Tentati come Ulisse di restare a Itaca di Livio Zanetti
Tentati come Ulisse di restare a Itaca L'ultima moda dell'estate: gli italiani hanno rinunciato alle vacanze avventurose Tentati come Ulisse di restare a Itaca SE sul bordo dell'autostrada vedete un tipo scamiciato, che agitando la mano chiede un passaggio, fermate la macchina e fatelo senz'altro salire. Non si tratta di un rompiscatole, ma di una rarità filosofica, l'ultimo esponente d'una famiglia di spiriti avventurosi che da un paio di secoli a questa parte avevano trasformato la stucchevole attività del viaggiare in un rìschio assoluto, un'allegra scommessa. Date ospitalità sulla vostra vettura di serie a questo nobile, irripetibile personaggio. Approfittate dell'occasione per conoscere almeno una volta, forse l'ultima, l'incarnazione di un mito. Egli lo è. O almeno, lo è stato fino a ieri. Sotto innumerevoli spoglie, egli ha rappresentato un unico, ardito, impossibile anelito; dal Fannullone di Eichendorf all'Autostopper di Kerouac, dal Wandervogel tedesco del secolo XIX al vagabondo universale del XX, egli ha incarnato l'idea romantica del viaggio come avventura, della partenza come salto verso l'ignoto, fuga solitaria dal quotidiano, sfida libertaria al futuro. Rendetegli omaggio. E' uno che ha avuto dei meriti. Se non altro, quello di rendere passabilmente variato anche il viaggio di noi ospitanti: chi sarà mai quel tizio? cosa farà nella vita? da dove viene? dove va? e perché à capitato da queste parti? Senza di lui, le nostre marce di trasferimento sarebbero state più noiose. Oggi, disgraziatamente, egli à una razza in via di estinzione, come il panda e la balena, il falco pellegrino e la farfalla Maja. La crisi delle ideologie, col suo passo implacabile, ha raggiunto anche l'autostoppista, e si appresta ad integrarlo definitivamente nelle regole e nei rituali del turismo organizzato. Sempre più solo e abbandonato (nessun automobilista lo tirava più su), egli ha finito per arrendersi. A un'agenzia. Come ha spiegato Pierangelo Sape- gno su La Stampa di qualche giorno fa, da ora in poi, per viaggiare in autostop, basta rivolgersi all'agenzia Allonsenfant e comunicarle l'itinerario desiderato; ci penserà lei a mettere in contatto il richiedente con l'ospitante, il quale, in cambio di modico contributo per le spese di carburante, lo porterà a destinazione. Meno liberi ma più protetti, ò il nuovo slogan. Spariti anche gli ultimi cavalieri erranti d'autostrada, comincia l'era del trip con l'assicurazione. Per chi ancora voglia sottrarsi ai rituali del viaggio preconfezionato, non resta a quanto pare che una soluzione: evadere in famiglia. Non più colletta-bungalow alle Maldive, Mauritius, Bali o giù di lì, e meno che meno autostop a tariffa, ma una Casina con bagno fornello frigorìfero preferibilmente in territorio nazionale, dalle parti di Alghero o Rodi Garganico, La Pozza o Collalbo, Auronzo o Vico di Fassa (vanno bene anche Caorle e Cervia, Baia Domitia e Porto Empedocle, Roccaraso e Castelgandolfo, Lentini e Villag- Sio Mancuso, per non parlare ei villini in campagna o in collina). Secondo gli esperti è un'abitudine sempre più diffusa, che da quest'anno sta diventando addirittura una moda. E il momento del ritorno a Itaca? Dicono alcuni rapsodi che Odisseo, una volta rientrato ad Itaca, rimase sempre lì. Il canto 26 dell'Inferno è un'arbitraria supposizione. Odisseo non si mosse più dalla sua reggia, salvo qualche escursione ogni tanto nella seconda casa sul lato Est dell'isola, dove un tempo aveva abitato Laerte. Lì trascorreva ore serene. Si alzava presto al mattino, faceva una passeggiata con la moglie, nel pomeriggio andava a pesca e la sera a letto presto. Visse fino a tardissima età, circondato dall'affetto dei suoi cari. Livio Zanetti
Persone citate: Fassa, Kerouac, Lentini, Maja, Mancuso, Pierangelo Sape
Luoghi citati: Alghero, Caorle, Casina, Itaca, Maldive, Porto Empedocle, Roccaraso, Rodi Garganico
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