«Ai nostri tempi...»

«Ai nostri tempi...» UNA tETTERA DI BAFFI A CARLI «Ai nostri tempi...» ROMA. L'ex governatore della Banca d'Italia, Paolo Baffi, scomparso la scorsa settimana, in un saggio pubblicato su «La Stampa» del 3 giugno aveva lasciato una sorta di «testamento morale» sull'unione monetaria europea. Sull'articolo era intervenuto pochi giorni dopo Guido Carli su «La Repubblica». Nello scritto Baffi aveva prefigurato un futuro difficile per il vecchio Continente (afflitto dal problema demografico) e aveva sostenuto che la moneta Cee era «un falso, traguardo»: «La storia monetaria d'Europa ci rivela che, ogni qual volta la parità di cambio è stata eretta a feticcio o imposta senza adeguato riguardo alle sottostanti condizioni dell'economia, le conseguenze sono state nefaste». Carli aveva replicato difendendo il documento Delors. Poco prima di morire Baffi aveva inviato una lettera all'attuale ministro del Tesoro. Ecco il testo. Caro Carli, ti ringrazio per l'attenzione che hai dedicato al mio saggio e per averne ripreso alcuni punti contestabili (i rapporti di cambio tra le monete del sistema, la possibile varietà di ordinamenti e politiche à la Vaubelì nella forma di ulteriore elaborazione piuttosto che di mera critica. Nella parte del tuo testo che concerne i rapporti tra movimento della popolazione e propensione al risparmio, osservo un effetto Occhiuto; nel ricordo dei tempi di ina Nazionale, trovo simpatica questa ripresa di una riflessione a tre intorno ad un comune oggetto di studio. Un punto del mio testo al quale annetto qualche peso è il quarto, concernente la deflazione assoluta dei prezzi e dei salari che, in un sistema di cambi rigidi, guidato da una moneta a potere d'acquisto stabile, si renderebbe necessaria nei Paesi membri che subissero rilevanti, avversi shocks esterni. Nel formulare questo punto avevo in mente, insieme con gli insegnamenti di Keynes, la nostra (lua e mia) apparente cedevolezza degli Anni Settanta. Ho composto questo lavoro nel corso di una degenza in clinica piuttosto penosa: riflettendo a lungo e consultando le fonti, per poi dettare durante le fleboclisi. Paolo Baffi Paolo Baffi

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