LE NOTIZIE NASCOSTE DI PALERMO di Gaetano Scardocchia

LE NOTIZIE NASCOSTE DI PALERMO LE NOTIZIE NASCOSTE DI PALERMO L«| Editoriale di Gaetano Scardocchia a proposito della informazione in materia di mafia, ha suscitato numerose repliche. Ma nessuna — con l'eccezione di un articolo di Graziella Priulla su «l'Unità» di lunedì scorso — ha centrato, a mio avviso, il cuore del problema. Ovvero: dal momento che la mafia è un sistema politico-economicosociale, essa richiede una informazione che sia, insieme, politica, economica e sociale. Se infatti la mafia fosse un ordinario fenomeno criminale — solo più grande, più minaccioso, più sanguinario — i difetti dell'informazione su di essa sarebbero ordinarie intemperanze. E invece sono ben altro. Insomma, indicare precipitosamente Alberto Di Pisa come «il corvo» o riferire vociferazioni anonime rientra nella prassi di un giornalismo, per tradizione, eccitato e antigarantistico: ma qui assume gravità particolare perché, mentre si titola a cinque colonne su una telefonata che annuncerebbe un omicidio, non si racconta — e sarebbe un racconto anche «avvincente» — qual è la densità degli sportelli bancari nel Trapanese. Affermare, dunque, che la criminalità organizzata (in particolare, la mafia e la camorra) costituisce un sistema politico-economico-sociale significa dare concretezza a un'affermazione fatta dallo stesso alto commissario: in alcune aree del Paese non è lo Stato a esercitare la sovranità. Là la sovranità appartiene, piuttosto, alla criminalità organizzata che le- impone attraverso il monopplio della forza (apparati armati e controllo sul territorio) e attraverso una complessa struttura di potere. In quelle zone la criminalità domi.ia le leve dell'economia, amministra il credito, gestisce il circuito commerciale, assicu- CONTINUA A MONA 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Alberto Di Pisa, Di Palermo, Graziella Priulla