Tutte le verità di Boniperti

Tutte le verità di Boniperti Il presidente parla a ruota libera al termine della trasferta negli Stati Uniti Tutte le verità di Boniperti Saranno tedeschi i bianconeri del futuro? LOS ANGELES DAL NOSTRO INVIATO Metti una sera a cena con il presidente della Juventus. Evento raro. L'avvio è difficile, Giampiero Boniperti è sgusciarne come quando giocava. Ma poi si apre. Campagna acquisti, caso Zavarov e proteste del Genoa per Aleinikov. Boniperti comincia attaccando: «Ma lo sapete o no che tante società all'estero volevano Zavarov? Noi non abbiamo mai voluto mandarlo via. Non potevamo certo dire, tantomeno a lui, che tornava a Kiev per forzare una certa situazione. In quanto al Genoa non rispondo, basta guardare i giornali del 21 giugno, quando il generale Sissoyev disse che dalla squadra ligure non era venuta nessuna offerta. Per avere Aleinikov bisognava rivolgersi al venditore giusto. Noi l'abbiamo fatto, loro no. Si rivolgevano al Torino per un tesserato della Juve?». SI, però: Aleinikov è sbucato all'improvviso nell'orizzonte bianconero dopo che s'era parlato di Hassler, di Emmers, addirittura di Koeman. «Ma no, — sbotta Boniperti — vi assicuro che non c'è contraddizione tra Aleinikov e Hassler, la mediana della squadra sarebbe stata ugualmente competitiva. Idem se fosse venuto Dunga, ma per il brasiliano volevano 12 miliardi. In quanto a Emmers e Koeman, mai trattati: come Priviseli o Sanchez. Sanchis sì che l'avrei voluto. L'olandese Koeman è bravo, può segnare tanti gol con quella sua botta da fuori area, ma è lento in fase difensiva, uomo contro uomo è facilmente superabile. No, meglio Fortunato, un ragazzo d'oro, simile a Scirea». Quindi due rivelazioni. «Al mercato non sempre si può fare quello che si vuole. Dicono che siamo una pecora nera perché tutto tace da noi, e se fossimo l'unica pecora bianca? I programmi li abbiamo. Però non sveliamo tutto, non possiamo farlo, siamo la Juve, se sanno che seguiamo qualcuno è finita. Ammetto che abbiamo trattato i tedeschi. Tutti volevano venire alla Juve: Moeller, Hassler. Ci hanno detto no le società, per J ora. Non potevamo dire che*^ quest'anno certe operazioni sono state compiute perché ci serviranno per il futuro». Possibile, dunque, pensare che il prossimo anno la Juve parlerà più il tedesco che il russo. Secondo scoop. Il colpo che doveva fare? «Gullit, non c'è dubbio. Gli abbiamo offerto la possibilità di andare a Bergamo, ricordo ancora quella notte, cinque anni fa, in un albergo di Amsterdam. Non potevamo prenderlo direttamente, non c'era ancora il terzo straniero. Ecco perché mi battevo cosi furiosamente per averlo. Ma vi immaginate Gullit con Platini e Bonieìc? Platini, che per inciso (come Causio) avrebbe potuto fare molto più se non avesse avuto sempre quell'atteggiamento da francese con la puzza sotto il naso, avrebbe giocato ancora con Gullit, ve lo assicuro. E l'olandese avrebbe fatto il centravanti alla Juve. Perché Gullit è un centravanti, forte di testa come Charles e Nordhal... Poi è arrivato il Milan che ha anche Van Basten, allo stesso livello, ma Gullit...». E perché voi non fate coni; il Milan? Ora hanno addirittura 26 giocatori nella rosa. Berlusconi li prende tutti perché così non vanno ad altre squadre? Un po' come facevate voi anni fa... «Ci può essere questo sospetto, con la differenza che noi li prendevamo perché li consideravamo da Juve. Credo che a Berlusconi piacciano le apparenze, ricordate le amichevoli precampionato dell'anno scorso dove i giocatori sono stati costretti a dare tutto, senza tralasciare nulla. Altro che questa nostra tranquilla tournée. In ogni caso non parliamo di declino bianconero. Negli ultimi 20 anni solo la Juve ha vinto due scudetti di seguito, ha partecipato sempre alle Coppe. Certo il Milan ci rimane davanti per la potenzialità che ha, l'Inter anche, ma difficilmente si ripeterà. E il Napoli dipende da Ma radona». Come si inserisce in questa lotta la Juve, con una rosa giovane e ristretta a 16 uomini? «Ci accusano di prendere giocatori di serie B, ma perché Cabrini, Tardelli, Gentile, Marocchi da dove provenivano? Volevamo prendere Sobillaci ai tempi dell acquisto di Napoli, Massiniino ha detto no. Eccolo qui, avete visto come gioca, che reti segna, quante palle gol offre a Barros in ogni partita? E poi la rosa si rinforza con Aleinikov, uno che servirà a Zavarov, vedrete quanto è diverso da Sacha, un timidone, abituato a un altro modo di vivere, Lobanowski lo mandava in campo per 9 ore. Bisogna capirlo se l'anno scorso non ha reso al massimo. Con Aleinikov e Fortunato, vedrete che Zavarov. E gli scudetti si vincono anche in 16». Alt, è tempo di un break, forse Boniperti s'è spinto troppo in là. Intratteniamolo sull'eterna questione. Sivori o Maradona, chi è più «scomodo»? «Tempi diversi. In campo Sivori aggrediva, Maradona è aggredito. Fuori era più facile allora gestire Sivori perché Maradona ha dalla sua un contratto che gli permette certe cose». E Cabrini? Perché ha lasciato la Juve? «Voleva giocare, aveva interessi vicino a Bologna, figuriamoci se non l'avrei tenuto, anche solo come immagine. Ma ho parlato con Zoff, abbiamo già De Agostini, come si fa? Prima di lui altri hanno deciso di andare via, ma non è vero che i giocatori simbolo ci lasciano, mica possiamo accontentare tutti, no?». Fine dell'intervallo. Due anni fa abbiamo avuto il campionato degli 0-2 a tavolino a causa dei petardi. Andiamo quest'anno verso molte squalifiche di campo per l'allargamento della responsabilità oggettiva delle società anche a episodi che succedono fuori dagli stadi? Insomma, sta con Matarrese o con Berlusconi? «Il presidente federale ha consultato tutti i club prima di decidere. Io gli ho anche scritto una lettera, si vede che la maggioranza è d'accordo con lui. Noi come Juve siamo più vicini alle posizioni di Berlusconi perché in base alla nostra esperienza pagammo già con uno 0-2 a tavolino per un sasso che colpì Marini prima di Juve-Inter, a 300 metri dalla stadio. Penso che sia più necessaria una posizione energica di chi deve applicare certe sanzioni penali. A volte basterebbe sbatterli per tre mesi a spianare una montagna questi teppisti. Certamente si corre il rischio di un campionato falsato». E' ora di chiudere l'incontro con un paio di souvenir americani. Battuta. Ma avete regalato la Marlboro cup ai messicani perché sono poveri e squalificati per due anni? «Non è nostra abitudine fare beneficenze di questo tipo». E il calcio Usa, quale impressione le ha fatto in vista dei mondiali del '94? «Mi sembra che football, basket e baseball facciano di tutto per soffocare la crescita dei soccer che avrebbe tutte le possibilità per imporsi». Franco Battolato Giampiero Boniperti. Sulla responsabilità oggettiva è con Berlusconi

Luoghi citati: Amsterdam, Bergamo, Bologna, Los Angeles, Napoli, Stati Uniti