Sul tunnel della Manica c'è ombra di insider

Sul tunnel della Manica c'è ombra di insider JVlassicce speculazioni in Borsa, gli Sherlock Holmes della Cob hanno aperto un'inchiesta a Londra e Parigi Sul tunnel della Manica c'è ombra di insider Al consorzio anglo-francese partecipano i più grandi gruppi europei PARIGI NOSTRO SERVIZIO L'ombra dell'«insider trading» è planata sul tunnel sotto la Manica. Ma sarà ben diffìcile dimost -3,-e l'esistenza giuridica del reato di borsa riguardo il titolo Eurotunnel, a Parigi come a Londra. Migliaia sono le persone al corrente di ogni minimo intoppo nella costruzione, di ogni pur debole difficoltà finanziaria, come ha ricordato il presidente del consorzio anglofrancese, André Bénard. Siamo ben lontani dagli ovattati salotti dove pochi esperti tramano i colpi del secolo in borsa, più o meno pilotati. Nella costruzione dello storico tunnel sono coinvolti tutti i più grandi gruppi edilizi e industriali europei, con uffici studi « una coorte di funzionari da una parte e dall'altra della Manica. Parlare di «insider trading» in queste condizioni è proble¬ matico. Forse c'è stato. Comunque scoprire i colpevoli, dopo aver eventualmente interrogato qualche centinaio di persone, sembra impresa vana sia alla Cob parigina (la commissione di borsa) che agli organi di controllo dello Stock Exchange. Entrambi hanno aperto inchieste, in stretta collaborazione (primo esempio del genere in Europa). I risultati saranno noti verso fine settembre. Ma nessuno, tra gli Sherlock Holmes di borsa, si fa illusioni. Se qualcuno ha operato in modo illecito sul titolo Eurotunnel, lo ha fatto sapendo di poter confondersi in mezzo ai 112.000 piccoli azionisti francesi e inglesi che controllano il 13% del capitale e che da due anni, ad ogni minimo allarme, vendono massicciamente, per poi ricomprare ad acque calme. Oscillazioni come quelle di Eurotunnel non si erano mai viste alla borsa di Parigi. E an¬ che per questo l'episodio sospetto di metà luglio non aveva, in un primo tempo, colpito l'attenzione dei dirigenti del consorzio e della Cob, abituati ai «su e giù» del titolo. Proprio in luglio, ma all'inizio, si erano sparse fantasiose voci di fessure nelle pareti dei 24 chilometri già scavati (tunnel di servizio centrale). Panico tra i risparmiatori, vendite massicce e titolo in discesa libera. Solo per pochi giorni. Con un trend cosi — è il commento di molti operatori — chi volesse speculare in modo illecito non avrebbe problemi di «copertura». Però qualche indizio c'è. Lunedì 17 luglio Eurotunnel vale ancora 115,50 franchi, con 291.000 transazioni. Il giorno dopo gli scambi salgono a 921.000, il 19 luglio a 971.000, il 20 a 1.572.000 e venerdì 21 al record di 3.626.000, cioè 1' 1% di tutti i titoli Eurotunnel in circolazione nel mondo, cinque volte più di quanto venga trattato in un giorno normale. Nel momento peggiore della seconda metà di luglio l'azione scende a 91 franchi, una perdita del 18% sul valore registrato dopo il ponte del 14, festa nazionale. Fenomeno identico viene osservato, nei medesimi giorni, a Londra. Il titolo scende di 142 pence nel corso della settimana. Termina a 953 pence il 21 luglio o il volume delle cessioni è anomalo. Pare che il grosso degli ordini di vendita sia giunto da Parigi (il titolo è sottoposto ad un sofisticato meccanismo di quotazione simultanea sulle due piazze) e che comunque due agenti di cambio più attivi abbiano operato su ordini giunti dalla Svizzera. Venerdì 21 luglio, nel pomeriggio, il consiglio di amministrazione della società concessionaria del traforo annuncia che il costo degli speciali convogli ferroviari (a partire dal 15 giugno 1993 transiteranno sotto la Manica) è raddoppiato a causa di accresciute esigenze di sicurezza: 6,25 miliardi di franchi contro i tre previsti dal piano originario. Un duro colpo per le traballanti finanze del consorzio. Occorrerà cercare altre fonti di finanziamento, altre banche oltre alle duecento (tutte di rilievo mondiale) già impegnate nell'operazione. Il corso dell'azione non può che risentirne, e a partire dal lunedì successivo al movimento di vendite in atto si aggiungono numerosi ordini di piccoli risparmiatori. Il titolo non si è ancora risollevato. La domanda è: qualcuno «sapeva» prima dell'annuncio del consiglio, quindi ha agito di conseguenza? Intascando comunque benefici, se si pensa che razione nell'87 venne lanciata a 35 franchi. Paolo Potetti

Persone citate: André Bénard, Migliaia, Paolo Potetti, Sherlock Holmes

Luoghi citati: Europa, Londra, Parigi, Svizzera