IL MARESCIALLO RUBACUORI

IL MARESCIALLO RUBACUORI IL MARESCIALLO RUBACUORI La sua vita amorosa ispirò i romanzieri libertini Le memorie del pronipote di Richelieu, nella Francia del '700 E. stata la Rivolli^ zione a introdur/ re la vecchiaia * nel mondo», disse Marie-Aurore de Saxe, figlia naturale del Maresciallo de Saxe e nonna di George Sancì, alla quale trasmise, fin sul letto di morte, i suoi valori di coraggio e gioventù. Nell'Anrien Regime, infatti, la tenuta fisica era equiparata alle virtù morali: basti ricordare, a questo proposito, il caso del filosofo Fontenelle, molto lodato perché, a novantotto anni, sedeva ancora su un tabouret, uno sgabello, onde evitare di curvarsi. Ma altrettanto eroica appare l'impresa di Louis-Francois-Armane! de Vignerot Du Plessis, Duca di Richclieu, maresciallo di Francia, che il 25 agosto 1786, a novantanni e cinque mesi, visitava la Bastiglia, inerpicandosi «lentamente in cima a uno de suoi torrioni». In questo modo, «commemorava se stesso e il mondo che con lui volgeva al tramonto», un'epoca che l'aveva visto protagonista «e di cui, meno di tre anni dopo, proprio la caduta dell'antica fortezza, doveva segnare, e non solo simbolicamente l'inizio della fine». Inizia così, sullo scambio sottile tra vecchiaia e gioventù, tra fine e principio, l'avvincente saggio che Benedetta Craveri dedica alle Memorie di Richelicu, in un volume, Vita privata del maresciallo di Richelieu, che oltre a una parte delle Memorie, comprende, in appendice anche i giudizi di Chodcrlos de Laclos e di Chamfort. Nell'accostamento di questi testi diversi e anche contrastanti troviamo il senso di un'operazione culturale complessa che si inserisce abilmente nelle tante commemorazioni del 1789. Era stato proprio Richelieu, in quanto accademico di Francia, a «alterare i vecchi equilibri», favorendo l'elezione di Voltaire che, «borghese abbagliato dall'eleganza aristocratica», per decenni fece di Richelieu il suo heros. E Richelieu, poi, questo infame «apostolo dei cattivi costumi», come fu definito, si proietta fino a noi nelle figurazioni dell'immaginario settecentesco: prototipo, da giovane, dello sfarfallone rubacuori Cherubino di Beaumarchais e modello, da vecchio, del marchese di Valmont nelle Relazioni pericolose. Dalla nascita, il 13 marzo 1696 come duca di Fronsac che erediterà poi il titolo di Richelieu dell'illustre prozio, fino alla morte, l'H agosto 1788, lo stesso giorno in cui è annunciata la convocazione degli Stati Generali, abbiamo un folletto dell'amour goùt, basso di sta¬ tura, non bello, ma chiaramente seducentissimo, che occupa sempre la ribalta, alla corte di ben tre sovrani. Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI. Tre volte imprigionato alla Bastiglia, tre volte sposato ma decisamente ostile alla versione coniugale dell'amore, soldato coraggioso e trionfatore di importanti battaglie durante la ?;uerra dei Sette Anni, coreograo della grandezza di Francia, egli fu soprattutto impavido conquistatore di donne che per lui sfidarono padri, mariti e conventi, si piegarono a qualsiasi compromesso e sacrificio aizzate all'awenturosità dalla sua stessa filosofia maschile del piacere e dell'avventura. Non meno complesso della personalità di questo petit maitre dello scandalo, è il testo del terzo volume della Vie Privée, che è ora tradotto per la prima volta in italiano e risulta irreperibile anche in edizione moderna francese. Uscì postumo, nel 1791, con l'appoggio della famiglia, ma in un clima apertamente dissonante dall'argomento. E tuttavia, suggerisce la Craveri, è proprio la dissonanza stessa a offrirne la chiave di lettura. Infatti se la provocazione e l'esagerazione nella difesa dell'assolutismo, l'ostentazione delle conquiste e dell'orgoglio ereditario possono apparire, in questo pastiche di autore incer¬ to, altrettanti apologhi delle ragioni della Rivoluzione, per contro, è innegabile il continuo rinvio al sensismo, alle tesi di Holbach e di Helvétius, in termini molto simili a quelli di Diderot. Insomma, predominante appare nelle Memorie «l'indipendenza del pensiero libertino» che vuole prendere le distanze dal progetto rivoluzionario di trasformare il mondo». L'effetto sul lettore, è quello di romanzo, anzi romanliste, per la elencazione delle avventure erotiche come struttura portante di un trattato di edonismo mondano, di papillotage, galante. «Ci si piace, ci si prende»: la morale di Crébillon fils e della marchesa di Merteuil si rivolge qui in un incatenarsi di avventure che, a momenti, vediamo simile a un grande magazzino o stoccaggio di romanzi già scritti o ancora da scriversi, con eroine che sono già state o devono ancora nascere: la duchessa di Borgogna come una pensosa principessa di Clèvcs, Mmc Michelin, la moglie del mobiliere che muore di amore e di rimorsi, quasi un anticipo della piccola Madame Bona cieux dei 7re moschettieri. Forse perché la frenesia è continuamente tenuta dalla rigidità dell'etichetta, in un gigantesco gioco di nascondino, travestimenti, toccate e fughe, il seduttore strappa soltanto sorrisi, non suscita riprovazio¬ ne né odio. Si tratta di un mondo colto tra mutamenti: appena a ridosso di questo gran libertino, il termine stesso, da homede-bien era passato a significare debosciato e dissoluto e la grande ennui pascaliana, segno umano del bisogno di Dio, si era trasformata in un vuoto che poteva essere colmato solo con il divertissement. A questo distrarsi senza posa partecipano anche le donne, non vittime, bensì antagoniste feroci l'una dell'altra sulla grande scacchiera dell'amore: fanciulle reali come M.Ue de Charolais o M.Ilo de Valois che si combattono a colpi di lettere, di visite al seduttore incarcerato, donne come la Popilinière che finiscono sul lastrico, cacciate dal marito tradito oppure gentildonne quali M.Ue de Nesle o M.Ue de Polignac che si sfidano addirittura con la pistola. Così, ne 11'integrarsi delle Memorie con il saggio di Benedetta Craveri, si apre uno scorcio affascinante su grandi eventi d'Europa e commedie minute nelle petites maisons della Parigi settecentesca. Angela Bianchini Vita privata del maresciallo di Richelieu a cura di Benedetta Craveri Adelphi. pp. 222, L. 20.000 Gli amorì lilxrtim nella Francia ikl '700 rivivono nelle memorie del maresciallo di Richelieu presentale da Benedetta Craveri

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