Il computer fa la guardia ai canali di Gianfranco Quaglia
Il computer fa la guardia ai canali L'irrigazione di Novarese, Vercellese e Lomellina sarà regolata da un cervello elettronico Il computer fa la guardia ai canali E tiene d'occhio anche la salute del Lago Maggiore NOVARA DAL NOSTRO INVIATO Sarà l'agricoltura della Padania, in particolare quella della fascia risicola, a subire le prime conseguenze dell'effetto serra e dell'arretramento dei ghiacciai: meno acqua per bestiame e campi. Ma interverrà il computer a regolare il flusso degli irrigatori. In altri termini: la telematica gjuiderà il complesso sistema irriguo del Vercellese, del Novarese e della Lomellina nei prossimi anni, salvaguardando la pianura dagli «stress idrici». Questa «rivoluzione» si è già iniziata. L'Associazione irrigua Est Sesia ha messo a punto un complesso ed efficiente sistema di monitoraggio per la regolazione del Lago Maggiore, un primo passo verso una megastruttura cui sarà affidata la gestione di canali e fiumi. Quella già realizzata per con¬ to del Consorzio del 1\cvnr a finanziata dal ministero di tt'Agricoltura è una rete interattiva di computer. Il «cervello» del sistema è a Milano, nella sede del Consorzio: è dotato di apparecchiature in grado di collegarsi automaticamente mediante linea telefonica con le stazioni periferiche, tre centraline che rilevano i dati idrometrici e meteorologici del bacino del Lago Maggiore. Quando i dati superano le soglie di rischio, si innesca la procedura d'allarme: il computer invia alle tre postazioni un messaggio in sintesi vocale. Non solo: sempre attraverso il telefono è possibile chiamare una delle stazioni periferiche e ottenere, sempre commutato in voce, il quadro generale della situazione. . «Un test che ha avuto successo — dice l'ingegner Sergio Baratti, direttore dell'Est Sesia — e che ci servirà da base per il grande progetto che stiamo realizzando su vasta scala: la rete di monitoraggio fra Po, Dora Baltea, Sesia e Ticino. Lo scopo principale è quello di ottenere un sistema permanente di controllo non solo sotto il profilo quantitativo ma anche qualitativo delle acque e dell'ambiente. Sono interessati anche l'Ovest Sesia, la Regione e il ministero dell'Ambiente. Costo: 7 miliardi e 800 milioni». Il progetto prevede venti stazioni dotate di sensori idrometrici, meteorologici, per il controllo della portata di fiumi, torrenti e canali; un'altra trentina di stazioni per il monitoraggio della falda freatica. Il centro operativo farà capo a Novara. Aggiunge l'ingegner Baratti: «Vogliamo realizzare anche un modello matematico gestionale delle acque sotterranee della pianura irrigua novarcse-lomellina». Infine una cartografia com¬ puterizzata del comprensorio, con la possibilità di avere una mappa del territorio, in diverse scale, memorizzate su supporto magnetico. All'Associazione irrigua Est Sesia guardano con molta attenzione al fenomeno dell'arretramento dei ghiacciai. «La situazione è attentamente seguita — dice Baratti — ma non drammatica per l'agricoltura. Secondo i nostri rilevamenti la fase recessiva dovrebbe essersi arrestata. Ma il salto di qualità è necessario per contrastare ogni perìcolo nei prossimi anni : le. sopravvivenza e il futuro dei campi sono legati alla distribuzione dell'acqua. Ecco perché senza una mappa telematica con dati in tempo reale non saremo in grado di intervenire tempestivamente per aumentare o diminuire, dove ce ne fosse bisogno, il flusso delle acque». Gianfranco Quaglia
Persone citate: Novarese, Sergio Baratti
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