Per amore Napoli perdonerà Maradona

Per amore Napoli perdonerà Maradona La città si sente tradita dalle bizze del campione argentino, ma spera di riconquistarlo Per amore Napoli perdonerà Maradona «Diego però deve tornare subito e non fare più capricci» NAPOLI. Batte forte il cuore azzurro di Napoli. Proprio come quello dell'innamorata che patisce perché tradita, ma in fondo è pronta a perdonare per ricominciare. Ma lui, Diego Armando Maradona, tace. Ancora peggio: scompare. Pulsano all'unisono i cuori dei settemila ultras partenopei, quelli della curva B. Ma trepida anche l'air tra Napoli, quella colta e raffinata. Speranze e delusioni si rincorrono in questi giorni sul filo del telefono, quello del «club ultras» dove siede in permanenza Gennaro Montuori, detto «Palommella», capo indiscusso dei settemila «arditi» della tifoserìa napoletana. Una decina di giorni fa ha formato un numero che pochissimi eletti conoscono, quello di casa Maradona a Buenos Aires. «No, con lui non ho parlato — dico al limite della pazienza —. Ha risposto la moglie. La signora mi ha detto di stare tranquillo, che Dieguito tornerà entro la fine del mese. Domani (oggi) richiamo. Spero che confermerà il suo arrivo per domenica». Poi l'ultimo, appassionato appello, che ha il vago sapore dell'ammonimento: «Se Maradona ci vuole bene, deve tornare immediatamente». Già, così non può continuare, perché il napoletano, abituato a digerire ben altre calamità, rischia di stufarsi davvero degli incomprensibili caprìcci dell idolo argentino. Francesco De Lorenzo, ministro della Sanità, da Capri usa parole durissime: «L'atteggiamento di Maradona nei confronti del suo pubblico non è più tollerabile. Sarà un fuoriclasse, ma di sicuro non rappresenta più Napoli. Il rapporto con la città potrebbe forse essere ricucito, ma lui dovrebbe cambiare radicalmente atteggiamento. Noi tifosi napoletani siamo disposti a perdo¬ nare molte cose, anche i caprìcci, ma non la presa per i fondelli e la mancanza di umiltà». Seccato, ma malgrado tutto ancora speranzoso, è il professore Giuseppe Galasso, storico, deputato repubblicano. «Adesso Maradona esagera davvero. C'è da dire però che qualche colpa ce l'ha anche Ferlaino. Ha sempre mostrato eccessiva disponibilità verso il campione argentino, creando un rapporto del tutto anomalo». Galasso, però, vuole concludere con un messaggio di speranza. «Maradona saprà agire da professionista qual è, e rispettare gli impegni assunti con la società. Una cosa è certa: dovranno essere evitati gli errori commessi nel passato da tutt'e due le parti». Diego è una mina vagante che, se esplodesse, costerebbe un bel po' di soldi al patron del Napoli, che nel capriccioso Maradona ha investito fior di mi¬ liardi. Si sa che il calcio è uno sport ricco, molto più dell'umile ma esaltante «arte» del canottaggio. Si giustifica forse così 1 indignazione di Giuseppe Abbagliale, campione del remo italiano, medaglia d'oro alle Olimpiadi con il fratello Carmine. «Maradona ha sempre fatto il suo comodo. Non é un professionista siti» Si sta comportando male, soprattutto nei confronti dei suoi tifosi che le hanno sempre sostenuto. La società dovrebbe prendere seri provvedimenti». Qualche giustificazione ai caprìcci del «pibe de oro» è disposto a trovarla Peppino di Capri, che tra un concetto e l'altro si concede una breve vacanza al Circeo: «Maradona è un artista, come me. Posso quindi capire le sue intemperanze. Certo ora sta esagerando, e ha pur sempre un contratto da rispettare». Fulvio MiEone

Luoghi citati: Buenos Aires, Capri, Napoli