Solo Baresi vale Signorini di Massimo Gramellini

Solo Baresi vale Signorini Scoglio vede crescere bene il Genoa Solo Baresi vale Signorini VERONA DAL NOSTRO INVIATO Nella classe del Genoa l'anno scolastico è già cominciato. All'ora della ricreazione, gli allievi si riuniscono intorno a un tavolo, con un mazzo di carte in mano e il cervello sempre all'erta, per combinare scherzi o prevenire quelli altrui. La voglia di divertirsi si fa largo fra le tossine di una settimana di durissime lezioni. Qualcuno opterebbe volentieri per un pisolino ma, come in ogni liceo che si rispetti, la tentazione di restare in gruppo è fortissima, soprattutto quando l'argomento di conversazione slitta sul professore, croce e delizia di tutti gli studenti del mondo, ma che qui si pronuncia, e si scrive, soltanto con la «P» maiuscola. Scoglio conosce troppo la psicologia per non sapere che questo è il momento di eclissarsi: «Anche nelle trasferte non salgo mai in pullman con la squadra, in modo che i ragazzi possano sfottermi e fare la mia imitazione». «Ha detto proprio così, il Professore? — domanda, allarmato, Fontolan —. Ma allora siamo smascherati...». In realtà, Scoglio ha previsto tutto: «Voglio che i miei giocatori si sfoghino, ma so di conservare sempre il loro rispetto. Non ne troverete uno che parli male di me». Fontolan ce ne offre un'immediata conferma: «Gli siamo tutti affezionati. E' uno che sa dosare il piede sull'acceleratore: inflessibile in campo, comprensivo fuori. Sull'alimentazione, ad esempio, si limita a darci qualche consiglio generale, ma in pratica il menù lo decide Signorini». Quest'ultimo è un po' il cocco del Professore, ammesso che una simile terminologia sia applicabile a un uomo che non concede sconti neanche a se stesso: «Signorini è l'unica pedina insostituibile del mio Genoa. Mi sono permesso di segnalarlo anche a Vicini come sola alternativa credibile a Franco Baresi: il milanista gli è superiore nel palleggio ma, sul piano puramente difensivo, il nostro Luca non ha rivali». Si- gnorini esibisce un naso da pugile, causa della sua attuale indisponibilità, e un naturale carisma di leader. Passato da Sacchi a Scoglio attraverso Liedholm, ha raccolto ovunque gli elogi degli allenatori e qualche ironia della critica, specie di quella milanista, che insorse sdegnata quando l'allenatore rossonero, reduce dal Parma, osò mostrare a Baresi una cassetta di Signorini per spiegargli come avrebbe dovuto giocare. Davide Fontolan è un altro allievo modello, e anche per lui Scoglio bussa alla porta del citi: «In Italia non esirte più un attaccante di sinistra. O meglio, uno c'è: Fontolan». Il giovanotto scrolla la testa bionda per scacciare l'imbarazzo: «Non c'entro nulla. Giuro che è un'idea del Professore...». Intanto qui a Verona ha già rifilato un gran gol al River Piate. Finalino con Attilio Gregori, protagonista di uno degli ultimi guizzi di ingegno del presidente Viola che, avendo da scegliere fra lui e Peruzzi, i due migliori giovani portieri del campionato,ha scaricato entrambi per imbarcare Cervone. «Ogni tanto la Roma fa di questi "numeri" — ironizza Gregori —. Era già successo con Aricelotti, Cerezo, Berggreen. Io, comunque, con Viola non ho più niente che fare. Da quando sono arrivato a Genova non si è mai fatto vivo. Spero non succeda la stessa cosa a Peruzzi, ma al posto suo non ne sarei troppo sicuro...». Massimo Gramellini Gianluca Signorini ha giocato anche nel Parma di Sacchi e nella Roma di Liedholm

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