Inter battuta dal Porto

L'Italia lo fa sospirare Madjer rimpiange di non aver potuto giocare con l'Inter L'Italia lo fa sospirare «Quanto invidio Rui Barros» VIAREGGIO DAL NOSTRO INVIATO Tempo d'amichevoli o di divorzi? Fuggono le olandesine: Gullit e Van Basten ritornano scapoli, pure la bionda Liesbeht imita Yvonne e saluta il cannoniere ritornando in Olanda. Anche in casa nerazzurra qualche matrimonio è in crisi: anzi si parla di rotture imminenti. Italiani o tedeschi? E' un segreto di pulcinella. A scanso di equivoci, Zenga si porta dietro per mano anche in Versilia la Termali. Nella caotica Viareggio, dapprima fustigata da una gran pioggia o poi baciata dal sole, si riparla di un altro «divorzio» che fece discutere, anch'esso doloroso per le parti in causa anche se il tempo, è passato un anno, ha attenuato il malessere. Con l'Inter ed il Porto di mezzo, chiamate ieri sera ad aprire la prima tornata della Winner's Cup, è inevitabile riparlare dell'algerino Madjer, detto il «tacco di Aliati», poi ribattezzato il «pacco di Allah» in quanto rispedito dall'Inter al mittente dopo le negative visite mediche. A 30 anni, l'algerino ha perso ogni speranza di giocare in Italia almeno in un club: nell'ultimo mercato, gli esperti hanno assegnato alla Juventus almeno 142 stranieri diversi ma si sono dimenticati di Madjer, il giocatore più popolare del Portogallo, uomo leader del Porto. E' contento per Rui Barros: «Sapevo che in Italia avrebbe avuto successo, ci sono pochi giocatori rapidi come lui al mondo». Luciano d'Onofrio, ds dei portoghesi, fa da interprete aggiungendo anche qualcosa di proprio. «Mi sarebbe piaciuto giocare nell'Inter — continua Madjer — ma Allah ha voluto diversamente. Conto di giocare ugualmente nel vostro Paese con l'Algeria ai mondiali. Siamo praticamente qualificati: gli ultimi ostacoli sono Costa d'Avorio ed Egitto ma con l'aiuto di Allah dovremmo farcela». Il no dell'Inter gli costò caro in quanto «oltre alla società nerazzurra mi volevano Valencia c Bayern Monaco. Così sfumarono molte opportunità; per diversi mesi giocai con questo segno negativo ma poi, sempre grazie ad Allah, tornai a giocare come ho sempre fatto. Peccato, sarei diventato anch'io campione d'Italia. Milan o Inter? Se dovessi scegliere, mi... taglierei in due per giocare in entrambe le squadre». Lui, come algerino, forse non si sarebbe trovato bene in Italia: un cronista gli riferisce del caso Rosenthal, del problema dei «vu cumprà» ma lui va via in dribbling: «Per me è una novità, il razzismo non esiste in Portogallo, ini sembra strano che ci sia in Italia». Grazie ad Allah, naturalmente. Fra un anno, Madjer sarà libero ma molto dipenderà dai mondiali: dovesse giocare bene sul grande palcoscenico italiano, troverebbe estimatori anche a 31 anni. Proprio un anno fa, dopo il no dell'Inter, vinse col Porto la prima edizione della Winner's Cup mentre a pochi chilometri l'Inter teneva testa alla Dinamo Kiev e lasciava intendere quali sarebbero stati i suoi attributi per la nuova stagione. Giorgio GandoM L'algerino Madjer Interista mancato del Porto non dispera di venire un giorno a giocare in Italia

Persone citate: Barros, Giorgio Gandom, Gullit, Rosenthal, Valencia, Van Basten, Zenga