Bush ripete all'Urss: «Non dovete interferire Rischiate di mandare tutto a rotoli» di Andrea Di Robilant

Le reazioni americane Le reazioni americane Bush ripete allVrss: «Non dovete interferire Rischiate di mandare tutto a rotoli» WASHINGTON DAL NOSTRO INVIATO L'amministrazione Bush mantiene un atteggiamento di grande cautela di fronte agli sviluppi politici in Polonia, sostenendo di non voler «rovesciare il carretto delle mele» in un momento così delicato. Allo stesso tempo invita gli altri Paesi — e in primo luogo l'Urss — a non interferire nella situazione polacca. «Noi incoraggiamo la formazione di un governo non comunista», ha detto ieri il portavoce della Casa Bianca, Marlin Fitzwater. «Ma non ci spingiamo fino a suggerire quale forma questo governo dovrà avere, né chi dovrà guidarlo». Fitzwater ha espresso la posizione americana mentre a Varsavia diventava sempre più plausibile l'ipotesi di un governo di coalizione guidato da Solidarnosc. «Certo — ha aggiunto Fitzwater —, sarebbe un avvenimento storico se una soluzione del genere andasse in porto: non è mai successo, infatti, che un Paese controllato dall'Urss evolva verso la democrazia». Nei giorni scorsi l'amministrazione ha più volte esortato l'Urss a non interferire nella vicenda polacca. L'ambasciatore Usa a Varsavia, John Davis, ha battuto di nuovo questo tasto ieri ricordando che «la formazione del governo è una questione nazionale, che i polacchi devono risolvere da soli». «Finora l'atteggiamento di Gorbaciov è stato incoraggiante — ha detto Fitzwater —. In generale abbiamo una sensazione molto positiva». L'amministrazione afferma però di rendersi conto delle difficoltà e delle pressioni che pesano su Walesa in questo momento. Quando Bush e Walesa si sono incontrati a casa del leader di Solidarnosc durante la visita del Presidente Usa in Polonia — ha ricordato ieri Fi tzwater — «Walesa ha parlato con grande candore delle difficoltà che incontrerebbe Solidarnosc se assumesse la guida del Paese». Gli esperti americani fanno notare che in quel caso Walesa si troverebbe di fronte al compito assai ingrato di dover risanare l'economia con un programma molto austero. Il compito sarebbe ancora più arduo — dicono — perché Walesa erediterebbe ìa vecchia burocrazia comunista, trovandosi a dover lottare con l'inerzia dell'apparato statale. Del resto, la presenza del partito comunista non si limiterebbe alla vecchia burocrazia, Walesa ha più volte fatto sapere che Solidarnosc sarebbe disposta a formare un governo in cui il partito comunista manterrebbe due ministeri chiave, Interni e Difesa. La Casa Bianca non ha ancora detto se un governo guidato da Walesa potrebbe spianare la strada ad aiuti economici maggiori da parte degli Stati Uniti. Per il momento l'amministrazione Bush si è limitata a stanziare aiuti per 115 milioni di dollari e Walesa non ha nascosto la sua delusione per l'esiguità della somma. Ma il governo americano appare riluttante a dare di più finché non avrà certezze maggiori sull'autonomia del nuovo governo polacco e la serietà delle riforme economiche che saranno messe in cantiere. «Mi sembra che sia l'atteggiamento giusto da seguire», ha commentato Sonnenfeldt a proposito della politica finora seguita da Bush. «Gli Stati Uniti, così come i Paesi della Cee, devono far capire chiaramente che il loro appoggio dipende da quanto sarà tranquillo il processo di transizione politica e da quanto credibile il programma di riforme. E devono attenersi a quella posizione senza indugiare, altrimenti qualsiasi intervento sarebbe economicamente poco saggio». L'incertezza del quadro politico — ha aggiunto Sonnenfeldt — è accentuata dalle divisioni all'interno di Solidarnosc, fra coloro che si muovono con grande prudenza, come appunto sembra fare Walesa, e quelli che invece lo criticano per essere eccessivamente cauto. Andrea di Robilant