Kingdom record sui 110 ostacoli

Kingdom record sui 110 ostacoli ATLETICA Nel meeting di Zurigo l'americano, con 12"92, batte per un centesimo il primato di Nehemiah Kingdom record sui 110 ostacoli Lambruschini terzo nei3000 siepi, Mei ritirato ZURIGO DAL NOSTRO INVIATO L'atletica italiana cala un poker (Lambruschini, Tilli, Di Napoli e Mei) sulla pista magica del Letzigrund, ma il jolly vincente lo gioca Roger Kingdom cancellando, otto anni dopo, il 12"93 mondiale di Renaldo Nehemiah sui 110 ostacoli. Un centesimo di miglioramento, il minimo dopo che il tabellone aveva sentenziato inizialmente un ancor più favoloso 12"89. Il tutto praticamente ir. assenza di vento. Il due volte campione olimpico (ha vinto tanto a Los Angeles '84 quanto a Seul '88) è guizzato dai blocchi guadagnando subito un mezzo metro a «pantera» Jackson, il primatista d'Europa. Poi ha compiuto il suo capolavoro sulle ultime due barriere, incrementando con azione potente e rabbiosa il suo vantaggio. Peccato che il suo predecessore, Nehemiah, fosse in tribuna: in mattinata aveva rifiutato l'offerta dell'organizzatore Brugger (tremila dollari) per correre, ritenendola troppo bassa. Sarebbe stato un passaggio di consegne ancora più significativo su una pista che, nella sua storia, ha così visto migliorare ben cinque volte il primato del monde degli ostacoli alti, nell'ordine da Lauer (1959), Davenport ('69), Milburn ('73), Nehemiah ('81 ) e, adesso, Roger Kingdom, ventisettenne figlio della Georgia. I 110 hs, pur essendo la più spettacolare gara mai vista (il settimo ha ottenuto 13"39), non hanno comunque rappresentato l'unico momento esaltante della riunione. Il meeting di Zurigo — budget di oltre due miliardi, solo i 24 mila paganti garantiscono un introito superiore agli 800 milioni — rappresenta la più grande passerella di campioni concepibile in una sola serata. E così è stato. Cari Lewis, applauditissimo, ha dominato i 100 con un finale esaltante, uscendo prepotentemente nella seconda parte della gara. E Reynolds, magnifico recordman sul giro di pista un anno fa in questo stesso stadio, ha ribadito di essere il più forte. E, ancora, Ereng ha interpretato magistralmente gli 800 vincendo nettamente, con il somalo Bile soltanto terzo. Naturalmente non sono mancate le sorprese, i concorsi hanno rappresentato, sotto questo aspetto, una specie di ecatombe. Il primo a «cadere» è stato Gataullin nell'asta, battuto dal connazionale Egorov. Niente di speciale, però è bastata la sua rinuncia ai 5,80 e i successivi tre errori a 5,90 perché i giochi si compissero. E così è stato anche per la Chistiakova nel lungo femminile: quest'anno la sua regolarità oltre i 7 metri è stata esemplare. Nella prima gara in cui si è fermata a 6,80, la romena Ilcu non l'ha perdonata. E ancora, Sotomayor fresco primatista dell'alto con 2,44 è stato battuto, peraltro dal suo rivale più qualificato, lo svedese Sjoberg cui un improvviso impetuoso ventaccio che ha poi portato pioggia ha impedito di tentare il 2,45 del record. E veniamo agli italiani. Nei 3000 siepi Lambruschini (pur dolorante alla caviglia sinistra per una botta presa al secondo passaggio della riviera) ha ribadito ilsuo buon diritto a rappresentare l'Europa in Coppa del Mondo, risultando battuto solo da una coppia di keniani: il campione olimpico Kariuki, decisivo nel suo potentissimo allungo a 300 metri dal traguardo, e Sang. Il ventiquattrenne allievo di Chittolini ha tenuto sempre una posizione attenta alla gara degli africani, naturale punto di riferimento visto che c'era anche il primatista del mondo Peter Koech, che però è crollato dopo il secondo chilometro, finendo sesto. Terzo posto anche per Stefano Tilli sui 200, nonostante l'handicap della prima corsia. Imprendibile avanti a tutti il brasiliano Da Silva, per il romano è stata una bella soddisfazione far meglio dei vari Regis, Queneherve, De Loach, Heard, anche se ha dovuto lasciare la seconda piazza al francese di colore Sangouma. Ben meno felici, nonostante il risultato cronometrico tutt'altro che disprezzabile, sono stati i 1500 per Genny Di Napoli, sesto, e soprattutto preceduto sul traguardo dal francese Thiebaut come in Coppa Euro pa. La vittoria del keniarv < Kirochi (che ha resistito ai ritorno di Coe) ha comunque anche sapore italiano, in quanto il piccolo Wiltred non solo gareggia per la Paf Verona ma deve i suoi progressi alle attente cure di Luciano Giglioni, evidentemente buon mentore non sc!c di Bcrdin... Amarissimo poi il finale sui 5 mila e non soltanto per le improvvise folate di vento e gli scrosci di pioggia. Mei si è fermato dopo tre km, deludendo le attese, mentre un terzetto (N'Gugi, Aouita e Castro) prendeva il largo. Ha poi vinto, con sprint sicuro, il marocchino, la cui decisione di nor. partecipare ai 1500 bensì ai 5000 ha su scitato la reazione del campic ne olimpico dei d;ecimi)». il suo connazionale Boutayeb, il quale ha preferito rinunciare a gareggiare. Giorgio Barbfc.;s Alessandro Lambruschini ha ottenuto il terzo posto sui 3000 siepi nonostante un colpo alla caviglia sinistra

Luoghi citati: Europa, Georgia, Los Angeles, Verona, Zurigo