«Aerolineas», riparte la corsa

«Aerolineas», riparte la corsa Via libera del presidente Menem alla privatizzazione della società argentina «Aerolineas», riparte la corsa L'Mitalia decisa a vincere Vasta ROMA. Riparte la corsa alle Aerolineas Argentinas. «L'Alitalia à sempre interessata; ora aspettiamo che siano definiti i termini della privatizzazione e ci auguriamo che ciò avvenga al più presto». L'altra notte, dopo tre settimane di discussioni arroventate, la Camera dei deputati argentina ha approvato definitivamente il piano del presidente Carlos Menem per la privatizzazione di gran parte dell'industria di Stato, tra cui appunto la compagnia aerea. La legge approvata l'altra notte prevede la vendita totale o parziale ai privati, oltre che della compagnia aerea, della società telefonica, delle ferrovie, di stazioni televisive, strutture portuali, magazzini di cereali, imprese carbonifere, petrolifere, petrolchimiche, minerarie. Il settore industriale pubblico argentino, creato in gran parte da Perón tra gli Anni 40 e 50, viene quindi per lo più liquidato dagli stessi peronisti, ora tornati al governo, perché ritenuto uno dei fattori principali dell'enorme deficit dello Stato, pari a circa il 14 per cento del prodotto nazionale lordo; nel sollecitare il voto dei deputati, in particolare di un vasto schieramento peronista contrario alla privatizzazione, il ministro del Lavoro, Roberto Dromi, ha affermato che quest'anno il settore pubblico argentino sta viaggiando verso una perdita complessiva pari a circa 7700 miliardi di lire. La vendita delle Aerolineas Argentinas era stata avviata già sotto il governo di Alfonsin. La prima a farsi avanti era stata la compagnia scandinava Sas, a favore della quale si era schierato il governo. L'operazione era però stata bloccata dall'oppisizione peronista, la quale aveva chiesto che fosse bandita una vera e propria gara tra più offerte. Erano anche scese in campo le Forze armate sostenendo che lo Stato doveva conservare il controllo della compagnia data la sua rilevanza strategica. Nel frattempo una seconda proposta di acquisto era stata presentata dal finanziere argentino di origine italiana Enri- Ìùe Pescarmona, già azionista i maggioranza dell'altra compagnia argentina, la Austral, il quale aveva chiesto all'Alitalia e alla Swissair di affiancarlo; entrambe le compagnie avevano accettato, ma la Swissair si era successivamente ritirata. Comunque il governo argentino, sotto la pressione dell'opposizione, aveva infine deciso di congelare ogni decisione in attesa delle elezioni. Ora che la nuova leadership politica, con la legge sulle privatizzazioni, ha confermato la linea che aveva portato avanti come opposizione l'Alitalia attende di conoscere nei dettagli le condizioni della cessione della compagnia aerea. «Siamo interessati ad una presenza strategica, non lo siamo a una piccola quota che non ci desse un effettivo potere» dicono alla compagnia italiana, la quale, prima di prendere qualsiasi decisione, vuole conoscere con esattezza le condizioni finanziarie e tecniche delle Aerolineas Argentinas, cosa che finora non è stata possibile. La compagnia risulta, nell'elenco della lata, al trentasettesimo posto, mentre l'Alitalia è dodicesima; alla fine dell'88 aveva poco più di 10 mila dipendenti (la metà di quelli del l'Alitalia), ed aveva trasportato 3 milioni 700 mila passeggeri contro gli oltre 14 milioni trasportati dal l'Alitalia. L'avversario numero uno della nostra compagnia dovrebbe essere ancora la Sas, ma è possibile che ora si facciano avanti altri pretendenti, per esempio la brasiliana Varig. Il contrasto Alitalia-Sas sembra destinato a ripetersi anche per la Lan Chile, la compagnia di Stato cilena anch'essa in procinto di essere privatizzata; la compagnia svedese-danesenorvegese si è infatti aggiunta all'ultimo momento all'elenco dei pretendenti e la sua offerta è stata compresa nella lista delle 7-8 entro le quali intende fare la scelta dell acquirente. Anche in questo caso si attendono i particolari del progetto di privatizzazione (parziale, totale, con una quota dello Stato, con la preferenza al capitale privato locale?). L'Alitalia è interessata ad una presenza sostanziosa in una o in ambedue le aviolinee perché questa le aprirebbe l'intero mercato sudamericano, specie se alla Aerolineas Argentinas si affiancasse la Austral; ma alla compagnia fanno anche osservare che l'obiettivo principale in questo momento è il mercato europeo, dove la concorrenza si fa sempre più aspra, seguito dagli Stati Uniti e dall'Estremo Oriente. Vittorio Ravizza Il presidente dell'Argentina Carlos Menem

Persone citate: Alfonsin, Carlos Menem, Menem, Pescarmona, Roberto Dromi, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Estremo Oriente, Roma, Stati Uniti