«Bologna, squadra operaia» di Ri. A.

«Bologna, squadra operaia» Pescara Cup, stasera i rossoblu in finale contro i padroni di casa «Bologna, squadra operaia» Maifredi esalta l'umiltà di Cabrini e Bottini PESCARA. E' un Bologna «italiano» quello che approda stasera alla finale della «Pescara Cup» togliendosi la soddisfazione di eliminare i vicecampioni d'Europa della Steaua di Bucarest. Ora i rossoblu diventano i favoriti del torneo, anche se di fronte avranno un Pescara caricatissimo dalla goleada al Nacional di Monte video (5-1). Affé mia Maifredi: «E' un torneo prestigioso, è naturale che ci teniamo a vincerlo, anche se ci siamo già tolti una grande soddisfazione battendo i romeni». Un Maifredi quasi euforico, la sua squadra vince e convince: «Con la Steaua non abbiamo fatto un errore. Il nostro pressing è stato quasi perfetto». Nessun accenno, e quasi Maifredi non se ne accorge, alle assenze, pure numerose e importanti: Giordano, Iliev e Geovani. Afferma: «Quando saranno di nuovo in condizione, dovranno meritarsi il posto anche loro. Io ho fiducia in tutti i miei ragazzi, questo gruppo l'ho voluto e vorrei conservarlo, ma nessuno ha il posto assicurato». Ciò non toglie comunque che fra un po' il Bologna avrà problemi di abbondanza. Forse sarà il caso di sfoltire un po' la rosa. Maifredi prende tempo. «Sono problemi che per il momento non si pongono: fino a ottobre si andrà avanti giocando quasi ogni tre giorni. Indispensabile fare rotazioni e sostituzioni. Poi faremo le nostre valutazioni, e sentiremo anche i ragazzi, se qualcuno vorrà andar via ne terremo conto: Così come — aggiunge con un riferimento evidente ad Hateley — valuteremo la possibilità di qualche correttivo. Per ora, però, stiamo bene cosi. Anzi, se prendiamo Iliev, vorrei recuperarlo con maggior calma, ma purtroppo ne ho bisogno subito perché all'inizio della stagione non avrò centrali. In seguito, potrei anche provarlo a centrocampo». Intanto sembrano restringersi gli spazi per Pecci. «Con Eraldo c'è un rapporto stupendo — dice Maifredi — ne parleremo, faccia a faccia. Comunque ha già dimostrato che non ha bisogno di giocare 90 minuti per rendersi utile alla squadra». Tornando alla soddisfazione per la prova con la Steaua, Maifredi si sofferma su quello che per lui è il vero segreto dei rossoblu: «Questa squadra ha una dote importante, fondamentale: l'umiltà. E' un Bologna- operaio, anche se in squadra c'è gente che fa parte, o ha fatto parte, dell'aristocrazia del calcio». Riferimenti evidenti ai vari Bonini e Cabrini, soprattutto a quest'ultimo. «Una prova splendida la sua — commenta Maifredi —. Aiuta a difendere, impara a difendere, e quando spinge non sbaglia mai i tempi», [ri. a.]

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