Sperano che squilli il telefono di Bruno Bernardi

Sperano che squilli il telefono Cade, anche lui senza lavoro, allena più di 40 giocatori in attesa di sistemazione Sperano che squilli il telefono I disoccupati del calcio sudano al Ciocco IL CIOCCO DAL NOSTRO INVIATO In questo stupendo angolo di Toscana sulle soglie della Garfagnana c'è una piccola comunità di calciatori disoccupati dal futuro incerto, anche se alcuni di loro, a fine carriera, non hanno problemi economici e cercano gli ultimi spiccioli di... gloria. Li chiamano i «desaparecidos», sono più di quaranta e abbracciano tutte le categorie professionistiche, dalla serie A alla 02. Mancano i Bagni e i Galderisi, disoccupati eccellenti, che preferiscono altre soluzioni: il primo si allena con l'Avellino e più che ai soldi pensa a prendersi delle rivincite; il secondo, scaricato dal Verona, si prepara con il Milan ed essendo corteggiato da Atalanta e Cremonese ha solo problemi di scelta. Al Ciocco c'è, comunque, il nome dal passato illustre, come Vinicio Verza che ha vinto due scudetti e una Coppa Italia con la Juventus, ha giocato nel Milan, nel Verona in Coppa dei Campioni, ma a 32 anni non riesce a trovare una squadra della massima divisione disposta ad ingaggiarlo. «Si era parlato della Fiorentina, ma non c'è niente di vero per ora: non ho fretta», dice Verza che, nella scorsa stagione, aveva militato nel Como, poi retrocesso in B. Verza non si sente declassato in mezzo ad altri che non sono i migliori ma neppure i peggiori, forse i meno fortunati. Ce anche il giocatore conteso che deve chiarire la sua posizione, come Antonio Dell'Oglio, e altri meno noti o autentici cameadi. I più anziani sono i trentaquattrenni Paleari (ex Parma), portiere, e Ferrari (ex Sambenedettese), mediano. Il più giovane è il ventiduenne terzino Santini (ex Ravenna). L'intellettuale della compagnia è il trentenne difensore Simoni (ex Suzzara) cui mancano quattro esami per laurearsi in scienze politiche. Se entro ottobre non si accaserà, lascerà il calcio per completare gli studi all'Università. Ognuno di loro ha una storia da raccontare. E c'è una camera, prenotata da quattro giorni, che aspetta Evaristo Beccalossi, 34 anni, ex genio incompreso (anche da Bearzot che non lo chiamò mai in Nazionale neppure quando, con l'Inter, incantava la platea di San Siro) e che ora interessa al Pordenone. La società friulana è disposta a dissanguarsi per averlo e garantirsi la promozione dall'Interregionale alla C2. In corsa per Beccalossi, che ha giocato nel Barletta, c'è anche la Rondinella di Firenze (C2) che ha grosse ambizioni ed ha proposto la presidenza a Giancarlo Antognoni. Gii altri sono in attesa di una chiamata (il telefono che suona provoca sussulti). Fabris dopo appena 24 ore e Casale l'altro ieri, dopo aver avuto la telefonata giusta, hanno rifatto i bagagli e salutato i colleghi. Da tre anni la Federazione Calcio organizza lo «stage», gestito dall Associazione italiana calciatori. Dura venti giorni e la spesa è sui 100 milioni. «E' una vetrina per questo sottobosco», dice Giancarlo Cade che coordina l'attività del gruppo con Landoni, Mariani e Hanset, allenatori disoccupati. L'estate scorsa tutti i 40 a spasso riuscirono a sistemarsi, a fine ritiro. «E' lo svincolo che ha eliminato la figura della società pa- drona e ha trovato impreparati molti di questi calciatori che si sentono, come dire?, un po' sbandati», spiega Cade che ha chiuso il suo rapporto con l'Ancona e spera di trovare una squadra. Anche lui, l'allenatore capo, è disoccupato. Per il sessantenne tecnico che in un trentennio ha lavorato nove stagioni in A, dieci in B e 7 in C, è un'esperienza nuova, diversa. Che tipo di preparazione si volge, nel limbo del Ciocco, rispetto a quella in un club? «C'è molta serenità — risponde Cade — negli allenamenti, che hanno lo scopo di tenere i giocatori pronti all'uso immediato, anche se in ognuno c'è ur. po' d'ansia, forse un pizzico di {mura: qui manca il calcio parato, alimentato dai giornali, che d'estate rende protagonisti ancora prima di scendere in campo. C'è il caso Dell'Oglio, la cui posizione è privilegiata, che serve a richiamare l'attenzione anche sugli altri, a fare da cassa di risonanza. Mancano gli obiettivi immediati, come la conquista o la difesa del posto di titolare. Mancano la partita, il pubblico, la critica». E per non farli sentire troppo soli è stata organizzata un'amichevole per mercoledì prossimo. Come avversaria dovranno però accontentarsi della Nazionale artisti, con incasso a scopo benefico. E per dei disoccupati può sembrare un paradosso. Bruno Bernardi

Luoghi citati: Atalanta, Casale, Italia, Parma, Ravenna, Suzzara, Toscana