Tomba in corsa con i suoi fantasmi

Tomba in corsa con i suoi fantasmi L'azzurro salta nella prima manche di slalom dopo aver ottenuto l'intertempo migliore Tomba in corsa con i suoi fantasmi A Thredbo si ripete il tema dolente della scorsa stagione La corsa di Tomba contro i suoi fantasmi, che fu il tema dolente della stagione scorsa, è ripresa ad una decina di porte dall'arrivo, ieri sulle nevi di Thredbo, firimo slalom di Coppa, quando o sci sinistro dell'azzurro ha colpito in pieno un paletto cancellando le speranze di vittoria e insieme riportando alla mente i ricordi amari di un recente passato. Eppure Albert ono stava scendendo forte. Era primo all'intertempo, e giù nella seconda parte, libero come un fringuello dopo aver risentito il profumo antico di successo, sicuro delle sue forze, il nostro addirittura volava fra i pali. Aveva un secondo di vantaggio, più o meno, e la sua smorfia di tensione e fatica pareva quasi un sorrìso. Poi l'impatto, l'uscita di pista, la rabbia e la delusione, lui che dava la colpa agli sci che si erano rotti, la Rossignol che negava, Helmuth Schmalzl che limava la prima polemica mentre Armin Bittner, il tedesco volante, saliva sul gradino più alto del podio davanti a Furuseth e Gstrein, un bel terzetto per un buon slalom. Alberto Tomba non ha avuto fortuna, sicuro, è saltato in malo modo proprio mentre stava dimostrando ritrovale certezze, il che ci fa sperare in un domani più felice. Ma nello sci non basta andare forte, battere tutti negli intertempi, far .vedere al mondo che i rivali non esistono quando funzionano gambe e cuore. Bisogna anche arrivare in fondo, altrimenti resterà sempre il dubbio, fondatissimo, che l'uscita di pista possa dipendere dall'eccessivo sforzo chiesto a se stesso, come un trottatore che rompe perché non è più in grado di reggere alla velocità. Nello slalom di Thredbo, se vogliamo usare un'altra immagine, Albertone Tomba è stato come Maradona che ha dato lezione di dribbling e gioco prima di sbagliare un rigore e far perdere ilNapoli: da un campione della sua grandezza è lecito pretendere qualcosa di più concreto di una dimostrazione astratta di superiorità. Le due gare australiane di Coppa, sciaguratamente fissate ad agosto, nel bel mezzo della preparazione e lontanissime dal vero avvio, hanno dunque risposto solo in parte alla domanda che Tomba e il suo popolo si ponevano. Un progresso comunque ci pare di aver visto, rispetto allo acorso anno, peraltro ribadito dal buon comportamento della squadra in slalom. Grigis sesto, Gerosa undicesimo, Pramotton quattordicesimo, Toetsch diciannovesimo: poco per festeggiare a champagne, abbastanza per cavare un sorriso dopo la notte buia. Carlo Coscia Alberto Tomba. Un week-end australiano di Coppa non troppo fortunato per il campione azzurro

Luoghi citati: Thredbo