Motoscafo Lamberti va in tilt di Gianni Romeo

Motoscafo Lamberti va in tilt Negli Europei continua l'onda azzurra: Manuela Dalla Valle bronzo nei 100 rana Motoscafo Lamberti va in tilt Troppo stanco (anche per colpa della pipì) BONN DAL NOSTRO INVIATO La lunga onda azzurra provocata dall'effetto Lamberti ha ancora mosso le acque della Romerbad, nella quarta giornata degli Europei. Manuela Dalla Valle, galvanizzata e determinata, si è giocata bene un finale convulso dei 100 rana approdando alla medaglia di bronzo. A ventisei anni e mezzo ha ag- fpunto un'altra bella pagina ala carriera che promette di non chiudere prima dei Mondiali '90, carriera culminata due anni fa agli Europei di Strasburgo con l'argento nella stessa gara. Ieri due avversarie, Bornike e Dangalakova, erano troppo più potenti per andare oltre. Lamberti si è fermato, di lui parleremo più avanti. Da Manuela Dalla Valle che è il passato e il presente dei nuoto femminile azzurro andiamo a un'altra Manuela, la Melchiorri, che è il futuro. Stoffa da campionessa, attendiamola oggi sul podio degli 800. Nelle batterie ha sbalordito però soprattutto l'altra azzurra, Sossi, scesa di 6" sotto il suo record. E' sempre l'effetto Lamberti, che ha contagiato anche la terza Manuela di giornata, Garosi, miglioratasi dopo una lunga carriera nei 100 delfino con un l'Ol"85 che vale il sesto posto. In questa gara il successo della francese Plewinski ha tolto il primo oro alle ragazze Ddr, Ma il protagonista della giornata è stato il britannico Gillingham, che con una rana dolce e fluida ha eguagliato il primato mondiale stabilito 15 giorni fa ai campionati statunitensi da Barrowman: 2'12"90, la risposta è arrivata a 10.000 chilometri di distanza. Moorhouse nei 100, Gillingham nei 200. La rana piace ai britannici. Lamberti invece, dopo mille metri a tutta elica, si è fermato. Aveva percorso 400 metri martedì, batterìa e finale dei 200; altrettanti mercoledì, staffetta 4x200; poi 200 metri ieri l'altro per i due turni dei 100 stile libero. E ieri è arrivata la beffa atroce di dover disputare due volte i 400 per non entrare poi in finale. Nello spareggio si sono affrontati i due più fieri avversari, Lamberti e Holmertz, appaiati in batteria dall'8° tempo. Quell'Holmertz che non aveva digerito la sconfitta sui 200 e il giorno dopo in prima frazione di staffetta aveva tentato il colpaccio di rispondere al primato del mondo, nuotando in l'47"60, meno di un secondo da Giorgio (l'46"69). Proprio perché l'avversario era Holmertz, Lamberti pur stanchissimo non ha rinunciato allo spareggio, dando prova di sportività. Ha combattuto, ma ai 250 m è scivolato indietro. Lamberti era stanchissimo Kr due ragioni. Una ovvia, ccumulo di fatica che dopo tre giorni intensi pesa malgra¬ do il lavoro di medici e massaggiatori. Una seconda ragione contingente, che non ha più consentito la messa a punto. Giovedì dopo i 100 si Lamberti doveva presentarsi all'antidoping. Giusto. Meno giusto che l'operazione avvenga in una piscina a più di 5 Imi dalla Romerbad del nuoto. Morale: Lamberti dopo la gara avevi bisogno di far la pipì e non si poteva certo dirgli di aspettare un'ora. Più tardi all'antidoping, ormai svuotato, era costretto ad attendere fino alle 22,30. Giorgio tornava in albergo verso le 23 senza aver cenato, senza essere stato massaggiato, senza il reintegro dei sali minerali. Fra stress e stanchezza si addormentava solo alle due di notte. E la frittata era completata. Intendiamoci, fare di questo episodio un alibi per la brusca frenata del motoscafo Lamberti ci sembra azzardato e Giorgio per primo non vi si nasconde: «Ero molto stanco ormai, i 100 metri mi avevano prosciugato». Senza il contrattempo in quella finale, poi vinta bene da Wojdat il polacco, ci sarebbe arrivato, avrebbe poi avuto qualche ora di riposo e chissà... Ma lui, onestamente: «Non parliamo di vittoria, sarebbe stato impossibile. Sono davvero sfinito. Rinuncio anche ai 50 stile libero, voglio sparare le mie ultime cartucce nella staffetta 4x100 mista di domani». Le penultime le ha sparate ieri nella 4x100 stile libero con una frazione delle sue, 48"73 lanciato, che vale pressappoco il record europeo del giorno prima (49"24). Segno che a livello nervoso c'è ancora. Ma la prodezza non è bastata per portare Glena, Consiglio e Ciucci vicino al podio nella gara che fra il S'tubilo degli spettatori ha dato primo oro ai tedeschi. Con lo stop nei 400 per le ragioni che sappiamo, nessuna risposta a una domanda affascinante. Se cioè Lamberti è un nuotatore universale, capace di vincere nella velocità e anche nella resistenza. In tutta la storia del nuoto. Olimpiadi, Mondiali, Europei, soltanto due fenomeni come Weissmuller nel 1924 e Schollander nel 1964 seppero ottenere la medaglia d'oro nei 100 e anche nei 400. Allora i 200 non erano ancora gara ufficiale. Nell'ambiente dei tecnici azzurri si ritiene che un fenomeno come Lamberti possa battere anche il primato del mondo dei 400 (Dassler 3'46"95), in condizioni di freschezza. Ci proverà? «Non ci penso proprio — dice Giorgio —, perché inseguire i record firn a se stessi non mi interessa e perché subito dopo Bonn scappo in vacanza e di nuoto per un po' non voglio sentire parlare». Fenomeno sì, non robot. Gianni Romeo Esausto. Dopo lo trionfali esibizioni dei giorni scorsi, ieri Lamberti ha accusato la fatica e lo stress fallendo la qualifìcasione per la finale dei 400 stile libero

Luoghi citati: Bonn, Ddr, Strasburgo