri, una lettera a Rafsanjani in cui si raccomandava il rinnovo della fiducia a Mohtashemi quale ministro degli Interni. Nouri è stato il rappresentante del governo presso il corpo dei «Guardiani della rivoluzione islamica». Mohtashemi, nominato ministro degli Interni nell'ottobre del 1985 dopo aver servito per quattro anni come ambasciatore a Damasco, è considerato il capo dell'ala più dura del regi¬ me iraniano. Nouri è deputato per la città di Isfahan e fino a oggi ha ricoperto l'incarico di presidente della commissione Pianificazione e Bilancio; nell'aprile scorso il defunto Imam Khomeini lo chiamò a far parte della commissione per la revisione della Costituzione. Anche l'ex primo ministro Hussein Musavi non è tra i 22 ministri proposti da Rafsanjani. D'altra parte, la carica di primo ministro è stata abolita con il referendum del 28 luglio scorso ed i suoi poteri sono stati trasferiti al Presidente. L'elenco dei ministri presentato da Rafsanjani non prevede neppure la carica di vice presidente che, però, spiega l'Ima, non richiederebbe l'approvazione del Parlamento. Un altro nome che non compare nella lista di Rafsanjani e quello dell'ex ministro dell'Informazione, Mohammad Mohammadi Reyshahri, sostituito da Ali Fallahiyan. Per il ministero dell'Economia e delle Finanze è stato proposto il nome dell'ex governatore della banca centrale Moliseli Nourbakhsh. Le nomine saranno approvate con voti separati dopo il dibattito che comincerà oggi. Nella lettera a Rafsanjani, si apprende da fonti ufficiali, i 138 deputati affermavano che Mohtashami «era una delle personalità più vicine all'imam Khomeini che lo definiva un personaggio dotato di intelligenza in materia politica» ed esprimevano «preoccupazione» per una sua eventuale assenza del nuovo gabinetto. La decisione di Rafsanjani, secondo gli osservatori, può essere fatta risalire alla lotta intema alla leadership iraniana tra i radicali, per i quali l'ideale islamico prevale su qualsiasi altra esigenza, e i pragmatici, guidati da Rafsanjani, che mirano all'aiuto straniero per la ricostruzione economica. Mohtashemi veniva visto come uno dei principali ostacoli ad una politica iraniana di apertura verso l'Occidente, la sua permanenza nel governo era stata caldeggiata anche da un altro esponente dell'ala dura, Ahmad Khomeini, figlio del defunto ayatollah. Tra i ministri confermati figurano Ali Akbar Velayati, ministro degli Esteri, Gholamreza Aqazadeh, ministro del Petrolio e Mohammad Khatami, ministro dell'Orientamento islamico. A guidare il nuovo ministero della Difesa è stato chiamato Akbar Torkan. Intanto si è conclusa positivamente la missione del ministro dell'Interno Pachistano Sahabzada Yaqub Khan considerato attualmente l'unico mediatore possibile tra gli Usa e l'Iran per la questione degli ostaggi occidentali a Beirut. [Ansa]
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