Napoli in crisi: provocatorio comportamento dell'argentino che cancella le prenotazioni aeree e non dà notizie

Maradona, chi l'ha visto? Napoli in crisi: provocatorio comportamento dell'argentino che cancella le prenotazioni aeree e non dà notizie Maradona, chi l'ha visto? Atteso ieri, non arriverà neppure oggi ROMA. Chi l'ha visto? Il mondo del pallone lancia un drammatico appello a tutti gli uomini di buona volontà: chiunque avesse notizie di tale Diego Armando Maradona è pregato di comunicarle al signor Luciano Moggi, presso la sede dell'Associazione Calcio Napoli. Lo scomparso è un signore sulla trentina, altezza un metro e sessantotto, taglia forte, tendente all'extra-large. Gli ultimi ad essere entrati in contatto con lui sono gli standisti della Sevel, società argentina collegati alla Fiat: Maradona è andato a trovarli a Ferragosto, nei padiglioni della fiera agricola di Buenos Aires, per fare pubblicità alla Uno, da poco lanciata sul mercato platense. Qualche manciata di autografi e di sorrisi prima di sparire nel nulla. Fiumicino, ieri, ore 13. C'è un ragazzo che lavora nella polizia, in servizio sull'Aspromonte, e si è divorato ottocento chilometri per non mancare l'appuntamento con il suo idolo. Non è il solo: inguaribili maradoniani si aggirano a frotte per l'aerostazione: hanno interrotto le vacanze per venire a genuflettersi davanti a un uomo che, malgrado alcuni recenti contrattempi, resta pur sempre il loro messia. Foto, taccuini, telecamere: la scenografia del rito è perfetta. Si attende solo l'arrivo della star, che dovrà pronunciare poche e accorate parole di riconci- liazione, destinate ai troppi tifosi traditi. Luciano Moggi, intanto, ha S;ià lasciato il suo luogo di vileggiatura per rituffarsi nell'aria condizionata del suo ufficio napoletano, in attesa di un incontro che farà impallidire quello di Teano. Resta soltanto da vedere chi, fra Moggi e Maradona, dovrà pronunciare lo storico «Obbedisco». Il computer dell'Alitalia offre certezze consolanti: il signor Diego Armando Maradona e famiglia hanno prenotato otto Eosti sul volo che atterrerà fra reve. Quattro poltrone di «top class», a quindici milioni di lire ciascuna. Per sé e i suoi cari, Maradona non ha davvero badato a spese: logico che abbia poi voluto risparmiare qualcosa, dirottando il manager Guil lermo Coppola in «classe economica»... La doccia fredda arriva all'improvviso, quando sul video dell'operatore Alitalia compare una sfilza di «cancelled» vicino alle prenotazioni della tribù di Dieguito. Moggi sobbalza sulla sedia e si mette in contatto con Signorini, il preparatore atletico di Maradona, promosso sul campo a diplomatico di rango: il latitante, di questi tempi, parla soltanto con lui... Signorini raccomanda pazienza e assicura che Dieguito ha perso l'aereo per un inconveniente, forse il traffico, ed è pronto a saltare su quello suc¬ cessivo, in partenza ventiquattr'ore dopo. La società, in un primo momento, si adagia su questa versione, che pero ha le gambe corte: si scopre, infatti, che le prenotazioni sono state disdette parecchie ore prima della partenza. Tutto è possibile, per carità, ma non che una persona sappia già alle dieci del mattino che un contrattempo le farà perdere l'aereo alle cinque del pomeriggio. Mentre a Napoli si tenta di inghiottire anche questo rospo, a Fiumicino irrompe la squadra, in transito verso Cagliari, dove giocherà oggi in amichevole. Bigon non sbava di una virgola, recitando alla perfezione la parte dell'allenatore obbediente: «Speravo di incontrare Maradona qui, in aeroporto. Pazienza, resto in attesa degli eventi e delle decisioni della società». E i giocatori? Loro difendono il capitano a spada tratta. Renica per tutti: «E' giusto che si riposi più degli altri». Carnevale, poi, arriva a giustificare la scelta di Diego addirittura con motivazioni nazionalistiche: «Forse preferisce viaggiare con la compagnia di bandiera argentina». E già, perché questa è l'ultima novità: il nome di Maradona compare adesso su un altro computer, quello delle Aerolinea;; Argentinas. Diego, con moglie, figli e manager al seguito, è prenotato sull AR 130, in partenza da Buenos Aires alle 22 italiane di ieri e atteso a Roma per il mezzogiorno di oggi. La farsa color giallo sembra !punta alla sua conclusione più ogica: Dieguito ha voluto fare il «duro», concedendosi ancora un giorno di vacanza, in evidente spregio al suo contratto, che gli assegna un solo mese di riposo a partire dall'ultima partita ufficiale, che Maradona ha giocato il 15 luglio scorso. Moggi, che poco prima aveva dichiarato alla radio: «Tutto sotto controllo. Aspetto Diego nel pomeriggio», adesso dice: «Tutto sotto controllo. Aspetto Diego per il 17». Cioè per oggi. Intanto il signor Trifuoggi, dirigente accompagnatore della squadra a Cagliari, fa capire che sulla questione-Merano il Napoli è pronto a trattare. Anzi, ha già calato le brache: «In sede, c è anche il medico Bianciardi, che ha rinunciato a venire con noi per attendere Mtradona. Ne valuterà le condizioni e, se sarà il caso, da: a il suo nuila-osta per il periodo di disintossicazione (leggi: cura dimagrante accelerata, ndr.) in clinica». Il popolo dei tifosi sfolla, rassegnato ad un rinvio di ventiquattr'ore, quando sul computer succede di nuovo il finimondo e sulla lista dei passeggeri dell'AB 130 ricompare il funesto «cancelled», a! fianco dei nomi illustri che sapete. Signor Moggi, è tutto sotto controllo? E il general manager partenopeo risponde lapidario: «Il Napoli ha una sede e Maradona ne conosce l'indirizzo. Non andremo a fargli la posta negli aeroporti. Punizioni? Quel che dobbiamo dire, lo diremo direttamente all'interessato. Io sono qui. Lo aspetto». , Aspetta e spera: ma dove si è cacciato quell'incredibile ometto? Che sia davvero andato a pescare con il papà, come sussurrano fonti argentine, prontamente riprese dalle agenzie di stampa? C'è un limite oltre il quale anche per il signor Maradona la parola «decenza» comincia ad assumere un significato? Massimo Gramellmi Diego Maradona. Attorno all'argentino è scoppiato un altro giallo: quando tornerà in Italia?