Il golpe della coca

Il golpe della coca In Colombia i narcotrafìcantes colpiscono al cuore dello Stato Il golpe della coca Ucciso il candidato alla presidenza NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO 11 senatore colombiano Luis Carlos Galón, possibile successore di Virgilio Barco alla presidenza, e in passato ambasciatore in Italia, è stato ucciso ieri notte durante un comizio elettorale dai sicari del cartello di Medellin. Galàn, una delle figure più carismatiche del partito liberale colombiano, aveva fatto della lotta ai narcotrafficanti il tema principale della sua campagna presidenziale ed era già scampato ad un attentato due settimane fa. L'uccisione di Galàn — sul quale il cartello aveva messo una taglia di 500 mila dollari — rappresenta il culmine di una violentissima campagna di intimidazione da parte della più potente organizzazione di narcotrafficanti del Sud America. L'altro ieri il cartello di Medellin aveva rivendicato l'uccisione del colonnello Franklin Quintero, capo della polizia della provincia di Antioquia e uomo di punta nella lotta contro i narcotrafficanti. Mercoledì lo stesso cartello aveva già fatto ammazzare un giudice che aveva appena emesso un mandato di cattura nei confronti di uno dei capi del gruppo, Pablo Escobar. Poco dopo l'attentato di ieri a Galàn — anche un consigliere comunale del partito liberale è stato uccv.-.o, mentre una decina di persóne che circondavano il leader politico sono rimaste ferite — il presidente Barco ha convocato d'urgenza il governo annunciando che «è in gioco il futuro e la sopravvivenza della nazione». Barco ha annunciato che torna in vigore, con effetto imme diato, il trattato di estradizione con gli Stati Uniti che permetterà all'amministrazione Bush di incriminare e processare i narcotrafficanti negli Usa. Il trattato era stato sospeso perché giudicato anticostituzionale dalla Corte Suprema colombiana, ma i gravissimi delitti di questi giorni hanno convinto il governo colombiano a venire incontro alle pressanti richieste di Washington. L'amministrazione Bush ha deciso di dare la massima priorità alla lotta contro i narcotrafficanti a causa delle conseguenze devastanti della cocaina e del suo micidiale derivato, il crack, sulla società america¬ na. «Stiamo mettendo a punto una strategia internazionale {>er lottare contro questi carteli della droga — ha commentato ieri Brent Scowcroft, consigliere per la Sicurezza nazionale — e senz'altro cercheremo di dare una mano alla Colombia, il cui governo è ormai sotto assedio». Il presidente Barco ha precisato che la Colombia accoglierà le richieste di estradizione da tutti i Paesi stranieri, non solo dagli Stati Uniti. L'estradizione sarà concessa per via amministrativa, senza che venga richiesta la previa autorizzazione del Consiglio di Stato e della Corte Suprema. Ma nel frattempo la giustizia in Colombia rimane paralizzata da uno sciopero dei giudici, che hanno incrociato le braccia perché sostengono che il governo non fa abbastanza per proteggere la loro incolumità. L'amministrazione Bush appare particolarmente determinata a contrastare il cartello di Medellin, che secondo le autorità americane controlla l'80 per cento della cocaina che arriva negli Stati Uniti. Gli esperti della Dea, l'agenzia antidroga, prevedono che una nuova ondata di cocaina arriverà negli Usa nei prossimi mesi, facendo crollare i prezzi sul mercato. Ma questo non preoccupa più i narcotrafficanti perché il calo del prezzo della cocaina, che si registra da ormai due-tre anni, è più che compensato dal forte aumento del consumo, dovuto alla rapidissima diffusione del crack. Questa droga provoca una completa assuefazione nel giro di pochi giorni. Questo aspetto, più il fatto che costa poco — 5 dollari per una dose — ha permesso al crack di diffondersi molto più rapidamente che qualsiasi altra droga in passato. L'impatto devastante del crack ha spinto l'amministrazione Bush a preparare un piano antidroga che mira a colpire sia la domanda sia l'offerta. Ma proprio in questi giorni la testimonianza di un ex narcotrafficante al Congresso Usa ha messo in luce le difficoltà di bloccare il flusso di cocaina negli Stati Uniti. L'ex trafficante, che ha testimoniato dietro una tenda per mantenere la sua anonimità, ha fatto parte del cartello di Medellin da 11'81 all'85. Grazie ad un sofisticatissimo sistema di monitoraggio — ha detto — le imbarcazioni e gli aerei dei narcotrafficanti sono in grado di entrare senza difficoltà in zone non controllate dalle autorità federali americane. Ha aggiunto che in genere le partite di cocaina vengono portate in Usa in aerei privati e imbarcazioni, ma che a volte vengono usati anche aerei di linea e navi. Il cartello di Medellin ha messo una taglia di 3 milioni di dollari sulla testa del pentito. Andrea di Robllant I disperato tentativo di salvare Luis Carlos Galan dopo l'attentato /-.-■ Soldati colombiani in un deposito di cocaina nel Nordovest del Paese: nell'edifìcio erano ammassate 4 tonnellate di droga