Francia in tv si cambia

Francia, in tv si cambia Berlusconi (per ora) resta fuori dal riassetto dei capitale Francia, in tv si cambia 7/ 6% di Tfl sul mercato PARIGI. Il 6% del capitale di TF1, la «Une», la prima rete televisiva (per anzianità, audience e fatturato) di Francia, ieri ha cambiato proprietario. Un'operazione prevista da due anni, dal momento della privatizzazione di TF1 da parte del governo di destra Chirac. Ma nell'ombra, nonostante le smentite, Silvio Berlusconi potrebbe meditare il grosso colpo. Oggi ha circa il 4,5% del capitale sociale di TF1, che ha rilevato all'inizio dell'anno. Se riuscisse ad acquistare almeno una parte di quel 6% ormai sul mercato la sua posizione all'interno della «Une» diverrebbe importante. Da tempo Berlusconi manifesta interesse per l'ex primo canale pubblico, una gallina dalle uova d'oro che negli ultimi 18 mesi ha conquistato quasi un telespettatore su due, con balzi prodigiosi delle entrate pubblicitarie. Francis Bouygues, re del cemento e principale azionista di TF1, sarebbe piuttosto favorevole ad un ingresso in grande stile di Berlusconi nel pacchetto azionario. Se non altro per contenere i desideri di espansione di un altro socio, alquanto ingombrante: l'inglese Robert Maxwell, alla testa di uno dei più importanti gruppi editoriali del mondo. L'operazione di ieri è complessa. In sintesi si tratta della distribuzione, in quote uguali, tra i dieci soci fondatori di TF1, di parte dei titoli che al momento della privatizzazione erano stati riservati ai duemila dipendenti. Troppo pochi per «coprire» la quota. Così ieri, allo scadere dei due anni di parcheggio in una società appositamente costituita (la Syalis), quelle azioni (1.270.000) sono state ripartite tra i dieci soci. Nulla vieta che questi ultimi le rivendano. E qui entrerebbe in gioco Berlusconi. Il prezzo sarebbe allettante: il titolo TF1 in Borsa, al secondo mercato parigino, non va forte. Era a quota 426 franchi a fine luglio, oggi è a 406 e le azioni della Syalis sono state cedute a 410. I nove possibili venditori di quote a Berlusconi — a parte Maxwell — sono la Banque Nationale de Paris, la Cinivest del gruppo Crédit Lyonnais, la Société Generale, la Financière Indosuez, la Fiord del gruppo Banque de l'Union Européenne, la Financièv-2 Truffaut del gruppo Worms, .''agente di cambio Cholet-D"pont (il più indiziato), la GMF (la potente mutua dei funzionari) e infine la Société La Réservée del gruppo TF1 (altra indiziata). In questo elenco ci sono i nomi delle più grandi barche francesi, e lì dovrà operare Berlusconi se vorrà ottenere ciò che cerca. Se riuscirà nel suo intento l'imprenditore milanese potrebbe considerare l'ipotesi di sganciarsi da quell'abisso di soldi che ò divenuta la Cinq gestita insieme al socio francese Robert Hersant. Per ora, comunque, occorre registrare le due smentite d'ufficio sulle mire berlusconiune: quella di Philippe Herpin, portavoce di TF1, e quella di Coaignoni della Fininvest. Paolo Potetti

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