Mosca a Varsavia: attenti a cosa fate
Mosca a Varsavia: attenti a cosa fate Il partito dei contadini esita a rompere l'alleanza con i comunisti, ieri Danzica ha scioperato Mosca a Varsavia: attenti a cosa fate «Un governo di Solidarnosc destabilizzerebbe il Paese» Mosca ha rotto gli indugi ed è intervenuta nella crisi polacca con un avvertimento preciso: attenti a non tirare troppo là corda nel tentativo di strumentalizzare la formazione del governo. «E' una mossa che destabilizza il Paese e sminuisce gli impegni assunti da Varsavia nei confronti dei suoi alleati e non promuove la stabilità e la sicurezza dell'intero continente europeo». A pronunciare la severa messa in guardia, pur sottolineando che la costituzione del nuovo esecutivo resta «una questione interna polacca», è stato il portavoce del ministero degli Esteri sovietico Vadim Pernlev la cui dichiarazione è stata ripresa in apertura dal telegiornale polacco della sera, che ha anche dato notizia dell'incontro avvenuto nella capitale fra il premier Czeslaw Kiszczak e l'ambasciatore lusso Vladimir Browikow. Anche se il funzionario del Cremlino nor ha menzionato direttamente Solidarnosc né la rivolta «ideologica» promossa dal partito contadino nei confronti del poup, il riferimento ai due gruppi è ovvio e con esso l'invito trasparente a rientrare nei ranghi nel rispetto della storica intesa di aprile della «tavola rotonda», che assegnava alla coalizione governativa il 65 per cento dei seggi al Sejm. Per ora nessuna reazione al monito da parte dell'opposizione che ieri aveva vissuto una giornata esaltante sullo sfondo dei cantieri di Danzica, per la 1>rìma volta in sciopero dalla riegalizzazione del sindacato indipendente, dove Lech Walesa ha ribadito il suo no al governo Kiszczak. L'unico spiraglio nel proposito oltranzista assunto dai rurali di distanziarsi dai comunisti viene da alcuni ripensamenti che lascerebbero intravedere una via d'uscita dallo stallo per ricucire lo strappo con il partito guida. Rispetto al muro contro muro suggerito in origine dai 76 deputati dello «Zsl» con il veto alla coalizione governativa, ieri le voci «moderate» in seno allo schieramento agrario avrebbero ripreso quota. Diversi parlamentari si sono pronunciati in toni di minore ostilità verso il premier incaricato ed hanno fatto proprio l'invito alla prudenza rivolto dal presidente del Parlamento, Mikolaj Kozakiewicz: «Consideriamo l'offerta di Walesa una prospettiva più che una proposta immediata di rompere l'alleanza con i comunisti». Emergerebbe così di nuovo l'ipotesi della «grande coalizione» di sinistra in cui i rurali otterrebbero il controllo di alcuni dicasteri chiave sottraendoli all'influenza della nomenklatura, come richiesto da Solidarnosc. Una disponibilità ancora da verificare. L'ammorbidimento non è però piaciuto al Premio Nobel che ha usato parole durissime nel discorso pronunciato presso l'officina «Comune di Parigi» gremita di lavoratori. «La Polo¬ nia — ha detto — non è di proprietà dei partito comunista, né della polizia, né del primo ministro Kiszczak, dunque lo combatteremo ad oltranza». Nessun commento invece sulle voci riportate da «Gazeta», il giornale dell'opposizione, su una sua possibile candidatura alla carica di primo ministro. C'era molta attesa per la prova di forza ingaggiata da Solidarnosc sul Baltico nello sciopero di «avvertimento» di un'ora indetto con l'approvazione inconsueta del sindacato di regime Opzz. Secondo Krzystof Dowgialio, esponente del consiglio regionale filowalesiano, la protesta operaia «è andata benissimo». Massiccia la partecipazione in oltre 500 imprese, trasporti urbani, uffici, ospedali, con l'eccezione dei cantieri Lenin sui quali pende la minaccia della chiusura. Oggi lo sciopero sarà ripetuto a Stettino e Katowice. Piero de Garzarolli
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